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    EMERGENZA MASCHICIDIO - CONSIDERANDO GLI OMICIDI COMPIUTI DA ASSASSINI IN STRETTA RELAZIONE CON LA VITTIMA, LE VITTIME MASCHILI E FEMMINILI SONO PARI - L’ACCUSA DI “LIBERO”: “ORMAI I CRITERI CON CUI LE UCCISIONI DI DONNE VENGONO INSERITE IN QUESTO GENERE DI DELITTI SI SONO AMPLIATI. E ALLORA, USANDO LO STESSO METRO, GLI UOMINI AMMAZZATI SONO DI PIÙ...”


     
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    Simona Pletto per “Libero quotidiano”

     

    MASCHICIDIO - LA VIOLENZA DI UNA DONNA SU UN UOMO MASCHICIDIO - LA VIOLENZA DI UNA DONNA SU UN UOMO

    Maschicidi, ovvero uomini vittime di omicidio, pari in numero o addirittura superiori rispetto ai femminicidi, cioè donne uccise da mariti, compagni o ex partner. Possibile? Pare una provocazione, ma la considerazione non è così campata per aria. Vediamo i dati.

    In Italia, secondo il report dal titolo "Violenza domestica e di prossimità: i numeri oltre il genere" a cura di Barbara Benedettelli, vicepresidente dell' Osservatorio Nazionale Sostegno delle Vittime e che ha contribuito in Commissione Giustizia alla messa a punto del cosiddetto "Codice Rosso" - le norme relative ai delitti di genere -, secondo questa ricerca, dicevamo, nel 2017 sono state uccise 355 persone.

     

    Di queste, ben 236 sono state ammazzate in famiglia, in coppia, fra amici, vicini di casa, colleghi: le vittime femminili sono state 120, le vittime maschili 116, 120 se consideriamo i quattro italiani uccisi al' estero proprio dalle loro partner. Dunque, se si prendono in considerazione gli omicidi avvenuti nell' ambito delle relazioni più significative (in termine tecnico si definiscono proprio Relazioni Interpersonali Significative, RIP), donne e uomini vengono uccisi nello stesso numero.

     

    MASCHICIDIO MASCHICIDIO

    Ormai molto spesso però, forse con il comprensibile proposito di sensibilizzare l' opinione pubblica in ordine al fenomeno indubbiamente preoccupante dei maltrattamenti e degli omicidi di cui sono vittime le donne, sono stati etichettati come "femminicidi" anche delitti compiuti non necessariamente da persone con un legame così stretto con la vittima stessa - e dunque omicidi compiuto da squilibrati, da delinquenti sotto l'effetto di stupefacenti, da rapinatori. Ecco, valutando nello stesso modo anche gli omicidi di uomini, ne emerge che - sempre nel 2017 - gli uomini uccisi sono stati più delle donne: 133 contro 128.

     

    DINAMICHE DIVERSE

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    Il problema è dunque l'omogeneità dei dati, la loro precisa catalogazione. E attenzione, non si tratta affatto di sminuire il fenomeno delle donne maltrattate e uccise, ma proprio di poterlo valutare in base a dati credibili e quindi con equilibrio. Altro esempio: parlando sempre di femminicidi, spesso questi numeri vengono mischiati inserendo magari donne uccise per mano dei figli (sono state 17 nel 2016) o a causa di psicopatici criminali che le hanno assassinate per motivi economici, oppure da un criminale che ha tentato una rapina finita nel sangue. Delitti, insomma, che hanno dinamiche ben diverse da quelle che, secondo il senso comune, sono alla base dei femminicidi.

     

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    E, come detto, se si replica il conto con le vittime maschili, rilevando gli stessi parametri e i ugual modo mischiando i casi includendo lo stesso rapporto vittima-carnefice, emerge come detto che gli uomini uccisi sono più delle donne. Perché, per fare un altro esempio, a perdere la vita in casa o durante una rapina, fuori da un bar o da un locale oppure mentre camminavano in strada, sono stati 17 uomini e 5 donne. Ancora una volta, il cosiddetto "sesso forte" ha numeri più elevati. D' altro canto, le donne assassine, mandanti o complici sono 41, di queste 10 hanno ucciso altre donne o partecipato al delitto.

     

    Gli elementi su cui ragionare sono tanti. Altro esempio: i suicidi, nel senso di coloro che si tolgono la vita per motivi sentimentali: 30 persone si sono tolte la vita dopo aver ucciso, mentre ne sono state individuate 39 che si sono suicidate proprio per motivi legati a un rapporto sentimentale andato male. In Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 per milione all' anno: vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna assassinata. Le donne killer uccidono nel 39% dei casi donne, nel 61% uomini. Un altro dato emerge dall' interessante rapporto: mentre gli uomini uccidono chiunque, le donne pare ammazzino soltanto chi sostengono di amare o aver amato. Eppure di loro si parla sempre pochissimo.

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    MASCHI MALTRATTATI

    C'è inoltre un' altra realtà spesso sconosciuta: quella dei maltrattamenti, psicologici e fisici e sessuali, subiti dai maschi. Secondo i recenti dati diffusi dall' Istat, sono addirittura 3 milioni e 574mila i maschi italiani che hanno subìto molestie o violenza domestica. Un dato inferiore rispetto a quello relativo alle donne, ma pur sempre consistente.

    In ogni caso, tutti i numeri sopracitati relativi ai delitti compiuti da donne e da uomini sono quasi confermati - delitto più o delitto meno -, nei due anni successivi al 2017, e certificano in questo tragico ambito una tendenza alla parità.

     

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    Per esempio: ci sono stati 40 omicidi da parte di donne e altrettanti da parte di uomini, laddove tra autore e vittima c' era un legame di sangue. Insomma, i numeri attestano una costante tendenza al crimine anche da parte del gentil sesso. Eppure solo l' ingiusta morte delle donne pare riesca a suscitare pietà e phatos, orrore, impegno civile e politico.

     

    Per concludere: l' allarme sui femminicidi resta giustamente alto, ma anche questo fenomeno va valutato senza strumentali esagerazioni. In questo senso, già qualche anno fa Linda Laura Sabbadini, direttrice del dipartimento per le statistiche sociali e ambientali dell' Istat e già membro della Commissione Onu che definì le linee guida a livello mondiale delle indagini statistiche sulla violenza contro le donne, avvertiva: «Smettiamola di contare soltanto le donne uccise perché è un esercizio limitante». Proprio lei, che fu la prima, nel 2006, a realizzare una importante ricerca sulla violenza femminile.

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