Andrea Senesi per il “Corriere della Sera”
sigarette
Da martedì 19 gennaio a Milano non si potrà più fumare nei parchi, nei cimiteri, alle fermate del tram, negli stadi (quando riapriranno al pubblico) a meno che non ci sia a una distanza di sicurezza di dieci metri da altre persone.
polmoni e sigarette
Un divieto soft, quasi fantasma. Perché le sigarette saranno messe al bando, ma almeno per nella primissima fase senza avvisi pubblici né particolari campagne di comunicazione sul tema. Semplicemente da domani i vigili in servizio riceveranno l’indicazione del nuovo divieto, ma senza l’imperativo di sanzionarne i trasgressori. Sarà insomma più un invito che un divieto, più un’opera di moral suasion che una caccia alle streghe. Sarà una campagna «gentile» per indurre i milanesi a dimenticarsi delle sigarette almeno nei luoghi considerati più sensibili.
vittorio feltri fuma una sigaretta 3
In realtà, la norma approvata nel novembre scorso col regolamento comunale sulla qualità dell’aria sarebbe dovuta entrare in vigore dal primo gennaio. Poi, per ragioni amministrativo-burocratiche, l’avvio del divieto è slittato al 19 gennaio. Ma la pandemia, la zona rossa, la crisi economica consigliano evidentemente un avvio molto soft.
I cartelli informativi verranno posizionati in corrispondenza di alcune fermate dei tram e all’ingresso delle principali aree verdi. Non da domani, però. Il provvedimento, va detto, ha anche una valenza antismog oltre che di tutela dei polmoni dei milanesi.
BEPPE SALA
Le sigarette sarebbero corresponsabili della pessima qualità dell’aria cittadina, «insieme alle auto, ai riscaldamenti, ai forni a legna delle pizzerie», come aveva spiegato l'assessore Marco Granelli. Così lo stop nei parchi e alla fermate degli autobus sarà solo propedeutico al divieto assoluto di sigaretta all’aperto che scatterà in tutta la città dal 2025.
L’ambientalista del Pd Carlo Monguzzi è contento solo per metà della nuova norma: «Giusto vietare il fumo, provoca il cancro e contribuisce per il 5 per cento alla formazione del Pm10. È però veramente un peccato che Milano non faccia come le altre città del mondo e come chiesto dal sindaco Sala, ma che invece si fumi distanziati di 10 metri, una misura sbagliata e proprio incontrollabile».
sigarette
Quanto ai vigili, in questa fase le priorità sono il rispetto dell’obbligo di mascherine e il distanziamento sociale. La crociata anti-fumo aspetterà tempi migliori. Daniele Vincini, storico sindacalista dei ghisa, osserva: «Chi andrà a far rispettare il divieto nelle curve degli ultras? Noi non siamo votati al martirio».