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    IL VOTO SERVE A DISINNESCARE LA BOMBA DEI SERVIZI: CONTE PER DUE ORE IN AUDIZIONE AL COPASIR APRE A ''MODIFICHE'' DELLA RIFORMA CHE AVEVA INFILATO DI NASCOSTO NEI DECRETI DI EMERGENZA, MA IL RAFFORZAMENTO DEL GOVERNO GLI PERMETTE DI NON FARE MARCIA INDIETRO SUI RINNOVI DEI VERTICI - I RITOCCHI ALLA NORMA SARANNO SOPRATTUTTO SU…


     
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    Maria Antonietta Calabrò per www.huffingtonpost.it

     

    giuseppe conte raffaele volpi giuseppe conte raffaele volpi

    Il “ caso” dei servizi segreti doveva essere l’Armageddon del governo  e soprattutto del premier il day after del supposto tracollo dei partiti a suo sostegno. La vicenda  ha tenuto banco in estate (dopo l’approvazione di una norma ad hoc nel decreto emergenza), e l’audizione del Presidente del Consiglio - che si è tenuta a San Macuto davanti al Copasir (Comitato parlamentare di controllo presieduto dal leghista  Raffaele Volpi) -  era stata fissata proprio all’indomani delle regionali e del referendum costituzionale. Era stata annunciata come l’occasione adatta a togliere via la “presa” di Conte (che mantiene la delega in prima persona) sugli organismi di intelligence. Conte era stato addirittura accusato di voler prorogare d’imperio di 4 anni gli attuali direttori.

     

    Il premier si è presentato in via del seminario, e ha “dialogato distesamente”  con i dieci componenti dell’organismo  per ben due ore.

     

    Unico tema affrontato: le nuove norme per i reincarichi dei direttori dei servizi che permettono rinnovi “a tranche”.

    giuseppe conte gennaro vecchione giuseppe conte gennaro vecchione

     

    Conte ha recepito le preoccupazioni dei commissari, ha ascoltato, ha preso nota. I membri del Copasir a loro volta hanno esternato tutti i loro dubbi e preoccupazioni, i punti critici sulla norma. E Conte si è dimostrato” aperturista a ritocchi” su alcune criticità sollevate.

     

    Dopo il risultato elettorale che ha rafforzato Conte, parafrasando  un famoso film, l’audizione si è rivelata non un Armageddon ma un calesse.

     

    Il COPASIR ha convenuto che modifiche al sistema di nomina dei capi dei servizi (la conferma a tempo era stata pensata in piena emergenza Covid per il capo dell’AISI, servizio segreto interno, prefetto  Mario Parente ) ci saranno, ma con la dovuta ponderazione.

     

    Nel senso che già questa settimana il Dl emergenza  verrà approvato  in via definitiva al Senato (così com’era stato presentato dal governo e approvato in prima lettura). Non ci sono infatti i tempi per una terza lettura di Montecitorio, pena la decadenza di tutto il provvedimento importantissimo per contrastare l’emergenza Covid.

     

    MARIO PARENTE AISI MARIO PARENTE AISI

     Ma - con ogni probabilità in sede di conversione del cosiddetto decreto-agosto (il cui iter inizierà proprio dal Senato) verranno fatti dei correttivi in particolare quello del “rinnovo minimo” (che presta il fianco a rilievi di costituzionalità) in modo da non lasciare gli apparati di intelligence in balia del potere esecutivo.

     

    E’ chiaro però che il concetto di proroga a tranche - sempre nell’ambito degli 8 anni al massimo di mandato (previsti dalla legge 204 del 2007) - non è in discussione in queste modifiche.

     

    In ogni caso comunque Adolfo Urso (Fratelli d’Italia) vicepresidente del Copasir presenterà i suoi emendamenti già oggi e poi li riproporrà sul decreto agosto.

     

    Infine, con un progetto di più lungo respiro si metterà mano a una riforma organica della legge 204, per modernizzarla e renderla più  aggiornata rispetto alle nuove sfide dell’intelligence .

     

    federica dieni 4 federica dieni 4

    Naturalmente resta il caso politico sollevato dalle spaccature nei 5 stelle, cui aveva dato voce la componente del Copasir Dieni (prima firmataria dell ’emendamento che alla Camera ha imposto alla Presidenza del Consiglio di far votare la fiducia al decreto emergenza del 30 luglio) .

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