Leonardo Iannacci per “Libero quotidiano”
agnelli allegri
Definire l'attuale un momento non facile per la Juventus, club che nel decennio 2010-2020 ha raccolto nove scudetti, Coppe Italia, Supercoppe e due finali (perse) di Champions, è un eufemismo. Sportivamente, trattasi di vero disastro. Fuori dalla Champions, costretta agli esami di riparazione in Europa League (sempre che ci vada), ottava in campionato a -10 punti (19 contro 29) dal Napoli, la Vecchia Signora non dorme la notte. E la Procura torinese aggrava la sua insonnia. Limitamoci a esaminare la sentenza del campo di martedì sera.
La tragicomica disfatta di Lisbona potrebbe, a questo punto, portare al siluramento di Allegri durante la pausa del Mondiale. Possibile, anzi probabile. Per nove anni la Juventus ha raggiunto almeno gli ottavi di finale di Champions, l'ultima volta che non si qualificò era il 2013 (1-0 per il Galatasary di Mancini nella neve di Istanbul, gol di Sneijder) e c'era Antonio Conte in panchina. Il Benfica, martedì sera, ha aperto immensi squarci tecnici ed economici.
MAX ALLEGRI ANDREA AGNELLI
Se, negli anni scorsi, il prosieguo del cammino in Champions portava nelle casse della Juve circa 80 milioni, oggi la cifra non supera i 50 tra diritti di partecipazione, ranking storico del club, premi e altre quote fisse. Il mancato passaggio agli ottavi, difatti, ha fatto registrare una perdita di 15 milioni di premi Uefa ai quali vanno aggiunti quelli relativi a diritti tv, d'immagine e pubblicità oltre agli incassi futuri delle partite allo Stadium.
La Juve del non-gioco ha perso una cifra totale che si aggira sui 30-32 milioni. Più o meno l'uscita (al lordo) che Agnelli dovrà sopportare per onorare il contrattone faraonico di Max Allegri sino alla scadenza dell'accordo, fissata per il 2025.
ALLEGRI AGNELLI
Domandona: se, qualche settimana fa, diciamo quando il Benfica passeggiò a Torino per la prima volta sulla Vecchia Signora, vincendo per 2-1, Agnelli avesse preso in considerazione allora l'idea di silurare Allegri? Avrebbe sì dovuto pagare un altro allenatore ma - chissà avrebbe potuto evitare questa eliminazione dalla Champions, recuperando quei famosi 30-35 milioni gettati dalla finestra. Oggi, invece, Agnelli ha visto andare in fumo quei soldi e si vede costretto a pagare Allegri sino alla fine del contratto. Un disavanzo di 70 milioni di euro.
L'unica consolazione potrebbe arrivare dai 30 milioni che toccano alla squadra vincitrice dell'Europa League, torneo nel quale vengono ammesse le migliori terze squadre dei gironi di Champions. Al momento la Juve ha un leggero vantaggio di differenza reti sul (sic) Maccabi. Una volta si diceva: cornuta e mazziata. Questa è la Juventus dopo la serata da incubo vissuta allo stadio Da Luz di Lisbona dove lo scatenato Benfica ha presa a pallate la Grande Dittatrice del decennio scorso. Benfica che, detto tra le righe, è apparsa un'ottima squadra in grado di andare lontano in Champions. Di esserne la sorpresa perché è ben allenata dal pragmatico tedesco Roger Schmidt. Un tizio che guadagna un decimo di Max Allegri ma che si diletta ancora ad allenare e che fa giocare bene la sua squadra.
MAX ALLEGRI ANDREA AGNELLI