Diodato Pirone per www.ilmessaggero.it
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Da lunedì 26 aprile l'Italia ricomincia a far capolino dopo il lungo lockdown di marzo e aprile. In fascia gialla riaprono i ristoranti all'aperto, anche di sera, ma resta il coprifuoco alle 22. Già, ma cosa cambia per matrimoni, battesimi e comunioni? Si potrà festeggiare al ristorante, organizzare ricevimenti e banchetti?
Per ora la risposta è semplice: no. Neanche all'aperto come ad esempio negli agriturismo. Il governo si è detto disponibile a rivedere le regole del cronoprogramma di riaperture ogni 15 giorni.
Dunque se i dati dell'epidemia miglioreranno nelle prossime settimane assieme ad un buon avanzamento della campagna vaccinale, è possibile che qualche segnale positivo arrivi presto anche su questo fronte. Per il momento si sa solo che dal primo giugno i ristoranti potranno servire anche all'interno a patto di rispettare rigorosamente le misure di distanziamento e di tracciamento.
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Il caso Cile
Nel testo del nuovo decreto Covid comunque non ci sono novità sulle celebrazioni religiose (come i matrimoni o le cresime/comunioni) e civili (ad esempio compleanni e le feste di laurea). Le messe continueranno a svolgersi con contingentamento degli ingressi, mascherina obbligatoria e distanza di sicurezza.
Dunque quando potrebbe scattare il via libera alle feste di matrimonio come si facevano prima del Covid? Difficile dirlo. Da quel che si comprende la prudenza delle autorità sanitarie è giustificata da quello che sta succedendo in altri Paesi.
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In Cile, ad esempio, dove pure è stato vaccinato oltre il 30% della popolazione (molto di più dell'Italia e dell'Unione Europea) con l'ausilio di farmaci cinesi la riapertura a valanga dei serivizi di ristorazione ha provocato una nuova ondata pandemica che ha intasato gli ospedali anche più rispetto a quando non c'era il vaccino. Il governo cileno è stato costretto a correre ai ripari e a varare misure di freno alla circolazione delle persone.
In realtà, fino ad ora, lo stop ai matrimoni e alle altre celebrazioni religiose non è stato proprio totale: i riti in chiesa si possono svolgere - anche se in tono minore - secondo i protocolli nazionali e con un numero limitato di invitati.
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Al momento le Faq (risposte alle domande più frequenti) del governo - che saranno aggiornate nei prossimi giorni - forniscono indicazioni elementari: «Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose». Questo significa che anche negli agriturismo non si possono fare festeggiamenti di grandi dimensioni. D'altra parte gli incontri fra persone sono limitati all'invito nella propria seconda casa di 4 adulti con minori.
Le regole in vigore
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Come detto sul fronte della ristorazione la novità più importante è che dal 26 aprile potranno riaprire i ristoranti, sia a pranzo che a cena, in zona gialla ed esclusivamente per il servizio al tavolo all’aperto. Da giugno, sempre in zona gialla, saranno consentite le attività di ristorazione al chiuso dalle 5 alle 18.
Invece la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive è consentita senza limitazioni orarie ma soltanto per i clienti che vi alloggiano.
Festeggiamenti in casa ancora vietati
Per quanto riguarda la possibilità di festeggiare in casa celebrazioni religiose, compleanni e feste di laurea, le misure in vigore dal 26 aprile parlano chiaro: a partire dal 1° maggio si possono invitare fino a 4 persone (e non più 2) oltre ai conviventi, in zona gialla e arancione. In zona rossa, invece, le visite tra le mura domestiche sono vietate in modo assoluto.
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In parole povere per ora in casa si può fare un pranzo o una cena con pochissime persone.
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