gasperini
“L’Atalanta della mia Bergamo stasera mi ha fatto piangere di gioia”: esordisce così Vittorio Feltri su Twitter dopo l’impresa della squadra di Gian Piero Gasperini, capace di qualificarsi ai quarti di Champions League con due partite stellari. Il Valencia è stato sommerso da una valanga di gol: per la precisione otto, equamente divisi tra andata e ritorno. In Spagna - dove si è giocato a porte chiuse per l’emergenza coronavirus - il mattatore è stato Ilicic, che ha calato un poker straordinario.
Feltri definisce la qualificazione ai quarti di finale “un miracolo, un prodigio”. Difficile dargli torto, considerando che l’Atalanta ha uno dei monte ingaggi più bassi fra tutte le partecipanti della Champions ed è stata la prima a superare i gironi dopo aver esordito con tre sconfitte consecutive. In un momento grave come quello che sta attraversando l’italia, il calcio e soprattutto la storia dei bergamaschi sono un ottimo viatico.
feltri 9
FELTRI
Da ilnapolista.it del 2 marzo 2020
I bergamaschi hanno sempre avuto tre punti di riferimento ideali: Papa Giovanni, Gimondi e l’Atalanta. Attualmente l’ago della bilancia pende verso i nerazzurri, i quali sono l’orgoglio della città e della provincia, basti pensare che a San Siro, nell’ultima partita contro il Valencia, erano presenti 45mila miei concittadini, Bergamo era deserta come in questi giorni di incubo virus.
Bisogna sottolineare un particolare: l’allenatore, Gasperini, è giustamente considerato un dio in terra, il fautore principale delle imprese dell’Atalanta, il signore della provvidenza, colui che ha trasformato una formazione di secondo piano in una stella che brilla pure oltre i confini nazionali. Noi appassionati gli siamo grati e al suo cospetto ci inchiniamo. Un’ultima annotazione decisiva: le casse del club non piangono bensì ridono a crepapelle, vantando plusvalenze per 150 milioni. Il merito è di tutto lo staff.
gasperini percassi gasperini gasperini gasperini gasperini Gian Piero Gasperini fiorentina atalanta coppa italia 1