Marco Giusti per Dagospia
stelvio cipriani
Beh, chi non si ricorda della musica di Anonimo veneziano che fece piangere tutte le donne non solo italiane e lo rese una star internazionale? Ma in realtà, più che nel mélo, Stelvio Cipriani, scomparso oggi a 81 anni, compositore di qualcosa come 240 colonne sonore per il cinema, è considerato più di culto per altri generi. Per i suoi poliziotteschi, ad esempio, da La polizia ringrazia a Mark il poliziotto a Poliziotto, solitudine e rabbia.
Per qualche horror ben scelto, Gli orrori del Castello di Norimberga di Mario Bava, Reazione a catena e L’iguana dalla lingua di fuoco di Riccardo Freda. Per qualche commedia sexy assurda, Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno, La maestra di sci, per titoli superstracult come Lady Lucifera, Esotika Erotika Psicotica di Radley Metzger, Pierino il fichissimo, Incubo sulla città contaminata.
stelvio cipriani
Senza contare un bel po’ di western di buon livello girati con Tony Anthony interprete e produttore, da Blindman alla serie dello Straniero. E, ancora, Femina Ridens di Piero Schivazappa, Tentacoli di Giulio Paradisi. Pianista di pregio, diplomato all’Accademia di Santa Cecilia, suona in America con Dave Brubeck e in Italia lavora alla RCA accompagnando anche Rita Pavone. Entra nel cinema, seguendo l’esempio di Ennio Morricone e di Luis Bacalov, prestissimo.
La sua prima colonna sonora ufficiale, coi musicisti non si sa mai, dovrebbe essere The Bounty Killer di Eugenio Martin con Tomas Milian e Richard Wyler, una sorta di western giallo che in un primo tempo avrebbe dovuto girare Sergio Leone. Si lega poi a Roger Anthony per la serie dello Straniero, Un uomo, un cavallo, una pistola, che verrà eseguita anche da Henry Mancini, The Stranger Returns e The Silent Stranger, ma lavora un po’ a qualsiasi genere, da La moglie giovane a Il medaglione insanguinato alla bella serie tv Dov’è Anna? I successi maggiori, Anonimo veneziano a parte, li ottiene con i polizieschi, Poliziotto senza paura, Poliziotto sprint, La polizia è sconfitta, Sono stato un agente Cia, diventando di fatto il musicista dei film con Maurizio Merli.
stelvio cipriani
Alla fine del genere, si adatta con gli erotichelli dei tardi anni ’80 e con tanta televisione. Ma lo troviamo anche in Rush, Tre Supermen a Santo Domingo e, recentemente, in La mia vita a stelle e strisce di Massimo Ceccherini e nel televisivo Trilussa, dove avrà anche un ruolo. Di grande richiamo la sua storia d’amore con Antonella Lualdi nei primi anni ’70, per lei scrisse anche una canzone (“E’ soltanto una parola”), meno nota la truffa che subì dal produttore Roberto Loyola, nella quale perse qualcosa come 250 milioni e la sua campagna elettorale col PSDI nel 1981, dove ottenne 254 voti. Non venne eletto.
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