PIPPO BAUDO PIERO ANGELA
(ANSA) - "E' stato uno straordinario giornalista e divulgatore: sarà contento, in questo momento, perché sono certo che ci vede, di constatare quante cose belle abbia insegnato e quanto il pubblico gli sia riconoscente".
Pippo Baudo, intervistato da Rainews 24, ricorda così Piero Angela, con cui aveva condiviso qualche tempo fa il premio 'De Senectute'. "Quel giorno - racconta il conduttore - mi chiese se ero felice del riconoscimento, io dissi di sì e aggiunsi scherzando 'è un premio per l'età, così basta'. E lui ribatté 'per me no, perché voglio andare avanti'.
ALBERTO E PIERO ANGELA
E infatti è andato sempre avanti, inventando, cercando, studiando con l'obiettivo bellissimo di divulgare, far sapere, che lo renderà famoso nel tempo".
Baudo è rimasto colpito anche dall'ultimo saluto rivolto da Piero Angela ai suoi telespettatori: "Sono parole estremamente belle, un grande insegnamento. Piero si guarda allo specchio, dall'alto dei suoi anni, e sottolinea di aver assolto al suo compito dicendo a tutti noi: ora fate la vostra e mi raccomando, non battete la fiacca. Ha incarnato alla perfezione il 'fatti non foste a viver come bruti' dell'Ulisse dantesco".
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"Ho vissuto un'esperienza artistica notevole, ho conosciuto tanta gente, artisti, attori, uomini politici, ma persone come Piero sono difficili da incontrare: era tutto, sapienza, conoscenza, curiosità, voglia matta di continuare a vivere e a sognare", sottolinea ancora Baudo.
"Per me è morto un giovane di 93 anni: la gioia di fare il mestiere che si ama mantiene giovani, non fa passare il tempo. Anche se il suo era un mestiere difficilissimo, è stato geniale, lo ha fatto con grande passione e volontà che ha trasmesso al figlio, degno erede del padre".
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