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    IL CARCERE E’ PER I POVERACCI - FELTRI: “CARLO DE BENEDETTI E’ STATO CONDANNATO A CINQUE ANNI PER I MORTI ALL’OLIVETTI. MA NON ANDRÀ IN GALERA, NÉ ORA NÉ MAI, PERCHÉ È RICCO. LA CELLA E’ RISERVATA AI POVERACCI SENZA BUONI AVVOCATI E INCAPACI DI IMPORRE LA PROPRIA PERSONALITÀ AI GIUDICI” - FRANCO DEBENEDETTI, FRATELLO ANCHE LUI CONDANNATO: ''ECCOMI QUA, NON SCAPPO, MA L'OLIVETTI ERA UNA FABBRICA DIVERSA. I LAVORATORI ERANO TRATTATI COME I DIRIGENTI''


     
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    Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”

     

    carlo e rodolfo de benedetti carlo e rodolfo de benedetti

    La notizia ormai ha fatto il giro di mezzo mondo suscitando un certo scalpore: Carlo De Benedetti, protagonista nel bene e nel male della vita pubblica italiana, è stato condannato a cinque anni di carcere in primo grado. Motivo: l'Olivetti ha utilizzato per anni l'amianto ossia un materiale considerato fortemente dannoso per la salute degli umani. Materiale che fra l'altro è stato impiegato da varie aziende e da vari privati cittadini nella convinzione che non fosse affatto tossico.

     

    Chi lo produceva alcuni anni fa è stato pesantemente punito perché consapevole di immettere sul mercato un elemento che poteva provocare addirittura il cancro e quindi la morte. Non conosciamo alla perfezione le carte processuali, pertanto non ci addentriamo in questioni tecniche. Osserviamo soltanto che l'eternit per lustri e lustri è stato giudicato innocuo e usato in numerosi cantieri edili. Poi le ricerche ne hanno invece stabilito la tossicità e da quel momento sono cominciati guai per coloro che vi avevano fatto ricorso senza essere informati della sua pericolosità.

    CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA

     

    Stando alle accuse, invece, De Benedetti e i dirigenti della Olivetti erano al corrente dei rischi che comportava l'amianto, ciò nonostante non avrebbero provveduto a rimuoverlo tempestivamente. Di qui il procedimento giudiziario che si è concluso ieri con la suddetta grave sentenza. Cinque anni di galera sono davvero tanti, soprattutto per un uomo, quale l'ingegnere, che per quanto in buona salute ha superato l'ottantina. Il verdetto suona minaccioso.

     

    Probabilmente sarà anche meritato, ma conviene precisare che non è definitivo.

    Carlo De Benedetti Carlo De Benedetti

    Ci sarà l'appello, e chissà quando si celebrerà. Poi a pronunciarsi sarà la Cassazione. L'iter si concluderà chissà in quale data e, forse, l'imputato cosiddetto eccellente avrà all'epoca l'età del dattero e non sarà più idoneo a sopportare il regime carcerario allorché l'ultima decisione della giustizia sarà stata presa.

     

    CARLO DE BENEDETTI CON LA MOGLIE CARLO DE BENEDETTI CON LA MOGLIE

    D'altronde non abbiamo mai visto un ricco autentico andare dietro le sbarre. La cella da che mondo è mondo è riservata ai poveracci privi di risorse sufficienti per remunerare buoni avvocati e incapaci culturalmente di imporre la propria personalità ai giudici, mai insensibili al carisma degli abbienti, a meno che non si tratti di Berlusconi, contro il quale era, e magari è ancora, di moda scagliarsi con veemenza.

     

    La nostra non è dietrologia ma soltanto constatazione. Occorre precisare a questo punto che neppure il Cavaliere è andato dentro, segno che un minimo di rispetto è stato osservato anche nei confronti suoi o almeno dei suoi conti in banca. Comunque se non è stato blindato Silvio, figuriamoci se lo sarà Carlo, meglio definito Diocarlo. Lo escludiamo e accettiamo scommesse importanti. Gli amici della Repubblica (intendo il giornale) e della sinistra conformista - la più massiccia - non si preoccupino, il loro mentore non sarà mai un detenuto.

     

    CARLO DE BENEDETTI ANNI NOVANTA CARLO DE BENEDETTI ANNI NOVANTA

    Ci lanciamo in previsioni. In appello Diocarlo otterrà una riduzione cospicua della pena, come pure i suoi collaboratori coinvolti nella grana. In Cassazione, poi, si troverà il modo di abbreviare ulteriormente tale pena, cosicché De Benedetti, coperto dalla condizionale - garanzia estesa a chiunque abbia problemi giudiziari - si guarderà dal trascorrere qualche tempo in prigione.

     

    CARLO DE BENEDETTI CARLO DE BENEDETTI

    La partita si concluderà, pessimisticamente parlando, in questa maniera. Noi non abbiamo in proposito nulla da obiettare. Segnaliamo soltanto che il diritto non è una scienza, bensì una scemenza elastica che si tira di qua e di là in base alle convenienze. Noi ci adattiamo rassegnati raccomandando agli indigenti di non commettere reati volgari, che vengono severamente perseguiti. Se proprio non possono fare a meno di delinquere lo facciano a livelli alti, e la faranno franca. Viva i miliardi.

     

     

     

     

    2. FRANCO DEBENEDETTI: ECCOMI QUA, NON SCAPPO

    Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera

     

    Un' ironia amarissima traspare, inizialmente, dalla sua voce: «Eccomi qua, ho 83 anni, non scappo, non fuggo, non sono ancora detenuto...», dice al telefono Franco Debenedetti, appena condannato dal tribunale d' Ivrea in primo grado a 5 anni e due mesi di carcere per il processo sull' amianto all' Olivetti. La stessa pena che ha avuto il fratello Carlo, l' Ingegnere.

    CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA

     

    Vi siete già sentiti?

    «Sì, ci siamo scambiati due parole. Del resto, alla vigilia io ero sicuro della condanna. E lo era anche lui, sebbene gli avvocati si mostrassero fiduciosi...».

     

    Qual è stata la sua prima reazione, a caldo, dopo la sentenza.

    «Né sorpresa né rabbia. Ho fatto un tweet. Ora vi leggo il testo: come si dice in questi casi, ho fiducia nella magistratura...».

     

    Vuole dire che...

    CARLO CARACCIOLO CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA CARLO CARACCIOLO CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA

    «Lasciamo l' ambiguità della frase, d' accordo? Ma si capisce benissimo cosa penso, no? Sono accuse ingiuste. Di sicuro ricorreremo in Appello. Ricorreremo finché ce n' è».

     

    L' ex senatore Ds fino al 2001, dal '76 consigliere d' amministrazione del gruppo Cir, ex amministratore delegato dell' Olivetti dal 1978 all' 89, sta scrivendo al computer di banche e di referendum (« il mio ultimo articolo su Il Foglio è stato ripreso dalla Frankfurter Allgemeine, lo sa? »).

     

    CARLO E FRANCO DE BENEDETTI CARLO E FRANCO DE BENEDETTI

    Nel frattempo, però, si è preparato anche un lungo appunto sul tavolo («avrei voluto fare delle dichiarazioni spontanee al processo, ma sono rimaste qui ed ecco che adesso tornano utili...») per rispondere alle accuse gravissime (lesioni colpose e omicidio colposo) contro di lui e il fratello Carlo, condannati per dieci casi di malattie da amianto, tra gli anni 70 e i 90.

     

    Cosa c' è scritto nei suoi appunti, senatore?

    cfi83 carlo debenedetti franco debenedetti cfi83 carlo debenedetti franco debenedetti

    «Ho scritto che l' amianto ha provocato tragedie e l' accusa ha rievocato casi, fatti e imprese dove esse sono avvenute. Ma l' Olivetti era un' altra cosa, e non solo perché abissalmente diversi erano i prodotti e le lavorazioni. Ma perché diverso era il modo di essere dell' azienda. L' Olivetti di Adriano è stata una cosa unica nella storia dell' industria, in Italia e nel mondo, anche per quello che riguarda l' attenzione ai lavoratori, alle condizioni e alle modalità del lavoro».

     

    Vuole dire che all' Olivetti, in quegli anni, si prestava maggior cura che altrove per la salute dei lavoratori?

    adriano olivetti il visionario di ivrea e la L m sHVM jpeg adriano olivetti il visionario di ivrea e la L m sHVM jpeg

    «Vi faccio degli esempi: io stesso portavo i miei bambini a curarsi presso i servizi sanitari aziendali. Il nostro chief economist , il grande Franco Momigliano, si faceva visitare nelle stesse stanze degli operai. Da noi non c' era la catena di montaggio, ma le isole di montaggio contro l' alienazione. E il capo del personale era un certo Paolo Volponi... Insomma: le condizioni di lavoro, gli aspetti psicologici, le relazioni interne, i rapporti col territorio, venivano al primo posto. Perciò trovo ingiusto ora sentirmi accusato di esser stato incurante...».

    ADRIANO OLIVETTI A IVREA ADRIANO OLIVETTI A IVREA

     

    Ci sono stati dei morti...

    «Ma certo, non sono mica un medico legale, non contesto che ci siano stati dei morti per amianto. Anche se noi fabbricavamo macchine da scrivere, non eravamo un cantiere navale! Dicono che l' amianto fosse presente nel talco per asciugare i rulli. Io non lo so. Magari qualcosa davvero non avrà funzionato, malgrado tutta l' attenzione e i controlli».

     

    E allora? Come finiscono i suoi appunti, senatore?

    «...Alla tristezza per i fatti, al cordoglio per le persone, alla solidarietà per le famiglie, si aggiunge un elemento di costernazione e incredulità: com' è possibile che sia avvenuto?

    Il processo alle persone è anche un processo all' Olivetti: e io difendendomi intendo, e intenderò, difendere anche l' azienda in cui ho lavorato 14 anni».

    pericolo_amianto pericolo_amianto

     

     

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