beppe grillo luigi di maio
DAGONEWS
È stato Beppe Grillo a spingere Di Maio alla conferenza stampa dopo il voto, prima che arrivasse Vito Crimi. Ormai l'alleanza strategica Grillo-Di Maio non è in discussione, e ora è importante per Giggino tornare a essere il capo del partito per proseguire nella strategia dell’alleanza con i dem, pronto a fare un accordo organico con il Pd anche nei territori.
Beppe-Mao avrebbe detto a Di Maio di anticipare l’uscita del povero reggente per dimostrare ancora una volta che è lui a rappresentare il partito. L’ex bibitaro e l’elevato si sentono sollevati perché hanno recuperato Casaleggio e perso per strada tutti quelli che si oppongono al ministro degli Esteri. Per i due l’obiettivo è un movimento che si stabilizzi sul 15%.
marco rizzone con giuseppe conte e andrea orlando
Un altro motivo di godimento di Di Maio è stata la sconfitta di Sansa, candidatura voluta dal trio Orlando-Travaglio-Conte. Al nome del giornalista del “Fatto” erano contrari Luigino, il Pd locale e Grillo, che l’ha fatta passare per non incrinare i rapporti (e forse per farli andare a sbattere).
Il rapporto a suon di interviste sul “Fatto” tra Orlando e Travaglio nasce dal fatto che il primo è stato ministro della Giustizia e ha collaborato con Bonafede per la riforma della prescrizione. E Fofò DJ è il cocco di Marcolino.
PS: Come mai Travaglio ha incontrato nei giorni scorsi l’ex “Fatto” e neo direttore del “Domani”, Stefano Feltri? Ah, saperlo…
travaglio conte stefano feltri carlo de benedetti VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE ferruccio sansa