Mario Gerevini per www.corriere.it
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Il gestore della funivia e il titolare della manutenzione. Relazioni economiche, appalti e la parentesi di una denuncia: è una storia che va messa a fuoco.
La Leitner di Vipiteno (Bz), una multinazionale «familiare» da un miliardo di fatturato, e la Ferrovie Mottarone della famiglia Nerini, storici gestori degli impianti che dal lago portano i turisti fino ai 1.492 metri del Mottarone, si mettono insieme nell’estate del 2015. Partecipano all’appalto per i lavori di revisione generale della funivia Stresa-Mottarone, per poi gestirla fino al 2028.
FUNIVIA STRESA
Contributo pubblico
L’operazione è sostenuta da un contributo pubblico di circa 3 milioni che per la sua parte, circa metà, il Comune di Stresa rateizza in tranche annuali da circa 130 mila euro bonificati alla società di gestione dell’impianto.
incidente funivia stresa mottarone
Leitner-Nerini è un tandem affiatato sulla carta: l’azienda altoatesina è il socio costruttore-manutentore mentre l’azienda locale è il gestore-finanziatore. Si aggiudicano l’appalto e a fine 2015 costituiscono la società di progetto Funivie del Mottarone.
I Nerini hanno il 20% e Leitner l’80% ma con un patto di cessione ai primi dell’intera quota al pagamento dei lavori e al collaudo. E qui emerge il primo problema: gli imprenditori locali non pagano, secondo Leitner, che cita in giudizio sia Ferrovie del Mottarone che Mario Nerini, il capostipite della famiglia, per ottenere un’ipoteca sui loro beni.
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Nel frattempo i lavori si concludono e Funivie stipula un contratto con Leitner per la manutenzione dell’impianto per 13 anni. Da notare che in quel momento (aprile 2016) Funivie è ancora all’80% della stessa Leitner.
Attrazioni turistiche
Il contratto di concessione della gestione dell’impianto viene stipulato il 28 ottobre 2016 tra Funivie (sempre nella combinazione 80%-20%) e il concedente Comune di Stresa. La funivia torna a funzionare dopo due anni di stop. Pochi mesi dopo, a marzo del 2017, quando i ricavi cominciano a ingrossare il bilancio e a far vedere buoni risultati, Leitner cede il suo 80%: il prezzo è di soli 8 mila euro.
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Ma a garanzia dei suoi crediti per i lavori (840 mila euro con un tasso del 4,5%) si prende in pegno tutto il capitale e ipoteca gli immobili di Mario Nerini. Nel giro di poco, con gli affari della funivia che decollano, i Nerini trovano le risorse per saldare il debito con Leitner.
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E a quel punto la famiglia decide di fondere la società Funivie nella storica (nata nel 1908) azienda di famiglia, Ferrovie del Mottarone, portandosi dentro attivi, passivi e contratti. Tra questi anche quello della manutenzione con Leitner, stipulato quando la stessa società bolzanina aveva il controllo: scadrà al termine della concessione, nel 2028.
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A che prezzo? Circa 2 milioni di euro per tutto il periodo. Per fare cosa? Manutenzione straordinaria e ordinaria mentre quella giornaliera e settimanale sarebbe a carico della società di gestione.
Nel frattempo Luigi Nerini, 56 anni, ha rilevato il 100% dell’azienda di famiglia e con le altre sue società gestisce attrazioni per turisti in vetta al Mottarone (pista da bob su rotaia) e un Safari Park.