Marco Giusti per Dagospia
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Venezia. Aridateci Fulci! Aridateci i piccoli horror con le case che grondano sangue! L'attesissimo Mother! di Darren Aronofsky, fischiatissimo in sala, e' un mezzo disastro che parte come un horror tutto costruito all'interno di una casa assassina, dove abitano lo scrittore in cerca di ispirazione Javier Bardem e la sua bella e giovane moglie Jennifer Lawrence, e diventa poi un confuso e banalissimo trattato sulla creativita' maschile, la famiglia, la privacy, al tempo dei follower che ti imboccano in casa.
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Supercaciara di lusso, grondante piu' inutili ambizioni e metafore da vecchio cinema d'autore, che Aronofsky vede come suo grande ritorno all'horror psicologico. Peccato, perche' la prima parte, anche se siamo indecisi, come il regista, se puntare all'horror o al sedere di Jennifer Lawrence non e' affatto male. Ma lo scivolamento successivo nel polpettone subkubrickiano su creativita' e maternita' rovina davvero tutto.
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Sono notevoli anche Ed Harris e Michelle Pfeiffer, che ruba la scena a tutti, come ospiti inattesi che imboccano nella casetta dello scrittore e della moglie. Lei cerca di mandarli via, inutilmente, ma la situazione da imbarazzante diventa pericolosa quando alla coppia si aggiungono due figli fuori di testa, che sono Danhall e Brian Gleeson, veri fratelli attori.
E poi parenti e amici. Tutti fan dello scrittore. Aronofsky non si regola è fa esplodere il film in un delirio non cosi' giustificato. Costruisce ogni ripresa rimanendo incollato a Jennifer Lawrence, che e' poi l'unica a vivere davvero una situazione paranoica con i suoi fan e follower, ma poi perde per strada l'asciuttezza dei grandi horror ambientati tutti in una casa.
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