Gabriele Lippi per www.esquire.com
germania olanda
Inghilterra, Svizzera, Olanda e Portogallo. Alzi la mano chi avrebbe pronosticato una Final Four di Nations League così. Pochi, pochissimi, forse nessuno, ed è la cosa più bella di questa nuova competizione ideata dall'Uefa. La Nations League ci ha regalato emozioni e spettacolo, partite bellissime ad alto contenuto tecnico, ribaltoni clamorosi, incertezza, sorprese, e si è rivelata una trappola per le grandi. Tra le prime quattro mancano Spagna e Belgio, Francia e Italia. Germania e Croazia sono addirittura retrocesse nella Lega B.
Eravamo partiti con delle gerarchie in testa, un po' scettici sul senso di questa competizione e sull'impegno con cui le varie nazionali l'avrebbero affrontata. E invece abbiamo visto partite vere dalla prima all'ultima giornata. La Spagna, per esempio, aveva cominciato nel migliore dei modi vincendo in Inghilterra e distruggendo per 6-0 la Croazia.
LOEW
Sembrava tutto facile, l'inizio di un nuovo ciclo vincente dopo un Mondiale buttato via per l'affaire Lopetegui, poi qualcosa è cambiato, le Furie Rosse hanno perso in casa con gli inglesi e in trasferta coi croati, l'Inghilterra ha vinto in rimonta contro i vice campioni del Mondo ed è diventata l'unica delle prime quattro di Russia 2018 a confermarsi.
modric croazia
A proposito di Russia 2018, la Francia sembrava avere già un piede in semifinale anche nella Nations League. Squadra fortissima e collaudata, con uno Mbappé ancora in crescita, un girone con l'Olanda convalescente e una Germania uscita malissimo dal Mondiale. La squadra di Deschamps era partita con uno 0-0 in Germania e un 2-1 all'Olanda, poi le gerarchie si sono ribaltate nel modo più inaspettato possibile, con i tedeschi retrocessi e gli Oranje che dopo aver battuto per 2-0 i campioni del mondo del 2018 hanno pareggiato in rimonta con quelli del 2014 prendendosi il primo posto nel girone.
Incredibile anche quello che è successo nel Gruppo 2, deciso da uno scontro diretto all'ultima giornata tra Svizzera e Belgio, con 33 tiri complessivi, i belgi avanti per 2-0 dopo 17 minuti, e Seferovic che all'84 chiudeva la sua tripletta personale e il match sul 5-2 per la nazionale di Petkovic, volando alle semifinali (in un gruppo che ha sancito la peggior fine possibile per il sogno dell'Islanda, 4 sconfitte in altrettante partite, 1 solo gol segnato e 13 subiti).
modric
Ora bisogna ammetterlo: la Nations League ha cambiato il panorama del calcio internazionale in Europa. Ci ha regalato più spettacolo e imprevedibilità. Difficile ipotizzare record come le 21 partite senza sconfitte da cui veniva la Spagna prima del 2-3 inflittole a Siviglia dall'Inghilterra, difficile perché, in mezzo a gironi di qualificazione per Europei e Mondiali che resteranno largamente a portata delle big e ad amichevoli con squadre di secondo piano organizzate giusto per fare cassa e punti per il ranking, ci saranno sfide vere in gruppi tutt'altro che banali.
Gironi in cui pronosticare un vincitore alla vigilia sarà complicato, uno scenario a cui non eravamo abituati prima d'ora. E capiterà ancora che qualche big inciampi in due mesi pessimi e si ritrovi a fare i conti con una retrocessione inopportuna, quella che l'Italia ha evitato con cuore e gioco andando a vincere in Polonia, quella che la Croazia ha rimediato pur mostrando ancora sprazzi di bel calcio, quella che la Germania ha ottenuto senza vincere una sola partita delle quattro in programma.
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La Nations League non ha il prestigio di un Mondiale e nemmeno quello di un Europeo, ma anche se è appena nata è già mille volte più bella di qualsiasi Confederations Cup si sia mai giocata. Perché il calcio continentale è il migliore al mondo e perché una tale concentrazione di qualità sarà impossibile vederla persino a Euro 2020, dove le squadre qualificate saranno 24, il doppio di quelle che prendono parte alla Lega A della Nations League. Mettete per un attimo da parte ogni discorso sul blasone, concentratevi solo sul calcio, e provate ancora a dire che questo torneo non vi piace.
mbappe'