Alice Politi per Glamour.it
GINECOLOGIA
Sono sempre più attente alla qualità alimentare, alla forma fisica, al benessere mente-corpo, alla cura della bellezza. Eppure, le donne trascurano, a volte, aspetti cruciali della salute e della propria vita intima come gli esami e i controlli ginecologici.
A fronte o meno della presenza di un’attività sessuale costante, di squilibri legati al ciclo mestruale, o anche semplicemente per verificare lo stato di salute del proprio sistema riproduttivo, la consultazione con un ginecologo si rivela essenziale sempre, anche in fase adolescenziale.
A spiegarne l’importanza è Patrizia Ceruti, ginecologa a Milano ed esperta di “medicina integrata”, la quale ribadisce la necessità per tante giovani donne di «imparare a prendersi cura di sé e del proprio corpo, grazie anche al rapporto di fiducia e conoscenza che può instaurarsi con il ginecologo, soprattutto se la scelta ricade su un professionista con un approccio medico “integrato”.
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Ovvero: mette al centro della sua analisi non semplicemente le problematiche della paziente, ma la persona intera, con le sue esigenze e la sua storia». Alla luce delle diverse necessità, dello stile di vita e delle trasformazioni fisiologiche legate a vari momenti dell’età, ecco i controlli importanti da fare prima dei 20, tra i 20 e i 30 e dopo i 40 anni.
PRIMA DEI 20 ANNI «Sottoporsi a un controllo ginecologico prima dei 20 anni è necessario, soprattutto se si riscontrano disturbi e alterazioni del ciclo mestruale. Spesso si tratta di disfunzioni dovute a una dieta sbilanciata oppure a un’attività sportiva non sostenuta da una corretta alimentazione.
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Talvolta, può servire anche per individuare la presenza di eventuali cisti ovariche. La visita ginecologica è inoltre fondamentale nel caso in cui sia già iniziata un’attività sessuale o se si ha in programma di farlo».
In Italia, l’educazione sessuale non è una materia obbligatoria prevista nei programmi ministeriali e per questo molti adolescenti arrivano impreparati alle loro prime esperienze. In questo caso specifico, «l’incontro con un ginecologo permetterà di affrontare insieme il tema della contraccezione, al fine di compiere la scelta più adeguata al proprio corpo e alle proprie esigenze».
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Tenendo sempre presente che il profilattico rappresenta l’unico metodo anticoncezionale in grado di proteggere anche dalle malattie a trasmissione sessuale, incluso il virus del papilloma (HPV), responsabile del carcinoma del collo dell’utero. In ogni caso, «con un’attività sessuale già in corso è sempre opportuno effettuare una visita ginecologica completa di Pap-Test preventivo».
DAI 20 AI 30 ANNI In presenza di un’attività sessuale regolare, eseguire il Pap-Test con frequenza annuale è fondamentale (ogni anno in Italia vengono diagnosticati 3.500 nuovi tumori della cervice, con una media di un caso ogni 10.000 donne. Fonte: San Raffaele.it)
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Anche la visita ginecologica deve avvenire con la medesima frequenza, poiché «oltre a mantenere un controllo costante sull’attività contraccettiva, rappresenta un momento in cui il professionista può stendere un quadro storico della paziente e seguirla con più attenzione nel tempo, preservandone lo stato di benessere ginecologico e sessuale». In questa fascia d’età è consigliata anche «la visita da un senologo, oltre all’esecuzione di un’autopalpazione mammaria ogni 2/3 mesi per effettuare una prima diagnosi».
MAMMOGRAFIA
DOPO I 40 ANNI A partire dai 40 anni, visita, Pap-Test e controllo senologico condotti annualmente diventano una sorta di “obbligo” femminile. È questa l’età in cui è importante tenere il più possibile sotto controllo la salute ginecologica, incluso il seno, per scongiurare il rischio di cancro alla mammella (ogni anno in Italia vengono diagnosticati 37.000 nuovi casi e la maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni).
Un controllo mammografico ed ecografico con cadenza specifica, da valutare con il supporto di uno specialista senologo, rappresentano un vero e proprio must. Poiché, «procedendo verso i 50 anni, il corpo femminile inizia a prepararsi per la menopausa, potrebbe iniziare a registrarsi una certa instabilità del ciclo mestruale.
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Questo fenomeno segna l’inizio di un momento particolarmente delicato della vita di una donna (in genere tra i 50 e i 60 anni), in cui il supporto di un professionista può rivelarsi fondamentale per ristabilire al meglio l’equilibrio psicofisico anche con l’aiuto della cosiddetta “medicina integrata” ».
Tale approccio include, oltre alla medicina tradizionale allopatica, anche l’omeopatia, l’omotossicologia e l’agopuntura, al fine di intervenire sulle disfunzioni fisiche riequilibrando la componente energetica presente in ciascuno di noi.
«Una soluzione ideale per affrontare il passaggio alla menopausa e tutto l’insieme di disturbi che può comportare (cefalee, insonnia, ansia, irregolarità del ciclo), in modo più sereno, armonioso e controllato».