Vincenzo Borgomeo per www.repubblica.it
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Settanta milioni di dollari: tanto è stata pagata una Ferrari 250 GTO, stabilendo il primato assoluto di auto più cara del mondo.
Dopo la GTO esposta al Salone di Milano lo scorso anno, rimasta invenduta con una richiesta di 42 milioni di euro, e poi un'altra versione passata di mano per 38 milioni, questa polverizza tutti i record e apre nuovi scenari sulle quotazioni: quando si toccherà il tetto dei 100 milioni?
Secondo gli analisti a breve perché la "febbre" della GTO, soprannominata non a caso the ‘HolyGrail’, il Santo Gral, non accenna a diminuire.
DAVID MACNEIL
E stavolta della 4153 GT (le 36 GTO prodotte dal 1962 al 1964 sono talmente famose che ormai si chiamano tutte con il numero di telaio) si sa anche il nome dell'acquirente: David MacNeil, Ceo di WeatherTech.
Chi spende 70 milioni di dollari per un'auto normalmente non si giustifica, ma MacNeil ha spiegato che la "sua" GTO è davvero speciale, un po' per il caratteristico colore argento con la banda gialla (fu verniciata così per distinguerla subito dalle altre GTO quando l'auto entrava ai box) e per l'importante palmares sportivo: ha corso alla 24 Ore di Le Mans del 63’, ha vinto il Tour de France del 64’ e dominato in altre 12 competizioni internazionali fra il 1964 al 1965. Senza mai avere un incidente.
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Tanti i passaggi di proprietà sulle spalle: da Eugenio Baturone, allo svizzero Nicolaus Springer, fino al tedesco Herr Grohe. E tante le persone che oggi si mordono le labbra: Grohe l'ha data via per 6.5 milioni di dollari, e gli altri per molto meno...
Ma perché la GTO è considerata il Sacro Gral?
E’ la più preziosa, la più amata e sicuramente la più famosa Ferrari della storia. Cercare di spiegare le motivazioni di tutto ciò è indubbiamente difficile. Ma forse uno sguardo alla sua splendida linea può aiutare…
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Design a parte, questa macchina è il massimo esempio possibile di vettura del passato che sintetizza la filosofia Ferrari: una vera macchina da corsa facile da usare anche su strade aperte al traffico.
La storia di questo modello è degna della sua immagine e delle sue prestazioni. A partire dal nome: la denominazione 250 GTO non fu infatti mai quella ufficiale della vettura, con la "O" aggiunta a voler significare "Omologato", ma fu quella che prese piede.
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Il progetto della 250 GTO nasce dalla necessità di creare una 250 GT Berlinetta che potesse tenere testa alla neonata Jaguar E-type lanciata al Salone di Ginevra del 1961, una GT terribilmente simile all’imprendibile D-type da corsa.
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Va detto poi che nel 1962 la FIA/CSAI aveva spostato il Campionato Mondiale Costruttori dalle vetture Sport alle GT. Così alla Ferrari presero uno chassis da Competizione del 1961 e iniziarono il lavoro. Il motore era la versione da 300 Cv Competizione del 1961, con lubrificazione a carter secco, sei carburatori Weber 38 DCN. La macchina, battezzata La 2643 GT fece la sua prima comparsa alla 24 ore di Le Mans nel 1961, ma aveva problemi di stabilità alle velocità più alte. Così Giotto Bizzarrini, all’epoca a capo del team che elaborava le macchine del reparto corse rifece completamente la macchine, abbassando il motore e montandolo in posizione più arretrata.
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Nel settembre 1961 il prototipo era pronto per i primi collaudi ed aveva già la forma che poi si sarebbe evoluta in quella tipica della GTO, ma fu subito ribattezzata "Formichiere" per via del suo muso allungato.
Dopo i primi test la rozza carrozzeria (si vedevano ancora le martellate dei battilastra) del prototipo 2053 GT fu rottamata, mentre lo chassis marciante fu ricarrozzato con le forme classiche della 250 GT Berlinetta Passo Corto e venduto alla Ecurie Francorchamps di Jacques Swaters.
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Durante la sua prima gara, la 1000 Km del Nurburgring nel maggio 1962, fu gravemente danneggiato da un incidente. Rispedito a Maranello, Drogo rifece la carrozzeria su disegno di Giotto Bizzarrini. Ne uscì un prototipo molto basso ed abbastanza elegante, ma non bellissimo.
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A Sergio Scaglietti fu dato l'incarico di rifinire le forme della carrozzeria ed impostare il prototipo definitivo per la produzione: Scaglietti portò a termine il lavoro nel suo solito modo, ad occhio, senza utilizzare disegni.
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Come facesse resta un mistero, ma il capolavoro venne fuori d’incanto. E dopo una serie infinita di test per migliorarne la stabilità, la pista diede il suo verdetto: la GTO a Monza riusciva a girare in 1 minuto e 45,6 secondi; ossia 6,1 secondi in meno del giro più veloce di Abbate durante la Coppa Intereuropa dell'anno precedente con una 250 Berlinetta Passo Corto.
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Un record. Ecco perché la GTO vinse a mani basse tre Titoli Mondiali Costruttori negli anni tra il 1962 ed il 1964. In totale furono costruiti 36 esemplari di GTO. Oggi tutti ricercatissimi...
LE AUTO PIU' COSTOSE DELLA STORIA
Ferrari 250 GTO 1963 - 70 milioni di dollari
Ferrari 250 GTO 1963 - 38 milioni di euro
Ferrari 250 GTO del 1962 - 35 milioni di euro
Ferrari 335 SP 1957 - 32 milioni di euro
Mercedes-Benz-W196 1954 - 25 milioni di euro
Ferrari 290 MM 1956 - 25 milioni di euro
Ferrari 275 GTB/4 S NART Spider by Scaglietti 1967 - 20 milioni di euro
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Ferrari 275 GTB/C Speciale by Scaglietti 1964 - 19.7 milioni di euro
Ferrari 250 GT Spider California SWB 1961 - 16.2 milioni di euro
Ferrari 250 LM, 1964 - 15.8 milioni di euro
Ferrari 250 GT Berlinetta Speciale 1962 - 14.7 milioni di euro
Ferrari 375-Plus Spider Competizione 1954 - 13.5 milioni di euro
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