Caroline Howe per “Daily Mail”
trasfusione 1876
Il “Bellevue Hospital” di New York City, aprì nel 1736 come ospizio desolato, lazzaretto
per persone affette da colera, peste e malattie contagiose, e poi diventò anche braccio della morte. Sin dall’inizio ospitò anche malati mentali e derelitti vari.
Nell’ospedale pubblico si parlavano oltre cento lingue, tutte tradotte dallo staff, e a raccontare quali vicende si svolsero fra quelle mura è David Oshinsky, premio Pulitzer, nel libro “Bellevue”, pubblicato da Doubleday.
new york 1869
Al suo interno si condussero esperimenti in stile Frankenstein, senza anestesia, in nome della ricerca. Ad esempio si fece la prima ricostruzione facciale, mettendo il dito del paziente al posto del naso, si curò il colera iniettando fiale di succo di tabacco nel braccio di una donna incinta, i bambini furono sottoposti a terapie di elettrochoc. Eppure, nonostante le stranezze di allora che oggi ci sembrano aberrazioni, l’ospedale fu un orgoglio nazionale, in grado di fornire cure gratis a chiunque, senza privilegi.
operazioni a fine 800
Ogni giorno al porto sbarcavano immigranti, le strade erano infestate di carcasse di animali e sporche di escrementi, le malattie si diffondevano facilmente, e i poveri potevano curarsi solo all’ospedale pubblico. Il posto diventò ricovero di malati terminali e degli indesiderati della società, dei dimenticati e di chi non aveva speranze di sopravvivere.
Era sovrappopolato di pazienti, pieno di ratti, e nel 1890 un ragazzino fu trovato mutilato dai loro morsi. Gli orrori medici erano all’ordine del giorno. I dottori amavano fare spettacolo degli esperimenti, tipo estrazioni dei calcoli e rimozione dei testicoli, e li facevano davanti ai colleghi, usando il laudano o il whisky come anestetico. Per non sentire il rumore dei ferri, i pazienti avevano cotone nelle orecchie. Molti chirurghi e molti studenti vomitavano, prima delle operazioni. Fu il primo ospedale con l’apprendistato, infermiere e studenti vivevano e lavoravano lì dentro,le lezioni si facevano sui vivisezionando i corpi dissotterrati dai cimiteri.
intervento chirurgico 1890
Certo, alcune tecniche risultarono davvero fallimentari, tipo la terapia a base di metrazolo, uno stimolante chimico che provocava convulsioni così forti da spezzare le vertebre dei pazienti. A loro non veniva mai chiesto il consenso sui trattamenti. L’ospedale, come alternativa alla camicia di forza, sposò la terapia dell’elettrochoc dello psichiatra italiano Ugo Cerletti, comunque più leggera della lobotomia che trasformava le persone in vegetali. Nel 1942 furono sottoposti ad elettrochoc più di cento bambini, anche di 4 anni. Scelta della dottoressa Loretta Bender, capo del reparto pediatrico, che più di un minore tentò di uccidere, dopo aver subito torture.
esercizi per la schiena al bellevue
lauretta bender pediatra del bellevue
La Bender, negli anni ’60 fece esperimento con LSD, somministrata più volte al giorno anche a minori di 11 anni. Andò in pensione senza conseguenze. In quanto ospedale psichiatrico, il “Bellevue” ospitò una gran quantità di celebrità: William S Burroughs Stephen Foster, il leggendario bluesman Lead Belly, il sassofonista Charlie Parker e Mark David Chapman, assassino di John Lennon, il cui corpo fu portato proprio nella camera mortuaria di questo ospedale. Qui arrivò anche lo scrittore Delmore Schwartz, in manette per aver tentato di strangolare un critico ostile. Per un periodo vi furono ricoverati la poetessa Sylvia Plath e Norman Mailer. Attualmente il “Bellevue” non è secondo a nessuno in quanto a prestigio accademico.
libro sul bellevue