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Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”
Quando il cuore diventa improvvisamente tachicardico, ovvero inizia a battere piu velocemente, non si tratta sempre di un allarme patologico, perché spesso non c'è nessuna malattia, ma è lo stato psicologico alterato ad influire pesantemente sul ritmo cardiaco ed accelerarlo in modo anomalo.
Il cuore, inteso come l'organo motore della nostra vita, da un punto di vista meccanico, chimico, elettrico e vascolare, non ha più alcun mistero per la medicina, ma la scienza è ancora molto incerta su come controllare le aritmie cardiache provocate dalle emozioni negative forti e ripetute, o dagli stati d'ansia causati da eventi stressanti, poiché in questi casi il muscolo cardiaco può simulare uno stato di criticità clinica seria, senza però che si riesca ad evidenziare strumentalmente alcuna ostruzione vascolare o difetto di conduzione elettrica in atto.
MOTIVI DISPARATI La tachicardia è una forma di accelerazione del ritmo cardiaco che supera i 100 battiti al minuto e sono davvero molte le situazioni che fanno battere forte il cuore; nella maggioranza dei casi tale aumento è dovuto ad un aumento dell'attività fisica, ad assunzione eccessiva di caffeina, all'effetto collaterale di vari farmaci, ad emozioni psicofisiche, alla febbre o all'abuso di droghe (cocaina), ma anche all'eccesso/difetto di sostanze minerali essenziali per il muscolo cardiaco (potassio) oltre che agli stati d'ansia e periodi di stress.
Quando invece la tachicardia si manifesta a riposo e improvvisamente, con sintomi sfumati (pressione o tensione al petto, sensazione di peso sullo stomaco) oppure con la ben nota sensazione di avere "il cuore in gola" , i motivi possono essere i più disparati, spesso dovuti a reali crisi cardiache, ipertensive, ormonali o ad anemie, ma comunque tale reazione è dovuta al fatto che il muscolo cardiaco sta accelerando il suo battito per ripristinare la pressione sanguigna a livelli normali, e dunque aumenta la sua frequenza per garantire che il sangue ossigenato arrivi a tutti i tessuti dell'organismo.
Ma sono anche i sentimenti negativi e le emozioni forti le situazioni che possono provocare episodi ripetuti di tachicardia incontrollata, la quale può insorgere addirittura durante il riposo notturno, svegliare il paziente e provocare sintomi che simulano quelli delle malattie cardiache vere e proprie, con senso di peso e di oppressione retrosternale, respiro corto, costrizione laringea, petto dolorante, tutti sintomi che fanno pensare ad una crisi di panico o ad un attacco ischemico e che spesso spingono le vittime a precipitarsi al pronto soccorso, dove però l'esame delle coronarie rivela che il sangue scorre senza nessun intoppo o ostruzione, i dati del sangue risultano nella norma, ed i farmaci normalmente usati nei casi di infarto non funzionano e non hanno nessun effetto positivo sul paziente. Insomma, non si tratta del sempre temuto "infarto".
Melania Rizzoli foto di bacco (3)
SOVRACCARICO EMOTIVO Queste sindromi cardiache anomale, considerate "emotive" e condizionate da un dramma personale come per esempio quella "del cuore spezzato ", insorgono quando il soggetto è travolto da un dolore dell'anima, da una perdita (di una persona odi un amore) o da un sovraccarico emotivo magari perdurante nel tempo, e tali sindromi sono ancora in cerca di un riconoscimento scientifico adeguato, perché il cuore di chi ne soffre, anche se manifesta aritmie e palpitazioni, agli esami specifici risulta assolutamente sano, nonostante la persona dia evidenti segnali fisici di sofferenza.
Studi scientifici hanno dimostrato che la comunicazione tra il cervello e il cuore è continua e costante, ed il ritmo cardiaco è un fedele riflesso dello stato emotivo, il quale, se squilibrato, induce sofferenza cardiologica sotto forma di tensioni, pulsazioni, aritmie e senso di peso al petto, ed arriva a condizionare il funzionamento del sistema nervoso e di tutta la sua sfera emotiva.
In tutti questi casi infatti, durante l'ondata di shock psicologico che affligge il paziente e causa i disturbi del ritmo, si sospetta che il sistema nervoso simpatico inizi a produrre una cascata di adrenalina che inonda anche il muscolo cardiaco mandandolo in tilt, a dimostrazione di come il cuore, simbolicamente considerato l'organo dei sentimenti, quando si trova in una situazione di sovraccarico emotivo, affronta il livello di stress facendo sentire la sua sofferenza ed arrivando a compromettere il suo funzionamento, incidendo sul ritmo dei suoi battiti parallelamente alla situazione della sfera emotiva squilibrata.
Il cuore insomma riflette le più autentiche e potenti emozioni elaborate nel cervello, le quali, se mal gestite, e se non regolate in modo corretto e razionale, possono causare danni ed alterazioni del suo funzionamento. Controllare gli stati emotivi negativi non è sempre facile, ma è l'obiettivo primario per mantenere una buona salute emotiva e di conseguenza cardiaca, prima che il cuore si ammali davvero. E spesso non ne vale davvero la pena.
MELANIA RIZZOLI OSPITE DI BELVEtachicardia 1tachicardia 4tachicardia 5tachicardia 7tachicardia 13tachicardia 12tachicardia 9
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