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    TESTE DI SMOG - FACCI: “I BLOCCHI DEL TRAFFICO SERVONO A POCO O NULLA, PERCHÉ LE POLVERI SOTTILI RILEVATE IN UN SINGOLO GIORNO, O ANCHE PER DUE O TRE GIORNI CONSECUTIVI, SONO COMUNQUE IL RISULTATO DI UN ACCUMULO DURATO SETTIMANE - LO STESSO DISCORSO VALE PER IL COSIDDETTO "PARTICOLATO" DEL MOTORI DIESEL. LO DICE ANCHE LEGAMBIENTE…”


     
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    Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

     

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    Rieccoli: blocchi del traffico a Roma, Milano e Torino. Poi ognuno s'inventa le sue varianti creative: a Milano e Torino stop ai mezzi a gasolio fino alla classe 4 (che non è poco) mentre a Roma finiscono al bando tutti i motori Euro 2. A Milano il discorso vale anche per infiniti comuni della cintura metropolitana, e spiace apprendere che nel periodo indicato i milanesi non potranno accendere falò per strada e sparare fuochi d' artificio, un vero problema.

     

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    Sull' inquinamento cittadino e sulle polveri sottili ci sono delle cose che hanno capito tutti, ma che sindaci e assessori continuano ufficialmente a ignorare. Una è che le polveri sottili rilevate in un singolo giorno, o anche per due o tre giorni consecutivi, sono comunque il risultato di un accumulo durato settimane, ragione per cui i blocchi del traffico servono a poco o nulla, anzi, c' è ancora chi si stupisce perché dopo un blocco del traffico magari le rilevazioni sono addirittura peggiorate.

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    FAMIGERATE POLVERI

    Lo stesso discorso vale per il cosiddetto "particolato" del motori diesel: lo misuri oggi, ma il risultato è dato da emissioni durate almeno una settimana. Morale: bloccare il traffico per un giorno o due non serve a niente, ma lo si continua a fare perché così sembra che i sindaci "facciano".

     

    Anche quando più prolungati, i blocchi servono a poco perché i vari tecnici municipali hanno scoperto che le famigerate polveri sottili sono prodotte soprattutto da mezzi che non puoi bloccare: tipo i mezzi da cantiere (che spesso sono ferrivecchi neppure catalizzati) o quei maledetti pullman turistici che ormai trovi ovunque, ma anche i cari e vetusti motorini a due tempi (quelli a miscela) e soprattutto i furgoni tipicamente bianchi di artigiani e trasportatori.

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    «CONTRIBUTO SCARSO»

    Non sono discorsi da destrorsi menefreghisti, questi: l'anno scorso persino Legambiente ammise che i blocchi periodici del traffico davano «un contributo scarso: più della metà delle emissioni di ossidi di azoto dipende dal trasporto, e quindi si deve rivedere il sistema della mobilità.

     

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    Le misure momentanee ed emergenziali non sono risolutive perché queste sostanze non sono pericolose per i loro "picchi", ma per i loro livelli medi e strutturali». Senza contare uno studio del 2015, su scala nazionale, secondo il quale le polveri sottili sono causate per il 41 per cento dal riscaldamento, dal 18 per cento dall' industria, dal 17 dal trasporto su strada, dal 13 dall' agricoltura e foreste, dal 9 da altri trasporti. Insomma, se anche si bloccasse il traffico vita natural durante, si andrebbe a incidere su meno del 20 per cento dell' inquinamento. Anche perché un' auto Euro 5 emette venti volte meno inquinanti di una vecchia auto Euro 0. Ora spiegatelo ai vari sindaci.

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