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    GIRAMENTO DI MELONI – “L'ITALIA NON PRENDERÀ IL MES, POSSO FIRMARE COL SANGUE” (CERTO, NON LO PRENDERA' MA VEDRETE CHE FIRMERA' LA RIFORMA. ALTRIMENTI PER IL SUO GOVERNO INIZIA LA FINE) – GIORGIA, OSPITE DI "PORTA A PORTA", CON IL CUORE IN MANO: "GLI ITALIANI NON SI ASPETTANO MIRACOLI, SANNO CHE LA SITUAZIONE È DIFFICILE. NON SONO UNA PERSONA CHE SI SPAVENTA, L’UNICA COSA CHE MI SPAVENTA È…” – “RISPETTO I SINDACATI MA QUALCUNO PENSA DAVVERO CHE MI SPAVENTINO LE MANIFESTAZIONI?” (NON DEVE AVERE PAURA NEMMENO DI SALVINI E BERLUSCONI, MA DI BRUXELLES...)


     
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    Da www.repubblica.it

    meloni porta a porta meloni porta a porta

    "Non sono una persona che si spaventa, l'unica cosa che mi spaventa è deludere", dice la premier Giorgia Meloni nella registrazione di 'Porta a porta', in onda stasera su Rai1. L'appuntamento nel salone di Bruno Vespa era previsto per ieri, rimandato poi a oggi.

     

    "Quello che ci è mancato è stato l'ottimismo, un pò di sano orgoglio. Ma gli italiani non si aspettano che tu faccia miracoli, sanno che la situazione è difficile ma si aspettano che quello che fai non lo fai per condizionamenti o perché devi qualcosa a qualcuno, ma perché fai quello che è giusto. Io intendo fare quello che è giusto nell'interesse della nazione", ribadisce Meloni sottolineando che in Italia "qualsiasi cosa muovi puoi pestare i piedi a qualcuno, il punto è se è gusto o no: se è giusto per me si fa".

     

    giorgia meloni a porta a porta giorgia meloni a porta a porta

    Meloni racconta: "Mi ha molto colpito tra le cose molto emozionanti accadute in queste settimane una signora che mi ha mandato un biglietto in cui c'era scritto 'io stavo per chiudere ma hai vinto le elezioni e ho deciso di non chiudere più'.

     

    Da una parte mi ha terrorizzato perché capisci quanto impatto hai nelle scelte degli altri però vivaddio ti dice anche che c'è un'Italia che vuole credere, vuole combattere con te, vuole andare avanti, che non vuole sentirsi eterna cenerentola perché non lo è". Per questo, aggiunge la premier, "mi aspetto un'Italia ottimista che si fidi delle sue istituzioni".

     

    Meloni e il Mes

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

    "L'Italia non accede al Mes - ribadisce Meloni a Vespa - Lo posso firmare col sangue". La riforma del Mes "non è un grande tema ne discuterà il Parlamento. Ma non è uno strumento utile. Non è mai stato utilizzato da nessuno, le condizionalità sono troppo stringenti. Il mes è un creditore privilegiato e questo comporta un problema sui titoli di stato". Se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri". "Se si approverà la riforma o no", assicura, l'Italia comunque non chiederà l'accesso al meccanismo.

     

    Meloni e il tetto al prezzo del gas

    La premier poi passa ad affrontare il tetto al prezzo del gas. Che è "un'assicurazione che abbiamo contro le impennate della speculazione. Il tetto è alto ma devo dire che la proposta della Commissione Ue era a 275, siamo arrivati a 180, la proposta italiana era a 160 quindi il risultato è molto vicino alla nostra proposta", spiega nella registrazione di 'Porta a porta', in onda su Rai1 in prima serata. E mostrando un grafico ha parlato degli effetti dopo l'approvazione del tetto: "Il fatto che la Ue dica non accetteremo eccessivi rialzi ha un effetto calmierante, oggi abbiamo il prezzo del gas è sotto i 100”.

     

    Meloni: "Diventare hub per l'energia"

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

    Per Meloni "uno degli obiettivi principali in questi 5 anni" è diventare "hub" per l'energia "per l'intera Europa" osserva sottolineando il valore "strategico e geopolitico di essere l'interfaccia di tutto il Mediterraneo e" il Paese che "controlla l'energia di tutta Europa".

     

    Meloni lancia la proposta di una Borsa delle rinnovabili

    Parlando poi di fonti rinnovabili, la premier Giorgia Meloni lancia la proposta di una "Borsa delle rinnovabili sganciata dal Ttf (il Title Transfer Facility, cioè il mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale dell'Europa continentale, ndr). Noi dobbiamo diversificare".

     

    Meloni e il reddito di cittadinanza

    giorgia meloni al consiglio europeo 10 giorgia meloni al consiglio europeo 10

    Il dibattito si sposta sul reddito di cittadinanza che Meloni ha già modificato e tagliato. Lavori "dignitosi ci sono e si trovano", spiega durante la registrazione di Porta a Porta. Si vorrebbe creare "un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei loro sogni ma se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni".

     

    Poi entra nel dettaglio: "Noi riformeremo tutta la materia del reddito di cittadinanza. Ma le pare che ora chi beneficia del reddito non ha il vincolo di stare in Italia o c'erano redditi non calcolati o che si cumulavano e altre cose molto curiose? - chied la premier - Io immagino un meccanismo in cui in un Paese in cui alcuni lavori si trovano e sono dignitosi, tu vai al centro per l'impiego che ti indica gli ambiti in cui è richiesto lavoro e ti dice chi ti forma. Ma ci vuole anche la volontà", specificando  che "intendo lavori non sottopagati o sfruttati ma anche lavori che non sono quelli per cui si è studiato ma che ti fanno vivere in perfetta dignità e magari senza accettare di lavorare in nero, che non credo aiuti nessuno".

     

    Meloni, i migranti e le frizioni con Parigi

    ursula von der leyen giorgia meloni al consiglio europeo ursula von der leyen giorgia meloni al consiglio europeo

    Dal reddito di cittadinanza alla gestione dei migranti che ha animato fin da subito il nuovo governo. "Spesso abbiamo penalizzato i più deboli" e "quelli che accogliamo noi sono banalmente quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti, gli altri no. Io non credo che sia un modo intelligente di gestire il problema dei profughi e dei migranti". Meloni affronta la crisi diplomatica con Parigi ammettendo: "La Francia e I'Italia hanno avuto qualche frizione sull'immigrazione, che io rivendico perché al di là della propaganda, credo che tutti si siano resi conto che la reazione francese di fronte alla prima nave di una ong mai sbarcata in Francia con a bordo 230 persone, quando in Italia da inizio anno erano sbarcate 94 mila persone, la reazione risentita della Francia è la spia di un problema che io temevo e che ha avuto conferma e cioè che prima c'era un tacito accordo per cui l'unico posto di sbarco è l'Italia".

     

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    Meloni in Ucraina nei primi mesi del 2023

    Annuncia infine la trasferta in Ucraina, dopo l'invito di Zelensky. "Lo sentirò. Conto di poter andare in Ucraina nei primi mesi del 2023 - afferma la presidente del Consiglio - Per diverse religioni il Natale è la festa della luce. Ci sono decine di migliaia di ucraini senza luce e al freddo. Dobbiamo renderci conto di cosa questo possa significare".

     

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