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    ESTATE 2020: COME SARANNO LE NOSTRE VACANZE? - DALLE PRENOTAZIONI ALLA FLESSIBILITÀ, DAL BONUS AGLI AFFITTI BREVI - LE IPOTESI CAMPEGGIO E QUELLA DELL’ITALIA DEI BORGHI, COME STAREMO AL MARE E L’OPZIONE VILLA CON PISCINA: ECCO TUTTO CIO’ CHE DOVETE SAPERE…


     
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    Alice Scaglioni per www.corriere.it

     

    VACANZE ESTIVE 2020, COME SARANNO?

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    Con ogni probabilità milioni di italiani, chiusi nelle loro case, sognano le vacanze estive. L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di coronavirus ha costretto l’intera nazione al lockdown: non c’è ancora certezza su quello che accadrà nella «fase 2», quando riapriranno le attività produttive, né tantomeno su che forma avranno le vacanze estive quest’anno. Ma tutti sperano di poter ripartire, nel modo più sicuro possibile. Su quello che ci aspetta nei mesi estivi si possono fare solo previsioni, ma tra tutte le domande e i dubbi c’è una consapevolezza: dovremo imparare a convivere con il coronavirus, e adattarci a nuove abitudini per tutelare noi e gli altri, cercando di riappropriarci piano piano delle nostre attività. A partire dalle vacanze.

     

    LA PANDEMIA E IL TURISMO

    L’effetto della pandemia sul turismo italiano si è fatto già sentire. Secondo i dati di Federalberghi in un anno «normale», nei mesi di marzo e aprile, le strutture italiane registrano più di 48 milioni di presenze. Il 52,7% di questi – circa 25,3 milioni – è composto da turisti stranieri, che in questo momento sono totalmente assenti dal mercato a causa delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia.

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    Considerando che nemmeno gli italiani possono spostarsi, Federalberghi stima per i due mesi considerati la perdita di oltre l’80% del mercato (40 milioni di presenze in meno, per un valore di circa 2,5 miliardi di euro). Senza tenere conto dei numeri sull’indotto, quindi trasporti, ristoranti, bar, attrazioni e shopping, che sono inesistenti a causa del lockdown nazionale.

     

    Per questo motivo, Federalberghi invita gli italiani a non rinunciare alle prenotazioni per le vacanze estive, incentivando una maggior flessibilità da parte degli albergatori. «Se le persone ritarderanno le prenotazioni – sostiene Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – le imprese e i posti di lavoro si squaglieranno come neve al sole. Chiamate l’hotel e chiedete una prenotazione flessibile, che consenta la possibilità di cambiare la data».

     

    PRENOTAZIONI E FLESSIBILITÀ

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    La flessibilità, in questi momenti di grande incertezza, potrebbe essere la soluzione vincente per operatori e viaggiatori. Consentirebbe infatti da una parte a chi prenota un viaggio di farlo con più leggerezza, consapevole di poter chiedere – in caso di impedimenti legati a evoluzioni imprevedibili della pandemia – di spostare le date del viaggio o di ottenere una qualche forma di rimborso (che sia un buono da usare con una scadenza molto lunga o una restituzione del denaro).

     

    Dall’altra permetterebbe agli operatori del settore di potersi organizzare in anticipo in previsione delle vacanze estive, iniziando a ragionare sugli accorgimenti da tenere negli hotel e nelle strutture, che probabilmente dovranno consentire una forma di distanziamento sociale.

     

    Per esempio Boscolo Viaggi, guidato dall’amministratore delegato Giorgio Boscolo, ha scelto di puntare su «una clausola molto semplice e chiara: fino a 21 giorni dalla partenza permettiamo la cancellazione senza alcuna penale. Se ci dovessero essere problemi di qualsiasi tipo, ogni cliente avrà la possibilità di eseguire la cancellazione».

     

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    Anche Airbnb sta ragionando con gli host (le persone che mettono in affitto sulla piattaforma le loro case) sulla necessità di garantire agli utenti una maggior flessibilità nella cancellazione delle prenotazioni. Come spiega l’amministratore delegato di Airbnb Italia, Giacomo Trovato, è necessario dialogare con gli host per far comprendere loro le esigenze degli utenti, spingendo per offrire ai viaggiatori delle politiche di prenotazione flessibili, per consentire a tutti di poter essere certi di avere i soldi indietro.

     

    Attualmente sul sito di Airbnb per le prenotazioni effettuate prima del 10 marzo 2020 (con una data di check-in anteriore al 1° giugno 2020) oppure tra il 10 marzo e il 1° giugno 2020, è possibile richiedere la cancellazione e il rimborso totale tramite l’account di Airbnb. L’host, che riceverà la richiesta da parte dell’ospite, avrà fino a 48 ore di tempo per rispondere, oppure 24 se la prenotazione è prevista entro i 7 giorni successivi. Se accetta la cancellazione, Airbnb invierà il rimborso all’utente, incluso l'importo dei costi del servizio; se l'host non è d’accordo, la prenotazione può comunque essere cancellata ma il rimborso sarà determinato in base ai termini di cancellazione standard del proprietario di casa.

     

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    IL BONUS VACANZE?

    Spunta sul tavolo del governo anche un bonus per le vacanze in Italia . Il grido d’allarme per l’estate 2020 arriva da tour operator e agenzie di viaggio: le prenotazioni sono vicine allo zero e 600-700 milioni di euro di fatturato sono già andati persi. «Il sistema potrebbe collassare entro due/tre mesi» ha spiegato nei giorni scorsi Pier Ezhaya, consigliere delegato di Astoi Confindustria Viaggi, che rappresenta il 90% del tour operating italiano, e direttore Tour operating di Alpitour.

     

    Ecco così l’idea di istituire un meccanismo basato sulla detrazione fiscale e che prevede di poter detrarre dalla dichiarazione un importo massimo pari a 325 euro (ma si parla anche di un massimo di 500 euro) per soggiorni di almeno tre notti in strutture italiane. L’ipotesi è riservare il beneficio a lavoratori dipendenti e professionisti con un reddito compreso tra 7.500 e 26 mila euro.

     

    Lo sgravio sarebbe rapportato al numero dei componenti del nucleo familiare: massimo 100 euro con nessun componente a carico, 100 euro aggiuntivi per il primo componente, altri 75 per il secondo e 50 euro per il terzo arrivando così a una cifra massima complessiva di 325 o 500 euro, a seconda di quello che deciderà il Governo. Un'altra ipotesi su cui si sta ragionando è legata a un meccanismo di detrazione fiscale delle spese effettuate nel 2020 per soggiorni di almeno tre notti in alberghi o altre strutture italiane, fino a un massimo di 325 euro.

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    LA RISCOPERTA DELL’ITALIA MENO CONOSCIUTA

    Ma quali potranno essere le scelte degli italiani? È improbabile che in un lasso di tempo così ristretto – e con una situazione così delicata come quella che stiamo vivendo – si possa tornare a viaggiare verso destinazioni lontane, e per questo probabilmente molti italiani saranno costretti a rivedere le proprie mete per l’estate 2020. Per Giorgio Boscolo, amministratore delegato di Boscolo Viaggi, gli italiani vorranno cercare ambienti più sobri e sicuri. «Non mi immagino gli eccessi delle feste in spiaggia affollatissime, ma nemmeno il plexiglass a dividere gli ombrelloni. Siamo convinti che quest’estate sarà alla riscoperta dell’«Italia minore», perché il nostro paese ha moltissimi borghi e parchi naturali che abbiamo sempre messo come seconda scelta».

     

    La tendenza emerge da un sondaggio che Boscolo ha fatto tra i clienti per capire cosa vorrebbero fare nell’estate 2020. «Ci aspettiamo un turismo che si riverserà a 360° sull’Italia, e sarà l’anno di rivincita per tutti i piccoli e meravigliosi borghi del nostro Paese».

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    Anche l’amministratore delegato di Airbnb Italia, Giacomo Trovato, pensa che quest’estate sarà un modo per scoprire luoghi e mete poco battute, che non fanno parte del tradizionale turismo di massa. «Ci piace vedere la crisi come un modo per dare vita a nuove opportunità, e per questo cercheremo di favorire la scoperta di borghi, luoghi più intimi o più a contatto con la natura, come le case sul lago, o vicino alla spiaggia. Ispirano una dimensione più intima, che in questa fase a nostro avviso sarà più attrattiva».

     

    SARÀ L’ANNO DEI CAMPEGGI E DELLE VACANZE NELLA NATURA?

    Per la «famiglia Rospi», composta dai genitori Alessandra e Ruggero e i due figli Federico e Giacomo, l’estate 2020 potrebbe segnare il boom del campeggio. I quattro, le cui avventure (e consigli sulle vacanze) sono raccontate nel blog «Vacanze dei Rospi» stanno ancora ragionando sulle mete per le vacanze estive, perché temono la grande incertezza di questi giorni, ma sul «mezzo» non hanno dubbi.

     

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    «Probabilmente faremo una vacanza in tenda, perché il campeggio ci sembra la soluzione migliore. Già il fatto di non essere in una struttura da condividere e di avere il nostro equipaggiamento ci dà un maggior senso di sicurezza – dice Alessandra –. Abbiamo anche un po’ paura perché temo non potremo allontanarci troppo dalla zona di residenza, ma viviamo in un Paese così bello che sicuramente troveremo qualcosa di interessante anche senza spostarci troppo da casa».

     

    Per la blogger il 2020 (e la pandemia) potrebbe segnare la rivincita di un turismo «slow» e di vacanze all’insegna della natura e dell’aria aperta. «Credo ci sarà una nuova moda dell’outdoor, perché dopo l’isolamento obbligato per oltre due mesi vorremo riscoprire i percorsi all’aria aperta ed evitare l’affollamento da spiaggia». In quest’ottica, il campeggio, che da sempre viene considerato dalla maggior parte delle persone una meta più spartana e meno «igienica», potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione per l’estate 2020: la possibilità di avere il proprio kit di posate, l’attrezzatura personale e di non dover condividere spazi al chiuso insieme ad altre persone consentirebbe a tutti di mantenere meglio le distanze ed evitare contatti ravvicinati.

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    ANDREMO AL MARE. MA COME?

    Ha fatto molto discutere il rendering del progetto di un’azienda modenese che aveva previsto ombrelloni e lettini distanziati e separati con barriere in plexiglass per prevenire il contagio in spiaggia. Una proposta che non è piaciuta a titolari degli stabilimenti, bagnini e anche amanti del mare. Abbandonata la proposta polemica dei box in plexiglass, gli stabilimenti e le associazioni di settore si stanno mobilitando per studiare nuovi protocolli per l’estate 2020. Perché in spiaggia ci andremo, questo è chiaro, ma in sicurezza.

     

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    Dalla Liguria al Veneto, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo fino alla Sardegna, è partita la manutenzione dei lidi. In Puglia, in alcuni lidi del Salento, sono anche già state fatte le prime prove di distanziamento. L’associazione Unionmare Veneto, con le spiagge dalla movimentata Jesolo a Rosolina, fino al Lido di Venezia, ha firmato un documento di 18 regole e suggerimenti che riguardano il cliente fin dal suo approdo in spiaggia. Le spiagge venete accolgono ogni anno fino a 25 milioni di persone, e per questo vogliono organizzarsi per tempo.

     

    Come avevano raccontato Alessandro Trocino e Claudia Voltattorni, sarà obbligatoria la prenotazione online, l’uso delle cabine e l’isolamento tra clienti e lavoratori. Ombrelloni e lettini dovranno essere distanziati fino a 4 metri e tutte le attrezzature dovranno essere sanificate ogni giorno. Nelle simulazioni fatte a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, l’area dell’ombrellone è stata estesa di mezzo metro rispetto alle misure attualmente previste a livello regionale: 3 metri x 3,5, delimitati con corde, e corridoi di deflusso più larghi.

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    In tal modo, emerge dalle prove effettuate «sul campo», gli ombrelloni si riducono di un terzo o anche del 40%. A Roma si lavora ad accessi scaglionati sulla spiaggia libera che va da Ostia a Torvajanica, mentre si pensa a ingressi controllati dagli steward per gli stabilimenti della cittadina. Dovrà comunque essere mantenuta sempre la distanza tra le persone, e per disincentivare contatti troppo ravvicinati si pensa a eliminare campi sportivi e aree gioco. Secondo gli esperti acqua di mare e sabbia non sono veicoli di contagio, però i lettini e sdraio dovranno essere sanificati a ogni cambio di persona.

     

    AFFITTI BREVI? RESISTERANNO

    Ma una buona fetta del turismo italiano negli ultimi anni si è appoggiata anche alle piattaforme nate per prenotare alloggi di vario tipo, come Airbnb, che consente agli host di mettere annunci delle loro abitazioni e agli utenti di prenotarle con un click. Il turismo in casa è infatti un settore che è andato espandendosi, facendo registrare numeri importanti in Italia e in tutto il mondo.

     

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    E forse, nell’ottica di mantenere una qualche forma di distanziamento sociale per imparare a convivere (in sicurezza) con il coronavirus, prenotare un appartamento o una casa da soli potrebbe essere una scelta condivisa da tanti italiani. Ed è anche quello che si aspetta da questa estate 2020 Giacomo Trovato, amministratore delegato di Airbnb Italia: «una casa indipendente permetterà di avere maggior controllo negli spazi, senza rinunciare alla vacanza».

     

    È vero che affittare un appartamento o una casa consente di ridurre notevolmente la possibilità di avere contatti con altre persone, rispetto alle vacanze nei resort o negli alberghi che presentano sale comuni, ma è altrettanto vero che entrando in una casa dove qualcuno prima di noi ha passato le vacanze potrebbe rappresentare comunque un rischio. Per questo l’azienda ragiona già da ora con gli host per informarli su cosa vuol dire pulire e sanificare un ambiente ai tempi del Covid-19: sul sito è infatti disponibile un elenco che spiega ai proprietari delle case e degli appartamenti disponibili sulla piattaforma come poter igienizzare al meglio l’ambiente domestico dopo la permanenza di ospiti.

     

    CHI PRENOTA GIÀ

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    E in questo clima di grande incertezza, e di desolazione causata dalla quarantena prolungata, c’è chi sceglie di prenotare già per l’estate 2020. Caterina Zanzi, blogger e fondatrice di «Conosco un posto», in una delle Instagram stories con cui ogni giorno racconta la sua quarantena alla community che la segue sul social network ha detto di aver prenotato le vacanze per l’estate per staccare con la mente da quello che stiamo passando e pensare a qualcosa di diverso.

     

    La blogger racconta al Corriere di aver comprato un volo per la Sicilia insieme alle sue amiche, scegliendo di organizzare un roadtrip su diverse località dell’isola. «I miei piani erano tutt’altri: mi ero detta che il 2020 sarebbe stato l’anno dei grandi viaggi, e con le mie amiche stavo ragionando per una vacanza in Asia, o in America. Poi le cose sono andate diversamente, e solo in questi mesi mi sono stati cancellati cinque viaggi». Caterina, che ridendo dice di essere ormai diventata (involontariamente) un’esperta di rimborsi e cancellazioni di prenotazioni, ha scelto di comprare il biglietto per l’estate un po’ per risollevarsi il morale durante la quarantena e un po’ per ragioni «etiche».

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    «C’è tanto bisogno di un ritorno alla socialità. Mi volevo dare un obiettivo, così da poter pensare a tutte le cose che potremo fare durante il viaggio – conclude –. E poi mi sembra una bella cosa sostenere il nostro turismo e i nostri posti. Quindi se posso fare un piccolo gesto, quest’estate preferisco spendere i miei soldi in Italia: semplicemente ho pensato fosse giusto mostrare solidarietà a un Paese come il nostro, che è bellissimo, e verrà colpito enormemente da questa crisi».

     

    IL BOOM DELLE RICERCHE PER LE CASE CON PISCINA

    Ma Caterina di Conoscounposto non è l’unica ad aver iniziato a ragionare sulle vacanze: anche tanti altri italiani si sono lanciati alla ricerca di case e appartamenti per l’estate 2020, come risulta dalla ricerca di case nelle località turistiche registrate dal portale casa.it, che ha evidenziato un’impennata nell’interesse per quelle dotate di piscina. «Nei comuni costieri sono addirittura quadruplicate le ricerche di case in affitto con piscina in Sicilia, Liguria e Toscana», aveva spiegato al Corriere l’amministratore delegato di Casa.it, Luca Rossetto.

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    Nelle prime due settimane di aprile a Palermo le abitazioni con piscina vengono cercate sei volte di più rispetto al periodo precedente, mentre sulla costa ligure è Santa Margherita Ligure a spopolare, con un aumento di ricerche di ben 43 volte in sole due settimane. Anche Forte dei Marmi conferma la sua centralità, con un aumento del 200%, ma anche la costiera livornese conferma l’esigenza di una casa con piscina con un aumento delle richieste di questa tipologia di 12 volte superiore l’inizio della crisi.

     

    Molto richieste anche le case con giardino: «Raddoppiate le ricerche in Veneto, Campania, nel Lazio. Jesolo registra un + 209% seguita da Venezia con un +150%. Anche nel capoluogo partenopeo l’esigenza di una casa con giardino è molto sentita: in questo periodo le richieste sono triplicate rispetto al periodo precedente. Il trend si conferma anche nella capitale, che registra un aumento del 98%».

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