DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 - LETTERA DI ANDREA SCANZI A DAGOSPIA
Caro Dago,
GIUSEPPE CRUCIANI E LE TESTE DI AGNELLO
gioiamo tutti: sta accadendo di nuovo. Menomale. Anche quest'anno, l'ineffabile dj allergico agli shampoo passa il tempo a far vedere quanto è figo (?) ironizzando sugli agnelli uccisi e sui capretti ammazzati. Che eroe, che uomo, che mito. Resta immortale, del resto, il suo coraggio nell'affrontare (scappando) l'orda barbarica di vegani nazisti (una ragazza bionda) che attentava vilmente alla sua vita. Idolo assoluto.
Sarebbe bello che l'indomito Giuseppino Dj profondesse lo stesso impegno anche quando va in tivù, dove invece continua a farsi notare per l'unica cosa che riesce sul serio ad ammazzare: i programmi televisivi. Quel che tocca televisivamente muore: dove passa lui, non cresce più neanche un Telese.
GIUSEPPE CRUCIANI E LE TESTE DI AGNELLO
Gli sono vicino: il mondo è ingiusto con lui, come lo fu il cattivone Sgarbi quando lo lusingò con parole assai auliche: "Tazza di merda. Ti piscio in testa, faccia di merda. Sei un coglione fatto e rifatto". Povero Crux. Certo: è anche vero che, se vai in tivù in quelle condizioni, la gente poi come minimo cambia canale. Qualcuno dovrebbe forse dirgli che la detartrasi non è vietata dalla Convenzione di Ginevra, né che Trump - ma pure Gentiloni - abbiano a oggi ipotizzato di punire una doccia al mese (se non proprio al giorno) con l'ergastolo.
E' poi curiosa, nonché tenera, questa sua posa da "killer" mediatico degli animali/animalisti, ruolo in cui riesce a essere persino meno efficace dei primi Daverio o Langone (o Stocazzo) che passano: guardandolo e ascoltandolo, verrebbe da pensare che se l'erculeo Cruciani si trovasse davanti un agnellino, al massimo, si sparerebbe sulle palle. Ove almeno esistenti.
Un caro saluto da un vegetariano sfigato, stronzo e rompicoglioni, laddove invece Giuseppino Dj è luce e guida, assurgendo a faro esistenziale di noi tutti. Ora e per sempre.
Andrea Scanzi
GIUSEPPE CRUCIANI E LE TESTE DI AGNELLO
2 - AGNELLO A PASQUA, GIUSEPPE CRUCIANI POSTA LA FOTO DI TRE TESTE DI AGNELLINI
Giuseppe Cruciani fa gli auguri di Pasqua a suo modo ed entra nella controversia agnello a Pasqua sì o no, con il suo stile. Nel corso della puntata de La Zanzara, dopo la notizia che Silvio Berlusconi aveva salvato l’agnello del pranzo di Pasqua, seguito a ruota da Laura Boldrini e i due agnellini adottati, ha portato in studio tre testine di agnello, postando le foto sui profili social del programma radiofonico di Radio 24. “Anche noi abbiamo adottato tre agnelli. Asmodeo, Esther e Richard“, si legge nelle didascalie che corredano le foto dell’intervento radiofonico del giornalista.
Cruciani è già finito nel mirino dei nazi-vegani per le sue battaglie a favore dei carnivori e ora ha risposto a suo modo all’ondata “buonista” di chi ha sempre mangiato agnello a Pasqua e ora usa il vegetarianesimo o veganesimo come battaglia politica.
La scelta, non certo di buon gusto, ha scatenato la solita polemica sui social che non sembrano aver gradito molto la sua decisione. In molti accusano il giornalista di aver mancato di rispetto, mostrando le teste degli agnelli a un pubblico ampio come quello dei social network: si tratta pur sempre di immagini che possono urtare la sensibilità di molti utenti.
Dal suo canto, Cruciani ha risposto continuando la sua battaglia contro vegani e vegetariani e lanciando l’hastag #tretestine con cui invita gli ascoltatori a inviare le proprie ricette per cucinare le testine di agnello.
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