Barbara Palombelli per "il Foglio"
RENZI E BOSCHI
Dov’è finito il Pd? Esiste ancora un partito di sinistra in Italia? Se lo è chiesto, nella chiusura dell’editoriale di domenica scorsa, Eugenio Scalfari. Il Fondatore, commentando il paginone di Claudio Cerasa sulla provenienza margheritina del cerchio magico renziano, sottolineava la sparizione della classe dirigente proveniente dal Pci-Pds-Ds.
L’eutanasia dei dirigenti è stata lenta, sorda e senza rispetto per le storie di ciascuno. Il governo dei rottamatori non guarda in faccia a nessuno, mette la propria più nei selfie che nelle riforme vere. Spietati o indifferenti? Non una lacrima per la chiusura dell’Unità, le feste medesime sono state una passerella, quasi una selezione per miss Renzi 2014, più avvincente di miss Italia. Il partito nuovo parla dalle pagine dei grandi settimanali da ombrellone, mica dalle colonne di un quotidiano storico.
Ugo Sposetti
Meglio il bikini di tizia o di caia? E il cono gelato? Una volta ci si dilaniava sui grandi temi della politica interna e internazionale, adesso toni e colori sono scelti dallo stilista di casa del premier (aridateci la Milano di Armani!!!). Quanto potrà durare una simile situazione? Quanto a lungo gli ex ds reggeranno la coda allo strascico del monarca trionfatore alle elezioni europee? La resa dei conti potrebbe essere imminente.
cossutta
Troppi sgarbi, troppe battutine, troppi sgambetti (vedi il caso D’Alema). E’ noto che il nuovo vertice del Pd detesta il finanziamento pubblico e si è sempre dichiarato ostile a qualunque rimborso. E allora, qualcuno comincia a fare i conti: gli ex comunisti, attraverso le fondazioni sparse per tutta Italia, possono contare su un patrimonio stimato di 2 miliardi di euro, pari a circa 2.400 immobili (ma c’è chi ne conta 3.000).
La maggior parte di queste proprietà rendono pochissimo: sono affittate a prezzo politico alle locali federazioni piddine e alle organizzazioni sindacali. A sentire i sussurri dei padroni di casa, il Pd renziano sarebbe un inquilino spesso moroso e in ritardo con le rate della pigione. Un avviso di sfratto, e non in senso politico, prima o poi potrebbe arrivare.
DALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA
Quel tesoro – non paragonabile a nessun altro patrimonio politico nazionale – è stato costruito da generazioni di militanti, da donazioni generose di artisti e imprenditori. Ricordo che, al tempo della scissione del 1991, Armando Cossutta mi raccontò di avere intestate le azioni della immobiliare milanese La Risorgente – proprietaria di appartamenti e palazzi per 50 miliardi di lire dell’epoca – e che tutti i figli dei dirigenti del Pci sapevano che, in caso di morte improvvisa, dovevano girare i fissati bollati (i certificati che attestano la proprietà di quote azionarie delle Spa) al partito, senza toccare niente.
DALEMA E RENZI
Tradizioni, impegni e storia di un grande partito che il segretario fiorentino vede come il fumo agli occhi. Erano e sono la garanzia concreta che qualcosa di tutte le battaglie del passato è rimasto e, come dicono i titolari delle fondazioni, “deve arrivare fino ai nostri nipoti”. Senza passare per Renzi.