1. ANNA MAGNANI ORA SIEDE SULLA PANCHINA ROSSA ANTI-VIOLENZA SULLE DONNE
Roberta Petronio per il Corriere della Sera -Roma
«Nannarella» in largo Federico Fellini.
È dedicata ad Anna Magnani l' installazione voluta dalla Fondazione Sorgente Group, svelata in occasione della Festa del Cinema di Roma. Una statua in memoria della grande attrice e contro la violenza di genere.
ANNA MAGNANI IN LARGO FEDERICO FELLINI SORGENTE GROUP
«Abbiamo scelto Anna Magnani perché nessuna attrice meglio di lei incarna lo spirito delle donne romane, resilienti e combattive». Paola Mainetti, vice presidente della Fondazione Sorgente Group, è altrettanto tenace: ha immaginato un vernissage illuminato dal sole, e lo ha avuto. A mezzogiorno il telo si solleva per presentare l' opera in bronzo di Antonio Nigro che ritrae l' attrice a figura intera.
L' espressione malinconica? «Un suo tratto irrinunciabile» spiega l' artista. Alla cerimonia partecipano la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi, Valter Mainetti, Riccardo Buzzanca del laboratorio Mekane, Noemi Ruzzi (Pari Opportunità), Teresa Donvito (Associazione Via Veneto), il compositore Stefano Mainetti, Sabrina Florio (Unindustria).
E Antonio Monda, insieme alla moglie Jacqueline Greaves: «Non ci poteva essere un modo migliore per inaugurare la Festa del Cinema. È importante che sia qui a largo Fellini, perché l' ultima apparizione cinematografica della Magnani è stata nel suo film "Roma"» dice il direttore artistico della manifestazione.
Resterà esposta fino alla fine del 2020.
2. DONNE E CINEMA: A LARGO FELLINI, SULLA PANCHINA ROSSA, SIEDE ANNA MAGNANI
PAOLA MAINETTI ANNA MAGNANI
Marco Antonellis per www.affaritaliani.it
Su una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, collocata a Largo Fellini, siede la statua in bronzo a grandezza naturale dell’indimenticabile attrice romana Anna Magnani. L’installazione in cima a via Veneto è stata offerta della Fondazione Sorgente Group, emanazione della holding del Gruppo finanziario-immobiliare Sorgente, che fa capo a Valter Mainetti, in occasione della Festa del Cinema di Roma.
Paola Mainetti, Vicepresidente della Fondazione e ideatrice della installazione artistica spiega ad “Affari Italiani” la finalità e il concept dell’opera.
“Abbiamo scelto Anna Magnani - spiega Paola Mainetti - perché nessuna attrice meglio di lei incarna lo spirito delle donne romane, resilienti e combattive. Sagace e fiera, popolana e signora, aveva una sicura coscienza di sé e della sua origine. La vita d’artista fu con lei prodiga di doni e riconoscimenti, la vita di donna la lasciò spesso dolorante e sola. Oggi, in occasione della Festa del Cinema di Roma, ricordando Anna Magnani, vogliamo condannare ogni forma di sopraffazione e violenza sulle donne, consapevoli che Cultura e Cinema offrono alle donne importanti occasioni di riscatto”
Come ricorda la Magnani?
ANNA MAGNANI. IN LARGO FEDERICO FELLINI SORGENTE GROUP
Pur non essendo l’avvenenza la sua prima dote, tutti i registi ne capirono il valore e le capacità. Della Magnani attrice si diceva che “non recitava ma viveva la parte”. E a pensare a certi suoi ruoli drammatici non si può che essere conquistati da queste poche parole. Rivedere, oggi, un film con la Nannerella è come essere risucchiati dentro la vicenda, tanto da sentirsi non solo spettatori ma, addirittura compartecipi della scena. Hollywood la volle e le attribuì un Oscar per “La rosa tatuata”.
La vita d’artista le portò molti riconoscimenti, ma la sua vita di donna non fu altrettanto generosa…
Infatti. Si ritrovò spesso dolorante e sola. Come accadde durante le riprese di Vulcano nell'isola vicina a quella dove Rossellini stava girando, Stromboli (Terra di Dio) con la sua nuova compagna Ingrid Bergman. Anche Rossellini l’abbandonò, ripercorrendo una storia per Anna già vissuta più volte. La prima a lasciarla fu la madre che, ancora piccolissima, la affidò alla nonna per poi scomparire praticamente del tutto. Il padre restò uno sconosciuto, mai incontrato e ben poco cercato.
Quale Roma ritroviamo nella Magnani?
PAOLA MAINETTI ANNA MAGNANI
È stata “un’orfana” cresciuta tra Porta Pia, il Campidoglio e il Palatino. Zone dove la grandezza della Capitale si intreccia con i vicoli poveri. E da quei vicoli scuri, che portano sempre a bellezze aperte e luminose, sgorga la tradizione popolare più vera ed eterna che la Magnani ha reso con orgoglio e vanità nella vita e davanti alla macchina da presa, dove non fece nulla per essere diversa da quello che era, anzi ne sottolineò modi e intemperanze.
È noto che anche lei è legata Roma, tanto che qualche anno ha contribuito alla restyling del famoso “Giardino degli Aranci” all’Aventino?
È uno dei luoghi imperdibili di Roma Capitale, adiacente alla Basilica di Santa Sabina all’Aventino, purtroppo è diventato un altro triste esempio di totale abbandono e di profondo disprezzo per il verde. Solo tre anni fa era tornato ad essere un luogo incantato dopo l’intervento di restyling e di valorizzazione della nostra Fondazione che riportò questa porzione di Aventino (8.000 mq) alla sua originaria valenza, secondo il disegno di De Vico. Poi la gestione è ritornata al Comune e ora, se l’Amministrazione non correre ai ripari, la Capitale perderà un altro pezzo della sua storia e bellezza.
La Fondazione Sorgente Group ha realizzato, sempre con il suo contributo artistico, uno spazio espositivo, in via del Tritone, nel centro di Roma, che ospita conferenze e mostre come quella dedicata anni fa all’Art Nouveau?
Con lo Spazio Tritone rientriamo nell’itinerario artistico del Comune e siamo orgogliosi di offrire ai romani e ai turisti un’ulteriore opportunità di apprezzare opere artistiche in particolare dell’antichità come la collezione di ritratti della dinastia giulio-claudia o la Nike, dea della vittoria, di cui ho realizzato, con l’intervento di Paco Lanciano e la sua equipe Mizar, una installazione tridimensionale che ricostruisce integralmente la statua, integrandone le parti mancanti.
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