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    IL DIVANO DEI GIUSTI – A CANNES È STATO ACCOLTO BENISSIMO “RED ROCKET” DI SEAN BAKER, CHE SEGUE IL RITORNO A CASA DI UN ATTORE PORNO SFIGATO E TRUMPIANO, SIMON REX. IL TITOLO SI SPIEGA COL NOME CHE VIENE DATO AL PISELLO DEL CANE IN EREZIONE ­­– LA RARITÀ SUPERSTRACULT STANOTTE IN TV E’ “CANTERBURY N.2 NUOVE STORIE D’AMORE DEL 300”. MOLTO STRANO E MOLTO DARK, È DI SOLITO ATTRIBUITO A ARISTIDE MASSACCESI/JOE D’AMATO, MA IN REALTÀ DIRETTO DA JOHN SHADOW, CHE FU MARITO DI EWA AULIN, LA SUOCERA DI CONTE…  – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    red rocket red rocket

     

    Cannes è ormai agli sgoccioli. Continuano a fioccare le proteste legate alla polemica, più che giusta, “il covid è per i poveri”, visto che i tappeti rossi senza mascherine con star e top model seguitano a dettar legge, ben oltre l’interesse, sempre più scarso, per i film.

    sean baker sean baker

     

    E’ stato accolto benissimo “Red Rocket” di Sean Baker, il regista di “The Florida Project”, che segue il triste e comico ritorno a casa dalla vecchia fidanzata, in una cittadina miserabile del Texas, di un attore porno sfigato e trumpiano, Simon Rex, che ha visto scenari migliori e non sa adottarsi alla situazione. Il titolo si spiega col nome, red rocket, che viene dato al pisello del cane in erezione…

     

    drive my car drive my car

    Sembra sia stato molto applaudito da Spike Lee, presidente della giuria, che sembra un po’ un Leopoldo Trieste in vacanza. Sean Baker ha detto che considera sue ispirazioni film italiani stracult come “La mala ordina” di Fernando Di Leo e “Spasmo” di Umberto Lenzi.

     

    Intanto, lo scatenato e divisivo “Titane” di Julia Ducournau con l’eroina che si scopa una macchina, ovviamente non capito da Mereghetti&co, uscirà in Francia vietato ai 16 anni, suscitando (ci credo, divieto+covid=zero incassi…) le vibranti proteste di produttore e regista, e poi finirà su Mubi.

     

    la mala ordina la mala ordina

    Il film più osannato dai critici rimane però il giapponese “Drive My Car” di Ryusoke Hanaguchi. Di Nanni Moretti e della buona borghesia di Prati nessuno parla più. La brutta novità, mi ha detto Ciro Ippolito, è che se ne è andato “Gnappetta” alias Aldo Nibbi, celebre braccio destro del produttore esecutivo Mario Cotone, che deve il nomignolo alla statura non altissima, diciamo.

     

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    Gnappetta ha girato anche come attore molti dei film di Ciro Ippolito e è favoloso come vedovo inconsolabile di Avida in “Arrapaho”, dove illustra una celebre canzone di Alfredo Cerruti. Lo trovate su Youtube, ovviamente. Stasera in streaming su Netflix avete la prima dell’horror italiano “A Classic Horror Story” di Roberto De Feo e Paolo Strippoli con Matilda Luz, Francesco Russo, con cinque ragazzi che finiscono bloccati col camper nel nulla, poi trovano una misteriosa casetta che nasconde chissà quali terribili segreti.

     

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    Su Amazon Prime escono invece il capolavoro di Roman Polanski “Che?”, girato in Italia nella villa di Carlo Ponti con Sidney Rome che gira nuda, Marcello Mastroianni, Romolo Valli, Alvaro Vitali, cultissimo, a anche il favoloso “Romeo+Juliet” di Baz Luhrman con Di Caprio e Clare Danes, un paio di noir mai visti (da me) “Affari di famiglia” di Chris Bricker con Willem Dafoe e Matt Dillon e “Impero criminale” di Ron Scalpello con Sam Claflin, Timothy Spall e Hugh Bonneville, e il trashissimo “Il gigante dell’Himalaya”, una sorta di King Kong bianco enorme, girato da Henry Hua Ho nel 1977.

     

     

    In chiaro segnalo ancora una volta l’eterno ritorno di “W la foca” di Nando Cicero con Lory Del Santo mai così nuda su Rai Movie all’1, 10, per non parlare di “Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze” di Josef Zachar con Edwige Fenech giovanissima, Cielo alle 23, 25.

     

    Ma la rarità superstracult stanotte arriva su Cine 34 alle 4, 30. E’ “Canterbury n.2 Nuove storie d’amore del 300” diretto da John Shadow con Shirley Corrigan, Patrizia Adiutori, Rick Boyd. Molto strano e molto dark, è di solito attribuito a Aristide Massaccesi/Joe D’Amato, ma in realtà diretto da un vero regista inglese di nome John Shadow, che fu marito di Ewa Aulin, la suocera di Conte e prodotto dall’interessante Roberto Loyola (Colpo rovente).

    spasmo spasmo

     

    Fanno fede la parola del direttore della fotografia Roberto Girometti che ricorda bene il set, e le memorie di Dada Gallotti, che disse di aver girato il suo episodio a Spello: «Nel mio episodio l’unica donna ero io, poi c’era un attore inglese bruttino, con un viso particolare, che aveva fatto parecchi film e che era anche ne L’asino d’oro.

     

    roma a mano armata roma a mano armata

    Erano delle storie un po’ perverse e nel mio episodio c’era tutta una situazione in cui io praticamente amavo dei cani». Curiosa apparizione di Dalila Di Lazzaro come comparsa. Lei non si ricorda assolutamente del film. Malgrado le pessime recensioni del tempo, Davide Pulici, di Nocturno, lo reputa «uno dei migliori film del periodo se non il migliore tout court». Siete avvisati.

     

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    In prima serata in chiaro avete il kolossal con scalata suicida “Everest” dello specialista islandese Baltasar Kormakur, guardatevi la sua serie capolavoro su Netflix, “Katla”, con Jake Gyllenhall, Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes e Emily Watson, Iris alle 21. Per prepararsi al nuovo Fast&Furious, vedo che Italia 1 programma alle 21, 20 “The Fast and The Furious: Tokyo Drift” di Justin Lin con Lucas Blackbrand, Brandley Brender.

    sidney rome marcello mastroianni che? di roman polanski sidney rome marcello mastroianni che? di roman polanski

     

    Rete 4 alle 21, 25 ripresenta il polpettone di Ridley Scott con Orlando Bloom protagonista “Le crociate”, ci sono anche una stupenda Eva Green, Liam Neeson, Edward Norton e David Thewlis. Tra i migliori di questi filmoni storici girati con grande professionalità ma nessun vero interesse da Ridley Scott.

     

    Il film più stracult della prima serata è però il poliziesco di Umberto Lenzi “Roma a mano armata”, Cine 34 alle 21, Maurizio Merli, Gianpiero Albertini, Ivan Rassimov e Arthur Kennedy. Lo preferirei anche a “Nemico pubblico” del pur eccezionale Michael Mann, qui non al suo meglio, purtroppo, malgrado abbia come protagonisti Christian Bale, Johnny Depp, Channing Tatum e la fascinosa Marion Cotillard.

     

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    Su Cielo alle 21, 15 arriva anche “Universal Soldier” di John Haymas con i maestri del menamose Jean-Claude Van Damme e Dolph Lundgren. Canale 5 si spara invece alle 21, 20 una commedia di Michela Andreozzi con Claudia Gerini e Lillo, “Nove lune e mezza”. I fan di Lucio Fulci non possono che gradire, alle 22, 55 su Cine 34, uno dei suoi più celebri thriller, “una sull’altra” con Jean Sorel alle prese con una diabolica Marisa Mell che si lancia in una balletto molto, molto sexy.

     

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    Ci sono anche Elsa Martinelli come fotografa di moda e Alberto De Mendoza per giustificare la coproduzione spagnola. Fulci usciva da poco dalla grande serie di commedie di successo con Franco e Ciccio, ma il thriller gli permetteva un tipo di film più personale. In seconda serata vedo un tardissimo western con Robert Rodford e Morgan Freeman che vivono tranquilli finchè non arriva Jennifer Lopez, “Il vento del perdono”, di Lasse Hallstrom, Nove alle 23, 25, la commedia “W gli sposi” di certo Valerio Zanoli con Iva Zanicchi, Carlo Pistarino, Paolo Villaggio, Lando Buzzanca, Corinne Cléry, Marisa Laurito, Canale 5 alle 23, 20, che non capisco come mi sia scappato.

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    Tra film visti e stravisti si segnala però, La7 alle 23, 30, il geniale pamphlet sul pericolo dell’Atomica di Stanley Kubrick, “Il dottor Stranamore”, sceneggiato da Terry Southern, con un cast memorabile, Peter Sellers in tanti ruoli diversi, George C. Scott, Sterling Hayden, Slim Pickens. Ammetto che La7 è l’unica delle reti generaliste che mantenga, riguardo alla programmazione dei film, un aspetto da vecchia televisione dei bei tempi.

    il dottor stranamore il dottor stranamore

     

    Ma il target sia quello di un pubblico un po’ vecchiotto. Commedia queer con tre star maschili en travesti è lo scatenatello “A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar” di Beeban Kidron con Patrick Swayze, Wesley Snipes e John Leguizamo, Rete 4 alle 00, 05.

     

    La notte si apre con il modesto, ahimé, film a episodi di Luigi Zampa “Letti selvaggi”, Rai Uno all’1, 40, con Sylva Kristel, Ursula Andress, Laura Antonelli e Monica Vitti. Come saprete tutti nell’episodio della Vitti c’è un Benigni giovane, doppiato e totalmente sprecato. Ma attenti al bidello, che il grosso caratterista romano Mimmo Poli.

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    E’ bellissimo, l’ho appena rivisto e ne sono totalmente affascinato, “L’uomo che non c’era” dei fratelli Coen , Iris alle 2, 15, con Billy Bob Thornton come un. barbiere di paese alle prese con una storia da noir anni ’40 e troppe donne poco fedeli.

     

    Bianco e nero di Roger Deakins memorabile e Billy Bob Thornton davvero mai così bravo. Non cambia mai espressione, un po’ triste, da uomo che deve rimanere sempre in sottofondo.

     

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    Fuma in ogni scena e i Coen si permettono di rubare una gag strepitosa dal repertorio dei film di Hunphrey Bogart, quella di riprenderlo in una scena con la mano fuori dall’inquadratura, in modo che quando qualcuno gli chiede se vuole una sigaretta, lui la tira su e chiarisce che sta già fumando.

     

    Lo potete far seguire dal raro “Provaci anche tu, Lionel” di Roberto Bianchi Montero, Rete 4 alle 4, 10, parodia di “Provaci ancora, Sam”, con Oreste Lionello come nostrano Woody Allen, e Ubaldo Lay, il tenente Sheridan della nostra prima tv, al posto di Humphrey Bogart.

     

    Rai Movie si lancia, un filo troppo tardi, alle 2, 45, sul filmone storico, “La tenda rossa” di Michail Kalatazov con Sean Connery, Peter Finch, Claudia Cardinale, Hardy Kruger. E tutto si chiude, Rau Movie alle 5, 20, con Fred Astaire e Ginger Rogers che ballano felici in “Cerco il mio amore” di Mark Sandrich. C’è pure uno dei miei caratteristi preferiti di sempre, Edward Everett Horton. 

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