ANGELA MERKEL
ORA CHE RISCHIA LA RECESSIONE, LA GERMANIA VUOLE SPENDERE, PERCHÉ SE NON FA DEFICIT SPROFONDA – CON LA SCUSA DELLA GREEN ECONOMY E DEL TENTATIVO DI ARGINARE I VERDI, IL RIGORE DI BILANCIO NON È PIÙ UN MANTRA (DAGOSPIA DEL 10 AGOSTO)
GERMANIA, PIL SOTTOZERO: NEL SECONDO TRIMESTRE -0,1% (ED È UN GUAIO PER L’ITALIA)
OLAF SCHOLZ
Era nelle attese e ora c’è la conferma dei numeri: l’economia tedesca nel secondo trimestre dell’anno si è contratta. Secondo la prima stima diffusa da Destatis, l’istituto di statistica di Berlino, i maggiori consumi privati e pubblici e gli investimenti più elevati hanno contribuito positivamente nel trimestre, ma il commercio e il declino delle costruzioni hanno trascinato negativamente l’economia con le esportazioni diminuite ad un tasso più forte delle importazioni. Nello specifico, nel secondo trimestre il Pil è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (quando aveva registrato una crescita dello 0,4%), appesantita dal rallentamento del commercio estero. La crescita annua è stata dello 0,4 per cento.
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Nella zona euro, dopo Germania e Italia, anche i Pil della Francia e del Belgio arretrano (da 0,3% a 0,2%), come quello della Spagna (da 0,7% a 0,5%), dell’Austria (da 0,4% a 0,2%). Nella Ue-28 virano in negativo anche la Svezia (da +0,5% a -0,1%) e il Regno Unito (da +0,5% a -0,2%). In crescita invece la Finlandia (da 0,5% a 0,9%), la Lettonia (da -0,1% a +0,8%), e la Danimarca (da 0,1% a 0,8%).
trump e merkel 4
La frenata tedesca è una cattiva notizia anche per l’Italia. La Germania è infatti il primo mercato di sbocco per le nostre esportazioni, salite a 58,1 miliardi l’anno scorso, anno in cui l’ interscambio ha toccato un nuovo record a 128,4 miliardi.
piccolo trump e merkel
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L’industria tedesca orientata all’esportazione, in particolare l’industria automobilistica, quella delle macchine utensili e della chimica hanno sofferto in Germania a causa delle scelte del presidente Usa, Donald Trump, il quale ha ampliato lo scontro commerciale con la Cina e ha minacciato di aprire un nuovo fronte contro l’Unione europea.
KLAUS BORGER
La contrazione del Pil della Germania, «spalanca la porta di una recessione tecnica, che scatta dopo due trimestri consecutivi in negativo», afferma Klaus Borger di Kfw Research. L’escalation dei conflitti commerciali tra Stati Uniti e Cina, il caos-Brexit e l’indebolimento della crescita globale sono stati «gli elementi che hanno determinato una tempesta» sull’economia tedesca «fin dalla scorsa estate». Il Pil tedesco, profondamente dipendente dalle esportazioni, ha intrapreso un percorso in territorio di contrazione e ora rischia di «naufragare in mare aperto», prosegue l’esperto.
Michael Huther
Intervistato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’economista e direttore dell’Institut der Deutschen Wirtschaft, Michael Hüther, ha indicato al governo l’unica a suo giudizio soluzione possibile: varare un maxi piano da 450 miliardi di euro in dieci anni di investimenti in infrastrutture (dai trasporti all’edilizia abitativa, dalla banda larga ai trasporti) da finanziare con un’obbligazione federale decennale. La Germania ha un margine di manovra di circa 50 miliardi di euro l’anno, ha sottolineato Hüther: può investire senza senza violare la regola del debito (sceso sotto il 60% del pil). «Attualmente non vedo la necessità di un pacchetto di stimolo», era però stato il commento di martedì scorso della cancelliera Angela Merkel. «Restiamo fedeli all’obiettivo del pareggio di bilancio».
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