Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
kadyrov
Non si ritiene certamente il peggiore dei personaggi finiti nelle maglie delle sanzioni americane e, forse anche per questo, l' esclusione da Facebook e Instagram gli pesa.
Ramzan Kadyrov, leader indiscusso della Cecenia che ha pacificato per conto del Cremlino è infatti un grande utilizzatore dei social, con una équipe di fotografi e giornalisti che lo hanno aiutato a postare di tutto sul web e a conquistarsi un' ampia platea di seguaci.
kadyrov tyson
Così i suoi sostenitori (ammiratori?) hanno subito scatenato una polemica contro la multinazionale la quale ha colpito il leader ceceno con la motivazione che, in base alla legge degli Stati Uniti, era tenuta a farlo dopo che Kadyrov era finito sulla lista nera dell' amministrazione Usa. E tutti gli altri sanzionati?
kadyrov tra i militari
A cominciare dal leader venezuelano Nicolás Maduro e dal comandante iraniano Qasem Soleimani. Per finire con tutti i russi che non possono entrare negli Stati Uniti: il vice primo ministro Dmitrij Rogozin, il capo del partito Russia Giusta Sergej Mironov, i leader della Crimea, eccetera. Perché Ramzan Kadyrov?
Lui è furibondo, mentre le sanzioni lo avevano lasciato indifferente: «Non voglio avere un visto per andare negli Stati Uniti e non ho conti in banche americane», aveva detto. Ma Facebook! Settecentocinquanta mila fan. E su Instagram la bellezza di tre milioni di follower, persone, cioè, che seguono le sue «storie».
kadyrov putin
E in quanto a pubbliche relazioni, Kadyrov non è certo da meno del suo idolo Vladimir Putin. Ecco così i video del presidente ceceno che solleva bilancieri pesantissimi; ecco il barbuto quarantunenne che lotta con un coccodrillo. E poi, naturalmente, le foto di Putin che lo abbraccia paternamente.
Probabilmente contro Ramzan hanno avuto una certa importanza anche tutte le cose imbarazzanti uscite dalla sua Cecenia. La legislazione contro gli omosessuali (confermata ufficialmente), le persecuzioni e le torture (smentite dagli uomini di Kadyrov), gli oppositori scomparsi, i centri per gli «interrogatori» (ufficialmente non esistenti).
kadyrov e il cane
Lui non si preoccupa, perché sa di poter fare quello che vuole nel Caucaso, vista la protezione di Vladimir Vladimirovich. Il quale non è proprio che lo ami, ma è realista: quando arrivò al potere, diciotto anni fa, la Cecenia era un problema irrisolvibile. Grazie alla sua determinazione («Inseguiremo i terroristi fin nei cessi», promise ai russi) e poi al pugno di ferro di Ramzan, la repubblica ex indipendentista è tranquilla.
Così le autorità di Mosca hanno già annunciato che reagiranno contro Facebook: da ieri il servizio federale che si occupa di tecnologia ha aperto un' inchiesta. Kadyrov, comunque, ha comunicato che è ancora sui social, quelli che non lo hanno sanzionato, da Twitter ai russi Telegram e Vkontakte. E poi in Cecenia ne sta nascendo uno nuovo di zecca: @Mylistory che sarà attivo all' inizio dell' anno.
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