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    UH LA LA, CHI SI RIVEDE! – L’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE, FRANCOIS HOLLANDE, SARÀ CANDIDATO PER I SOCIALISTI, NELL’ALLEANZA DEL NUOVO FRONTE POPOLARE, ALLE ELEZIONI LEGISLATIVE. HOLLANDE CORRERÀ NEL SUO FEUDO ELETTORALE DELLA CORREZE, NEL CENTRO DELLA FRANCIA – GLUCKSMANN È STATO “AMMESSO” DA MELENCHON NELLA MAXI-ALLEANZA CONTRO LA DESTRA, CHE PARTE GIÀ AZZOPPATA: COME FARÀ IL MODERATO CHE HA FATTO RINASCERE IL PARTITO SOCIALISTA ALLE EUROPEE A CONVIVERE CON L’ESTREMISTA ANTISEMITA MELENCHON?


     
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    FRANCIA: EX PRESIDENTE HOLLANDE CANDIDATO CON I SOCIALISTI

    francois hollande francois hollande

    (ANSA) - L'ex presidente della Repubblica francese, François Hollande, sarà candidato per i socialisti - nell'alleanza del Nuovo Fronte Popolare - alle legislative anticipate nel suo feudo elettorale della Correze, nel centro della Francia, secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano locale La Montagne. L'entourage dell'ex capo dello stato ha confermato la notizia. Hollande era già stato deputato dal 1997 al 2012, prima di essere eletto all'Eliseo. Tre giorni fa aveva dichiarato che lo scioglimento dell'Assemblea è stata una decisione presa "nel peggior momento e nelle peggiori circostanze".

     

    Raphael Glucksmann 49 Raphael Glucksmann 49

    GLUCKSMANN SI FA GARANTE DELLA SINISTRA «NO ANTISEMITISMO, FUORI I FILO-PUTIN»

    Estratto dell’articolo di Fr. Pie. per “il Messaggero”

     

    Raphael Glucksmann non dimentica le croci uncinate che hanno tappezzato la sua faccia sui manifesti per la campagna delle Europee: tag antisemiti che ha attribuito ai toni «nauseabondi» della sinistra radicale della France Insoumise, che denuncia il genocidio a Gaza e non considera terroristi quelli di Hamas.

     

    Ma è senza turarsi il naso che ieri è sceso in campo per dirsi «garante» del nuovo Fronte Popolare, nato dall'unione delle sinistre francesi, da quella socialdemocratica del suo movimento Place Publique fino agli "insubordinati" di Jean-Luc Mélenchon. Sa bene che non tutti gli elettori che l'hanno portato al sorprendente 13,5 per cento delle europee di domenica lo seguiranno.

     

    jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative jean luc melenchon dopo il voto per le elezioni legislative

    Molti (il 45 per cento secondo un primissimo sondaggio) non sono disposti a fare il passo che ha fatto lui, a votare per un'alleanza trainata dal partito del tribuno Mélenchon, da tanti considerato pericoloso per la democrazia quanto Le Pen sul fronte opposto. Non per lui. «L'unica cosa che conta per me è che il Rassemblement National non vinca le elezioni legislative e non governi il paese» ha detto ieri mattina alla radio France Inter  […].

     

    La «garanzia socialdemocratica» di Glucksmann ha convinto l'ex ministro della Sanità di Macron, Aurélien Rousseau, che era stato anche capo di gabinetto della premier Elisabeth Borne, a passare il Rubicone e a candidarsi con il Fronte Popolare, «al fianco di Raphael Glucksmann, forte dei miei valori repubblicani».

     

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    […] Glucksmann non sarà candidato, non si candida nemmeno al posto di primo ministro, ma ne esclude anche Jean-Luc Mélenchon: «non può essere lui, perché serve una figura di consenso». Promette che non starà zitto se «le linee rosse» saranno superate.

     

    Rivendica le condizioni poste per il sostegno all'alleanza e che ha ritrovato nel programma del Fronte pubblicato ieri: condanna dei massacri terroristi di Hamas, esplosione preoccupante e senza precedenti di atti razzisti, antisemiti e islamofobi, sostegno indefettibile all'Ucraina, condanna della «brutalizzazione della vita politica». Attaccando frontalmente il presidente Macron responsabile «di aver aperto la strada all'estrema destra in Francia», Glucksmann ammette che avrebbe preferito «costruire un polo socialdemocratico» e che non si presenta ora davanti agli elettori «cantando vittoria».

    MILITANTI DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL MILITANTI DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL

     

    Ma, ha aggiunto «ci sono momenti in cui ogni uomo o donna ha il dovere di guardare la storia e assumersi le proprie responsabilità». Il programma comune per un governo di Fronte Popolare dopo il 7 luglio contiene molte delle riforme economiche e sociali della sinistra radicale: abrogazione delle tre riforme simboliche del mandato Macron (pensioni, disoccupazione, immigrazione), aumento del salario minimo a 1600 euro netti, reintroduzione della patrimoniale, generalizzazione delle tasse sui superprofitti.

     

    FRANC?OIS HOLLANDE IN SCOOTER VA DA JULIE GAYET FRANC?OIS HOLLANDE IN SCOOTER VA DA JULIE GAYET

    Firmato da socialisti, verdi, comunisti, e France Insoumise, il programma si vuole in «rottura totale con la politica di Emmanuel Macron». La ricerca di un minimo comun denominatore tra le diverse anime della gauche ha spinto anche a soprassedere sulle posizioni inconciliabili, prima fra tutte quella sul rilancio del nucleare civile. [….]

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