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    “NON LA MAGISTRATURA, MA LA POLITICA, AVREBBE POTUTO TROVARE UNA SOLUZIONE” - GHERARDO COLOMBO A OGGI: “CREDO CHE L’UNICO EFFETTO DI UN CERTO RILIEVO DI MANI PULITE SIA CONSISTITO NEL SEPARARE LA CORRUZIONE DAL FINANZIAMENTO ILLECITO DEI PARTITI” - “LA MIA ORIGINARIA CONVINZIONE, CHE SAREBBE STATO SUFFICIENTE CHE LE PERSONE SAPESSERO PERCHÉ VENISSE MARGINALIZZATA LA TRASGRESSIONE NELLE ALTE SFERE DELLA SOCIETÀ, HA SUBITO GLI ULTIMI COLPI. NON È COSÌ”


     
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    Anticipazione da “Oggi”

    GHERARDO COLOMBO GHERARDO COLOMBO

     

    «Mani pulite? Credo che l’unico effetto di un certo rilievo sia consistito nel separare la corruzione dal finanziamento illecito dei partiti politici, che mi pare adesso non così diffuso come allora».

     

    Gherardo Colombo, intervistato dal settimanale OGGI, diretto da Carlo Verdelli, a trent’anni da Mani Pulite traccia il bilancio di quella stagione: «L’inchiesta sulla corruzione svolta dalla Procura di Milano, cominciata nel 1992 nel settore degli appalti pubblici, si è conclusa, con i processi, nel 2005, e ha svelato la commissione di migliaia e migliaia di reati».

    COPERTINA OGGI - 11-17 FEBBRAIO 2002 - PRIMO NUMERO DIRETTO DA CARLO VERDELLI COPERTINA OGGI - 11-17 FEBBRAIO 2002 - PRIMO NUMERO DIRETTO DA CARLO VERDELLI

     

    Ma la sintesi dell’ex giudice del pool è chiara: «Non la magistratura, ma la politica, in senso generale, avrebbe potuto trovare una soluzione».

     

    È però sulle speranze, gli entusiasmi e il consenso che quelle inchieste sulla corruzione generarono che Colombo fa la considerazione più amara: «Quando è finita Mani Pulite? Quando le prove hanno cominciato a portarci verso la corruzione spicciola, dei cittadini comuni (…)

     

    Quando le prove portano all’ispettore del lavoro che per pochi soldi chiude un occhio sulle misure di sicurezza, all’infermiere che per 200 mila lire segnala all’agenzia di pompe funebri un decesso, al vigile urbano che fa la spesa gratis e non controlla la bilancia del salumiere, allora la reazione è: Ma cosa vogliono questi?».

    antonio di pietro gherardo colombo francesco greco piercamillo davigo antonio di pietro gherardo colombo francesco greco piercamillo davigo

     

    E alla domanda su cosa abbia significato personalmente, quell’impegno, dice: «È stata la conferma finale che l’amministrazione della giustizia non arriva al termine quando riguarda i reati delle persone potenti. Lo avevo visto a cominciare dal 1981, da come finirono le indagini sulle carte della P2... La mia originaria convinzione, che sarebbe stato sufficiente che le persone sapessero perché venisse marginalizzata la trasgressione nelle alte sfere della società, ha subito gli ultimi colpi. Non è così».

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