Giuseppe Agliastro per "la Stampa"
Vitaly Shishov
Vitaly Shishov era il capo della Casa Bielorussa, un'ong che aiuta chi come lui ha lasciato la Bielorussia e si è rifugiato in Ucraina per fuggire dal regime di Lukashenko. Ieri la polizia ucraina ha annunciato che l'attivista «è stato trovato impiccato in un parco di Kiev non lontano da dove viveva» e che gli investigatori stanno indagando per cercare di scoprire se si è trattato di un suicidio o di «un omicidio camuffato da suicidio».
Sulla morte di Shishov deve essere ancora fatta piena luce, ma amici e colleghi sospettano che il giovane dissidente sia stato preso di mira per la sua opposizione al governo di Minsk: «Non c'è dubbio che sia un'operazione pianificata dai cekisti per liquidare un bielorusso che rappresentava un vero pericolo per il regime», ha dichiarato Casa Bielorussa, l'ong per la quale lavorava Shishov.
Vitaly Shishov 2
Stando ai suoi colleghi, del 26enne si erano perse le tracce lunedì mattina, quando era andato a fare jogging. Shishov sarebbe dovuto rincasare all'incirca dopo un'ora, ma non era più tornato e non rispondeva al cellulare. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani Viasna - scrive il Guardian - riporta che Shishov recentemente si sarebbe lamentato di essere seguito da degli estranei durante le sue corse.
Un attivista della Casa Bielorussa ha raccontato all'Ap che il dissidente sarebbe stato trovato con segni di percosse sul viso. «Eravamo stati avvertiti di stare più attenti perché una rete di agenti del Kgb bielorusso opera qui e tutto è possibile», ha aggiunto. Secondo il comandante della polizia ucraina, Igor Klymenko, Shishov aveva la pelle del naso graffiata, un taglio sul labbro e una ferita al ginocchio sinistro, ma per l'ufficiale è presto per dire se Shishov sia stato aggredito.
Ricerche di Vitaly Shishov
Il ritrovamento del corpo senza vita di Shishov ha destato scalpore e preoccupazione in tutto il mondo. «La morte avviene nel mezzo di un'inaccettabile repressione bielorussa nei confronti della società civile e attendiamo con impazienza un'indagine completa e approfondita delle autorità ucraine per stabilirne le cause e le circostanze», ha fatto sapere l'ambasciata Usa a Kiev.
«Ci aspettiamo di capire le ragioni di questa morte», ha detto da parte sua una portavoce della Commissione europea, mentre l'Alto Commissariato dell'Onu per i diritti umani ha auspicato che le autorità ucraine «conducano un'indagine rigorosa, imparziale ed efficace». Dopo le presidenziali dell'agosto dell'anno scorso e l'improbabile trionfo di Lukashenko, ritenuto frutto di massicci brogli elettorali, migliaia e migliaia di bielorussi sono scesi in strada chiedendo le dimissioni del satrapo di Minsk.
proteste in bielorussia
Le proteste sono andate avanti per mesi, nonostante la brutale repressione della polizia. Tutti i principali oppositori oggi sono in carcere o oltreconfine - soprattutto in Ucraina, Polonia e Lituania - ma la persecuzione non accenna a diminuire. «E' preoccupante che coloro che lasciano la Bielorussia non possano ancora essere al sicuro», ha dichiarato la leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya.
lukashenko