DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Riceviamo e pubblichiamo:
gian marco chiocci foto di bacco
Caro Dago,
vedo che rilanci un commento - come sempre pacato ed elegante - di Michele Serra nei miei confronti e nei confronti del Tg1 che dirigo. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni ma credo ci sia un limite alle offese personali e professionali verso chi scrive e i miei giornalisti.
E allora caro Dago, e caro Serra, iniziamo dal giornalismo militante e disonesto. L’equilibrio del Tg1 è testimoniato da dati inattaccabili di Agcom e osservatorio di Pavia, dati che certificano l’equilibrio del telegiornale che solitamente si fanno finta di non vedere.
Equilibrio, e non militanza, dimostrato dalla correttezza nello spazio concesso ai leader e ai partiti. Ripeto, sono i dati a dimostrarlo e se Serra ci manda una mail glieli inviamo in tempo reale. E ancora. Fino a ieri si accusava il Tg1 di essere teleMeloni, oggi scopriamo, sempre dal collega di repubblica, di esser diventati TeleSalvini perché non avrei/avremmo dato spazio alle parole di Piersilvio Berlusconi sull’intitolazione dell’aeroporto di Milano Malpensa.
Serra, nella sua rubrica “amaca”, si è lanciato in difesa de “il Pier Silvio censurato” (così il titolo), lamentando dunque che il Tg1 non avrebbe dato conto del giudizio di Piersilvio Berlusconi sulla intitolazione dell’aeroporto di Malpensa al padre Silvio, “inopportuna nei tempi e nei modi” (la sintesi di Serra del Berlusconi-pensiero), così da “sorvolare” sulla polemica con Salvini.
Lo stesso Serra premette però, in un inciso: “Non ho visto le altre edizioni”. Insomma, come diceva qualcuno, non l’ho visto e non mi piace. Perché ben lungi dal Tg1 censurare Piersilvio Berlusconi, rassicuriamo Serra, e infatti nell’edizione delle 13:30 – quindi a ridosso delle dichiarazioni dell’ad di Mediaset – il Tg1 ha riportato le sue frasi tra virgolette, e non una semplice sintesi, proprio sulla vicenda Malpensa: "TUTTO CIÒ CHE VIENE INTITOLATO IN ONORE DI NOSTRO PADRE A NOI FA PIACERE - HA DETTO Piersilvio Berlusconi - LE MODALITÀ DELL'INTITOLAZIONE NON PENSO CHE SIANO STATE PERFETTE - HA CONTINUATO - PEGGIO È PERÒ CHI FA POLEMICA SULLA POLEMICA". Così il Tg1 delle 13:30.
gian marco chiocci intervista volodymyr zelensky 3
Tg1 che poi, sempre per non “sorvolare” su Pier Silvio Berlusconi, è tornato a parlare della vicenda alle 20 e, un po’ come tutte le agenzie e le testate giornalistiche il giorno successivo, ha scelto – è ancora legittimo? – di concentrarsi sul rapporto tra l’ad di Mediaset e la politica, tema sollevato dallo stesso Piersilvio Berlusconi.
E qui, di nuovo, oltre a dedicare un titolo alla vicenda, abbiamo riportato quella che alcune agenzie hanno definito la “punzecchiatura” al ministro Salvini: “IL DISCORSO VA INNANZITUTTO SULLA RECENTE INTITOLAZIONE DELL’AEROPORTO DI MALPENSA AL PADRE SILVIO. ‘A NOI FIGLI FA PIACERE - DICE L'AD MEDIASET - MA SIAMO STATI INFORMATI A COSE FATTE’”.
Poi, per informare al meglio i telespettatori, abbiamo ampliato lo sguardo a un’altra polemica diretta di Piersilvio Berlusconi con Salvini, “quella riguardo la nostra stessa azienda”: “STOCCATA - dice il tg1 - ALLA LEGA: LA PROPOSTA PER ABBASSARE IL CANONE RAI UN PASTICCIO ASSOLUTO. RISPONDE IL PARTITO DI SALVINI: LO INVITIAMO A UN CONFRONTO SUL FUTURO DELLA TV. PER I MODERATI – SPIEGA ANCORA L'EREDE DEL CAVALIERE - POTREBBE ESSERCI UNA OPPORTUNITÀ PAZZESCA ALLE PROSSIME ELEZIONI”.
“Stoccata alla Lega”, Serra ha letto bene, così abbiamo scritto e detto nel servizio del Tg1 delle 20, evidentemente non per “sorvolare” (Serra dixit) sulla polemica con leader della Lega. Tutt’altro.
Per concludere: il sempre equidistante Serra ci accomuna a dei “curvaioli nello spirito e nel lessico”. Noi non ci permettiamo di dare giudizi, ma almeno un consiglio al Sommo collega si: prima di parlare di curvaioli provi a dedicare più attenzione al tg1, scoprirà - da una prospettiva priva di pregiudizi - che facciamo del nostro meglio per garantire equidistanza e ed equilibrio in nome e per conto del servizio pubblico. In tutte le edizioni, anche in quelle che dalla sua amaca Serra non vede.
Grazie
Gian Marco Chiocci
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