ernesto assante

“ERNESTO ERA COME UNA FARFALLA, AVEVA IL DONO DELLA LEGGEREZZA E DEL RACCONTO” – IL TRIBUTO DI VELTRONI A ERNESTO ASSANTE, SCOMPARSO PER UN ICTUS A 66 ANNI - ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, A ROMA, L’ULTIMO SALUTO DI UNA FOLLA DI COLLEGHI, ARTISTI (TRA CUI RENZO ARBORE) E LETTORI - IL RICORDO DI GINO CASTALDO (“DA FRATELLI ABBIAMO LITIGATO TANTO PERCHÉ ERA UN CASINARO”), LA COMMOZIONE DELLA MOGLIE ELEONORA E DELLE FIGLIE SOFIA E COSTANZA -  “ORA CORRE VELOCE VERSO LE STELLE MA NON CI LASCERÀ MAI”- VIDEO

 

 

 

ernesto assante

 

Estratti dell’articolo di Silvia Fumarola per repubblica.it - Estratti

Uniti nell’addio, in un unico abbraccio. Quello della sua redazione, dei colleghi che non sono più a Repubblica da anni, centinaia di amici, artisti, critici musicali, gli stessi con cui Ernesto Assante aveva condiviso i concerti e l’ultimo festival di Sanremo.

 

Il Teatro Studio Gianni Borgna, all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, non riesce a contenere la folla. Lacrime e sorrisi, il suo, perché Ernesto sorride sempre nelle foto (frammenti di vita pubblica e privata, con la moglie Eleonora e le figlie Sofia e Costanza) proiettate mentre viene ricordato sul palco.

eleonora la moglie di ernesto assante

 

«Ernesto è stato Repubblica, e Repubblica è Ernesto Assante e lo resterà: per l’entusiasmo, la creatività e l’inclusione» dice il direttore Maurizio Molinari. 

 

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Poi è la volta dell’amico fraterno Gino Castaldo; Riccardo Luna legge lo stralcio di un articolo di Ernesto sulla tecnologia e l’importanza di non perdere l’umanità. «Era già difficile pensare che invecchiasse» osserva Walter Veltroni, che lo paragona a una farfalla, «perché aveva il dono della leggerezza e del racconto». La bara di legno chiaro ricoperta di fiori colorati, le note di John Lennon; sembra irreale.

veltroni ultimo saluto a ernesto assante

 

 

 

Gino Castaldo, “la metà di Ernesto” (ieri era prevista all’Auditorium una loro lezione di rock), racconta il legame nato a Repubblica. «Un’amicizia» spiega «diventata fratellanza. Oggi stiamo vivendo un mondo di barbarie, ma all’epoca la musica non era una roba da sentire come accessorio della vita, era la vita. Era talmente forte, centrale, da farci pensare che fosse una modo di cambiare il mondo in meglio. Questa cosa ce la siamo ridetta pochi giorni fa con Ernesto». «Da fratelli abbiamo litigato e tanto», sorride «perché era un casinaro, spesso avevamo idee diverse».

 

Poi il ricordo esilarante della lezione su Lennon, Sala Sinopoli sold out con Ernesto partito per Londra con moglie e figlie, che aveva incastrato un volo nel pomeriggio. Passano le ore e non arriva. «Inizio da solo, ero furibondo. Alle dieci e mezza si presenta. “Ernesto, che è successo?”. “Ha bucato l’aereo”».

auditorium ultimo saluto a ernesto assante

 

 

 

Colpisce l’umanità. Pasticcione a volte, ma generoso: «Che posso fare per te?». Applaudono Ezio Mauro, Corrado Augias, Renzo Arbore con la sorella Sabina, Serena Dandini, Giancarlo De Cataldo, Daniele Silvestri, Tosca, Luca Barbarossa, Max Gazzè, Giuliano Sangiorgi, Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Motta, Piero Pelù, Federico Zampaglione, Marina Rei, Carl Brave, Chiara Galiazzo e Noemi. «Persone come Ernesto» dice la moglie Eleonora «corrono veloci verso le stelle ma non se ne vanno mai, rimangono sotto un’altra forma. E poi vorrei dire che l’amore è più forte della morte». Ciao Ernesto, con tutto il nostro amore.

 

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