Estratto dell’articolo di Federico Rampini per www.corriere.it
FEDERICO RAMPINI
[…] Ho simulato una sorta di gara con ChatGPT, e sono sotto choc. Ho il vago sospetto di aver perso io. Ecco com’è andata. […]ho chiesto all’intelligenza artificiale di scrivere un breve saggio al posto mio. Ho scelto un tema che conosco, sul quale ho scritto spesso, e del quale tornerò a occuparmi sicuramente in futuro: l’invasione cinese in Africa. Ho chiesto a ChatGPT di scrivere un’analisi di cinquemila parole. Lo ha fatto in cinque minuti. Ho letto il risultato: dignitoso. Non solo per la forma, ortografia e sintassi di un inglese perfetto. Anche il contenuto[…].
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QUANTI ARTICOLI SCRITTI COSÌ (A VOSTRA INSAPUTA)
Posso fare meglio, io? Per adesso sì, lo dico senza superbia […] visto che mi occupo della questione da tanti anni. Però sono preoccupato lo stesso. Anzitutto c’è la velocità: su quel terreno non posso competere. […] Il mio testo sarebbe migliore del suo, ma anziché cinque minuti ci metterei cinque ore o forse cinque giorni […]
CHATGPT USATO PER LE APP DI DATING
Poi c’è la questione della riconoscibilità. Io campo scrivendo articoli e libri, spero che i miei lettori mi riconoscano un’impronta particolare, sia per la prospettiva con cui analizzo il mondo, sia per lo stile di scrittura. Ma lettori e lettrici continueranno in futuro ad apprezzare la differenza tra quello che scrivo io e l’analogo prodotto di ChatGPT o di altre intelligenze artificiali? […] Inoltre ChatGPT è un prototipo ancora giovanissimo, si evolve a gran velocità. Letteralmente «impara». […]
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CHATGPT SI EVOLVE DI CONTINUO
Un altro problema che si pone già in modo drammatico nel mondo accademico è questo: ChatGPT non scriverà mai due volte lo stesso articolo/saggio, poiché assorbe costantemente nuove informazioni. […] Perciò è difficilissimo smascherare chi usa ChatGPT. Qualcuno già ipotizza che sarà possibile farlo solo con un’altra intelligenza artificiale appositamente addestrata a dare la caccia a ChatGPT.
LA RICERCA DI UN ANTIDOTO
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Nelle università Usa i prof impazziscono perché - a differenza di quando gli studenti facevano copia-e-incolla da Google o Wikipedia - un testo redatto dal software ChatGPT è praticamente impossibile da identificare. […] Chiunque minimizzi la minaccia rischia di sottovalutare la velocità del progresso: ricordo che al suo esordio il traduttore automatico di Google faceva errori grossolani, era lo zimbello degli utenti, lo usavamo per farci delle risate alle sue spalle. […]
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UTOPIA O DISTOPIA?
L’avanzata dell’intelligenza artificiale e l’entusiasmo, o la docilità, con cui l’abbracciano le nuove generazioni, suscita interrogativi più generali sul tipo di società in cui vogliamo vivere. Sono domande che si ricongiungono con quelle sollevate da un recente editoriale di Antonio Polito sulla cultura del lavoro nelle nuove generazioni.
Quegli studenti che hanno adottato senza esitazioni ChatGPT perché scriva temi e saggi al posto loro, che idea si fanno del loro futuro? Immaginano un mondo dove il lavoro lo farà l’intelligenza artificiale, e noi umani saremo in una vacanza perpetua, aspettando che a fine mese ci arrivi un reddito di cittadinanza sul conto bancario? Magari, secondo una vecchia idea di illustri economisti di sinistra, il reddito universale sarà finanziato tassando proprio i robot che lavoreranno al posto nostro?
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[…] Però il passo dalle utopie alle distopie è breve. Vi risparmio le tonnellate di fantascienza su un mondo dove l’intelligenza artificiale ha preso il potere. Intanto c’è un problema già immediato e concreto: chi progetta e programma l’intelligenza artificiale è un essere umano, con le sue ideologie e i suoi pregiudizi. […]