STEFANO FRANCIA - TORINO FILM FESTIVAL
Marco Giusti per Dagospia
Buone notizie dal Torino Film Festival, il primo del nuovo direttore Stefano Francia di Celle.
Perché uno dei film che potete vedere in questi giorni, collegandovi alla piattaforma MyMovies, “Il buco in testa”, scritto e diretto da Antonio Capuano e interpretato da una Teresa Saponangelo in stato di grazia (subito il David di Donatello!), oltre che da due campioni come Tommaso Ragno e Francesco Di Leva, non solo è bellissimo, è anche un film importante per la storia di questo paese che seguita incredibilmente a portare i segni pesanti della lotta armata della fine degli anni ’70.
il buco in testa
La storia del film, quella di Maria Serra, il personaggio che interpreta appunto la Saponangelo, è vera.
Capuano l’ha sentita alla radio raccontata dalla stessa protagonista dell’episodio. Per trent’anni Maria, nata dopo la morte del padre nel 1977, un giovanissimo poliziotto ucciso in uno scontro armato in quel di Milano in Via De Amicis da un altrettanto giovane brigatista, ha pensato dentro di sé di vendicarsi dell’uomo che le aveva rovinato per sempre la vita.
il buco in testa 2
Il buco in testa del titolo non è tanto quello che ha ucciso il padre, ma quello che sente la figlia cresciuta con questa mancanza.
Al punto che nel quartiere di Torre del Greco dove è cresciuta e vive da sempre con la madre, non riesce a stabilire niente di veramente solido, né un amore, né un lavoro, né una vera famiglia.
il buco in testa 3
Un quartiere, a metà tra il mare e il Vesuvio, sbattuta dal vento e della violenza della camorra.
Il suo amico Fabio, Francesco Di Leva, cerca di cambiare le cose educando al teatro i giovani del posto.
Lei è spinta dalla sua psicologa a incontrare a Milano il terrorista che le ha ucciso il padre, Tommaso Ragno, da anni uscito di prigione, che vive a Milano da spostato e da reduce di qualcosa che ha lacerato il paese profondamente. Armata con la pistola del padre, Maria non sa bene cosa farà quando se lo troverà di fronte.
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Ma la vendetta o il perdono, la violenza e la pace, sembrano per Capuano scelte assolutamente casuali che non potranno cambiare il corso delle cose per anime così ferite.
Girato con inquadrature sempre originali, colori fortissimi, una continua voglia di una messa in scena mai banale né modesta, Capuano torna al suo grande cinema realistico migliore, “Vito e gli altri”, “Pianese Nunzio”, e offre a Teresa Saponangelo, che aveva lanciato ragazzina ne “L’oro di Napoli”, un ruolo importante da grande attrice matura, che non a caso arriva assieme al ruola da protagonista nel nuovo film di Paolo Sorrentino, “E’ stata la mano di Dio”. Cercate di vederlo e che non rimanga uno dei tanti film che scompariranno senza traccia in questa terribile stagione per tutto il nostro cinema migliore.
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