Val. Err. per “Il Messaggero”
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Quei voli in business, adesso, Domenico Parisi, re dei navigator e già presidente dell'Anpal potrebbe doverli rimborsare. La Corte dei Conti lo ha rinviato a giudizio e chiede indietro quasi 100mila euro per quelle spese che non avrebbero avuto alcuna attinenza con il suo ruolo al vertice dell'Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro.
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E potrebbe non essere da solo, visto che i giudici contabili, dopo avere concluso gli accertamenti, hanno citato anche Mauro Tringali, direttore generale di Anpal servizi spa, che avrebbe autorizzato i rimborsi finiti sotto accusa.
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LA VICENDA
Parisi era stato scelto da Luigi Di Maio, all'epoca ministro del Lavoro, per guidare l'ente che avrebbe dovuto risolvere il problema dell'occupazione e trovare un impiego a chi percepiva il reddito di cittadinanza, grazie ai navigator e alle app che, teoricamente, dovevano incrociare le domande e offerte, impedendo che il sussidio diventasse una rendita a carico dello Stato.
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Il neo presidente, nonostante la prestigiosa nomina, aveva mantenuto il suo ruolo di docente part time di Demografia e Statistica Applicata presso il Dipartimento di Sociologia della Mississippi State University, e così spesso si trovava a fare la spola tra Roma e Starkville. I due incarichi sono poi stati ritenuti incompatibili dagli stessi magistrati contabili, una contestazione che ha portato il ministro del Lavoro Andrea Orlando a commissariare l'ente.
LE POLEMICHE
A un anno dall'insediamento i Partito democratico aveva fatto esplodere il caso, chiedendo chiarimenti sui rimborsi spese, soprattutto a fronte del fallimento dei navigator. Dopo le interrogazioni parlamentari e i problemi con il bilancio che due consiglieri di Anpal servizi, il rappresentante del ministero del Lavoro Giovanni Capizzuto e quello delle regioni, l'assessore laziale Claudio Di Berardino, si erano rifiutati di approvare.
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Parisi si era giustificato in un'audizione alla Camera sostenendo che per i viaggi con una durata superiore alle cinque ore la business era un diritto, soprattutto per lui che aveva problemi alla schiena. Ma non aveva convinto.
I dubbi dei consiglieri avevano riguardato 71mila euro di voli in business per gli Stati Uniti, 50mila per il noleggio auto con conducente, 30mila euro per l'affitto di una casa ai Parioli. Ma alla fine la Corte dei Conti chiede indietro per l'Anpal solo i soldi dei voli. I difensori hanno ribadito, in aula, che è tutto regolare, adesso saranno i giudici a decidere.