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    “SULLA SCADENZA DEI PNRR NON DICO CHE UN RINVIO SIA IMPOSSIBILE. È DETTATO DAI NUMERI, MAGGIORANZA O UNANIMITÀ” - PAOLO GENTILONI, IN AUDIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, MANDA UN SEGNALE AI PAESI IN RITARDO (TRA CUI L’ITALIA) SULLA MESSA A TERRA DEI PROGETTI DEL RECOVERY: “LA DISCUSSIONE VERA DOVREBBE ESSERE SU COME CONCENTRARE LE FORZE PER LA REALIZZAZIONE DEI PIANI. ASSORBIRE UNA MOLE COSÌ INGENTE DI INVESTIMENTI NON È FACILE. SIAMO IN PARTE PREOCCUPATI MA QUESTA PREOCCUPAZIONI DOVREBBE ESSERE CONDIVISA DAGLI STATI MEMBRI, E NON SONO CERTO L'ABBIANO CAPITO"


     
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    PAOLO GENTILONI - GIANCARLO GIORGETTI PAOLO GENTILONI - GIANCARLO GIORGETTI

    (ANSA) - BRUXELLES, 16 SET - Sulla scadenza dei Pnrr "non dico che un rinvio sia impossibile. Quello che è possibile o impossibile è dettato dai numeri, maggioranza o unanimità. La discussione vera dovrebbe essere su come concentrare le forze per la realizzazione dei piani.

     

    Questo non è un problema italiano, riguarda tanti Paesi che hanno spostato parte del volume degli investimenti nella seconda parte del Pnrr. Assorbire una mole così ingente di investimenti non è facile. Siamo in parte preoccupati ma questa preoccupazioni dovrebbe essere condivisa dagli Stati membri, e non sono certo l'abbiano capito". Lo ha detto Paolo Gentiloni in audizione al Pe.

     

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    "Temo che qualcuno pensi 'tanto comunque ci sarà un rinvio': questo non è il modo migliore di affrontare uno strumento così straordinario come l'Ngeu - ha sottolineato Gentiloni -. Dobbiamo soppesare le difficoltà e sollecitare la vigilanza e preoccupazione da parte degli Stati membri. Sono gli stati membri non l'Ue che si devono preoccupare se i progetti non sono completati".

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