Marco Azzi per repubblica.it - Estratti
JUAN JESUS E FRANCESCO ACERBI
Le ipotesi sul tavolo sono tre: assoluzione, dura condanna per razzismo (da 10 giornate a salire) o una squalifica meno pesante per condotta gravemente antisportiva.
Deciderà all’inizio della prossima settimana il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea che, ora, ha a disposizione tutti gli elementi necessari per emettere il verdetto — di primo grado — sul controverso fattaccio di domenica scorsa a San Siro. L’inchiesta federale si è infatti conclusa nella tarda mattinata di ieri, con gli interrogatori da parte degli 007 della Figc di Francesco Acerbi e Juan Jesus: entrambi ascoltati per un’ora da remoto rispettivamente dalla Pinetina di Milano e dal centro sportivo di Castel Volturno, nel corso di due collegamenti separati e dalla durata simile. Non era previsto alcun confronto diretto tra i principali protagonisti della vicenda e non ci sono stati colpi di scena, visto che il difensore dell’Inter e quello del Napoli hanno ribadito con fermezza le loro divergenti versioni: senza avere ripensamenti.
francesco acerbi juan jesus
«Non ho mai pronunciato frasi razziste» ha detto infatti Acerbi. «Mi ha chiamato negro e questo non posso accettarlo » ha viceversa insistito Juan Jesus. Sono stati sentiti dagli investigatori anche il direttore di gara Federico La Penna, che già in campo aveva provato a mettere a confronto a “caldo” i due giocatori, e tutti gli altri componenti della squadra arbitrale. Il vero ago della bilancia potrebbero essere però le immagini televisive e gli audio registrati dal Var, che pure sono stati acquisiti tra gli elementi probatori. Di materiale ce n’è in abbondanza, in particolare alcuni “labiali” diventati di dominio pubblico prima in tv e in seguito sul web.
francesco acerbi
Il D-Day di ieri è stato vissuto in maniera molto differente dai protagonisti della oscura e odiosa vicenda. Juan Jesus durante la sua deposizione dalla sede di Castel Volturno non ha voluto avere alcun tipo di sostegno: né dal Napoli, né dal suo procuratore Roberto Calenda, che ha pure il tesserino di avvocato. «Si tratta di una questione tra uomini, non ho bisogno d’assistenza...» ha infatti messo in chiaro il difensore brasiliano che, al termine del confronto con gli inquirenti, è apparso molto più rilassato e sorridente rispetto ai giorni scorsi. Tutt’altra storia invece alla Pinetina di Milano, dove Acerbi ha avuto al suo fianco il dg dell’Inter, Marotta, e l’avv. Capellini. Le posizioni dei giocatori sono del resto diametralmente diverse perché è il nerazzurro a rischiare — dopo l’esclusione dalla Nazionale — una dura squalifica. Si spiega così il sostegno del club che crede alla sua versione.
francesco acerbi fa il dito medio ai tifosi della roma 2
Non saranno invece rilevanti gli ottimi rapporti tra l’Inter e il Napoli rimasto (al di là di qualche post di solidarietà) alla finestra nel corso della telenovela. Così ha voluto Juan Jesus, che in un primo momento aveva deciso di accettare le scuse ricevute a caldo da Acerbi.
«Sono cose di campo». Poi il giorno dopo il difensore nerazzurro e soprattutto il suo manager (Federico Pastorello) hanno accusato però il brasiliano del Napoli di essersi inventato tutto ed è stato questo atteggiamento a far deflagrare il caso in maniera definitiva, con il durissimo post di accusa su Instagram di JJ, preoccupato di passare per bugiardo. «Acerbi mi ha detto «Nero, vai via: sei solo un negro ». Poi si è anche scusato, dicendo che per lui “negro” era un insulto come un altro, non discriminazione razziale». Anche per questo — al di là del referto dell’arbitro La Penna — è diventato inevitabile l’intervento del giudice sportivo, supportato dall’inchiesta conclusa in tempi rapidi dalla Procura Federale. Il verdetto è atteso tra lunedì e martedì: assoluzione o più probabile squalifica: ma di quale entità?
acerbi e il sorriso in lazio milan LAZIO MILAN ACERBI RIDE DOPO IL GOL DI TONALI francesco acerbi fa il dito medio ai tifosi della roma 4 francesco acerbi fa il dito medio ai tifosi della roma 3