GERMANIA, CHI NON SI PRESENTA AL COLLOQUIO PERDE L'ASSEGNO MINIMO
Estratto dell'articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
SUSSIDIO PER DISOCCUPATI IN GERMANIA
La Germania sta riformando "Hartz IV", il sussidio minimo per disoccupati o per chi guadagna poco, cui è ispirato il Reddito di cittadinanza italiano. Il governo Scholz ha promesso di renderlo meno stringente e "punitivo" ma un primo tentativo di introdurre un sistema meno vincolante è stato bocciato dal Bundesrat, dalla Camera alta, per l'opposizione della Cdu/Csu. E proprio in queste ore il governo sta modificando la proposta per farla approvare anche dall'opposizione e garantire l'entrata in vigore del "Buergergeld" ("reddito dei cittadini"), ossia dell'"Hartz IV" riformato, dal primo gennaio del 2023.
il cancelliere tedesco olaf scholz
L'assegno mensile sarà aumentato da 449 a 502 euro. Ma una responsabilità maggiore sarà assunta dai circa 900 uffici di collocamento (600 dell'Agenzia del lavoro e 301 job center). Chi è alla ricerca di un lavoro dovrà mettere a punto un "piano di cooperazione" con il collocamento, che dovrà cercare soprattutto di capire se il disoccupato ha bisogno di un aggiornamento o di una formazione. Al primo rifiuto di un lavoro, il reddito sarà tagliato del 20%; la seconda volta del 30%. […]
FRANCIA, PIANI DI FORMAZIONE AI GIOVANI L'AIUTO DURA SOLO NOVE MESI
Estratto dell'articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
SPORTELLO DI COLLOCAMENTO IN FRANCIA
[…] Secondo Pôle Emploi, l'ufficio di collocamento che ha direzioni in ogni regione, nel terzo trimestre c'erano 373.100 posti di lavoro vacanti, in aumento del 3% rispetto al trimestre precedente. Forte di questi numeri, Emmanuel Macron ha promesso di raggiungere la piena occupazione (ovvero un tasso non occupati intorno al 5%) nel 2027. E uno degli strumenti scelti per raggiungere l'obiettivo è la riforma appena varata dall'esecutivo che riduce del 25% la durata dei sussidi di disoccupazione a partire da febbraio, una misura giudicata "inaccettabile" dai sindacati.
In base alle nuove regole, una persona in cerca di lavoro che nel sistema attuale avrebbe avuto diritto a 12 mesi di indennizzo, ora avrà solo a nove mesi. Attraverso la riforma il ministro del Lavoro, Olivier Dussopt, spera di far rientrare sul mercato del lavoro tra 100 e 150 mila persone nel 2023.
REGNO UNITO, DOPO QUATTRO SETTIMANE OGNI OFFERTA VA ACCETTATA
Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
jeremy hunt rishi sunak
[…] nel Regno Unito: i vari strumenti del welfare per chi cerca lavoro sono stati quasi tutti incorporati dal recente sussidio "Universal credit", mentre le agenzie di collocamento sono collegate al maxiportale del governo "Find a Job". Ma se la disoccupazione è al 3,8%, ci sono ancora circa 1,3 milioni di posti vacanti da colmare. Per questo, il governo ha annunciato di recente che il tempo in cui si può ricevere un sussidio cercando un lavoro simile al precedente scenderà da 3 mesi a sole 4 settimane: allora si dovrà accettare qualsiasi impiego offerto, anche se non corrispondente alle proprie attitudini o livello.
giorgia meloni rishi sunak
Stretta sul welfare anche per i dipendenti part-time se non cercano più attivamente lavoro. I disoccupati abili con più di 25 anni oltremanica prendono fino a 400 euro al mese (fino a sei mesi) nel Regno Unito, uno dei più bassi in Europa, anche se sono esclusi i sussidi per la casa, per esempio.
OTTO MILIARDI PER RICOLLOCARE I DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA
Estratto dell'articolo di Alessandro Oppes per “la Repubblica”
Otto miliardi di euro. È la cifra destinata dal governo spagnolo per il 2023 alle politiche attive del lavoro. "La più alta di sempre", ha rivendicato con orgoglio Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro nell'esecutivo guidato da Pedro Sánchez, ricordando che si tratta del "terzo aumento consecutivo", con un incremento del 38,5 per cento rispetto al 2020. […]
PEDRO SANCHEZ
Per questo verrà istituita la Agencia Española de Empleo, un ente pubblico incaricato di gestire le politiche attive del lavoro e di offrire tutte le informazioni sui servizi delle amministrazioni regionali (alle quali sarà devoluta una parte dei fondi) e dalle agenzie di collocamento.
Secondo Díaz, questo sistema integrato dovrebbe consentire un funzionamento più agile. Un'esigenza ancor più urgente se si pensa che l'obiettivo delle politiche del lavoro dovrà essere quello di ridurre il numero sempre più preoccupante di disoccupati di lunga durata: 1,4 milioni nel secondo trimestre del 2022, quasi il 50 per cento del totale.
GIORGIA MELONI REDDITO CITTADINANZA pedro sanchez il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 1 reddito di cittadinanza il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 3