Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per www.corriere.it
gargoyle rubato dal duomo di milano
Ha fatto il giro d’Europa dal dopoguerra in poi, questo dragone alato di marmo di candoglia che stava sulla guglia numero 6 del Duomo di Milano, un «doccione» del peso di 250 chili per un metro e mezzo di altezza, una «gargolla» staccatasi a causa dei bombardamenti del 1943 e di cui da allora si erano perse le tracce.
Ma i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, in un’indagine della Procura di Milano che lo ha inseguito da ultimo in Olanda e Belgio, sono riusciti a trovarlo nelle Marche e lo hanno sequestrato in via preventiva al gallerista (ora indagato per ricettazione ed esportazione illecita di bene culturale) che intendeva venderlo alla Tefaf, la rinomata fiera d’arte e antiquariato di Maastricht in Olanda.
duomo bombardato nel 1943 2
Davanti ai pm, difeso dall’avvocato Domenico Costantino, e anche davanti al Tar per difendere la titolarità del dragone alato e impedire venga restituito alla Veneranda Fabbrica del Duomo, il gallerista prospetta di averlo comprato in buona fede per 23.000 euro nel luglio 2018 da un antiquario, il quale a sua volta sarebbe stato all’epoca ignaro del fatto si trattasse di una statua del Duomo, provenienza di cui per la prima volta si sarebbe accorto un restauratore fiammingo in Olanda.
All’antiquario, in questo gioco dell’oca a ritroso, lo aveva venduto un discendente di Giuseppe Torno, fondatore del colosso dell’ingegneria civile delle costruzioni, il quale lo aveva ereditato insieme ad altre opere custodite a Palazzo Torno, dimora storica di questa famiglia a Castano Primo (Milano). E il capostipite da dove lo aveva avuto?
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La tesi della provenienza non illecita del dragone alato poggia sull’evocazione di una donazione del Duomo a Torno, a partire da due documenti del 30 settembre 1952 e del 27 agosto 1954 in un contesto storico nel quale — come la storica dell’arte Elisa Mantia ha spiegato agli inquirenti a proposito della dispersione di alcuni elementi decorativi della cattedrale a causa dei bombardamenti — poteva capitare che statue danneggiate venissero dismesse e regalate come simbolica riconoscenza a milanesi illustri benefattori del Duomo. […]