Estratto dell’articolo di Elisa Calessi per “Libero Quotidiano”
elly schlein
La vera notizia è che, nel Pd che doveva eliminare le correnti, è nata una nuova corrente. Si sono definiti “neo-ulivisti” o “ulivisti 4.0”. Ma è difficile capire quali differenze di visione li separino da quelli con cui, finora, avevano condiviso il cammino. In sostanza, una parte di quelli che ha sostenuto Stefano Bonaccini nella lunga fase congressuale, ha deciso di staccarsi per entrare in maggioranza.
Sono una ventina, tra Camera e Senato. Ma potrebbero aumentare. Tra questi ci sono lettiani, ma anche ex di Area Dem: Marco Meloni, Enrico Borghi, Stefano Graziano, Anna Ascani, Matteo Mauri, Pina Picieno.
stefano bonaccini elly schlein
[…] Lo strappo, nell’aria da giorni, si è consumato ieri quando, alla riunione via Zoom convocata da Bonaccini per fare il punto sulla vicenda dei capigruppo (irrisolta), non si sono presentati. «Vogliono trattare per conto proprio», si diceva ieri negli ambienti vicini al governatore. Più che una corrente di pensiero, si diceva ancora, si tratta di una filiera che «pensa al proprio destino individuale». La posta in gioco, infatti, sono non solo i capigruppo, ma i posti in segreteria, gli uffici di presidenza del gruppo. Quel che resta del potere, in un partito di opposizione.
enrico letta elly schlein stefano bonaccini
Lunedì ci sarà l'assemblea dei gruppi parlamentari con Elly Schlein. Martedì è prevista l’elezione, in ciascun ramo del Parlamento, dei nuovi capigruppo che la segretaria vuole cambiare. L’idea della segretaria è di indicare due persone di sua fiducia, per la precisione Francesco Boccia al Senato, uomo decisivo nella sua corsa congressuale e cruciale nei rapporti con le tante anime dem, e Chiara Braga, espressione di Dario Franceschini, primo sponsor di Elly. Scelta che aveva provocato una reazione furibonda nell'area di Bonaccini, specie in Base Riformista.
stefano bonaccini elly schlein
Nella riunione di ieri ha parlato solo il governatore, nessun dibattito a seguire. Bonaccini ha rilanciato la palla nel campo di Elly Schlein, chiedendole di fare una nuova proposta entro lunedì. Ma che sia di «condivisione», in un clima di «collaborazione». […] Tradotto: il punto non è se un capogruppo vada dato alla minoranza o no, ma almeno i nomi vanno decisi insieme.
francesco boccia foto di bacco
[…] Bonaccini, spiegano i suoi, non ha nessuna voglia di andare allo scontro. Per scelta politica, per storia personale.
E questo nonostante una parte di Base Riformista vorrebbe la battaglia. Ma il governatore emiliano non è di questo avviso. Del resto anche chi non la pensa come lui, ammette che «ora non avrebbe senso lo scontro». Tanto più dopo che una parte della sua area, consistente dal punto di vista parlamentare, si è staccata. Ma non è solo un problema di numeri.
DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88
«Se si arriva a una elezione dei capigruppo sulla base di una conta numerica», si dice dalle parti di Bonaccini, «è ovvio che si aprirà uno scontro sulla linea politica. Non è una scelta lungimirante». Oltretutto, si fa notare, se Schlein non tratta con Bonaccini, finirà per dover trattare con le tante correnti del suo schieramento che, come si è visto ieri, persino aumentano. Componenti che già ora scalpitano per l'ipotesi di Braga (leggi Franceschini) alla Camera. E finiranno per contare sempre di più.
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