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    IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? NON SO. IO, DA DUE GIORNI, MI STO BEANDO DELLE OLTRE SETTE ORE DI “THE BEATLES GET BACK” DI PETER JACKSON, CHE MI SEMBRA IL FILM DELL’ANNO - CI SAREBBE “LUCY” DI LUC BESSON. È UN POLPETTONE INCREDIBILE, MA SCARLETT JOHANSSON È MAGNIFICA - LA PERLA DELLA NOTTE È IL BIOPIC DI STEFANO CALVAGNA SULLA VITA DI CALIFANO, “NON ESCLUDO IL RITORNO” CON GIANFRANCO BUTINAR COME CALIFFO, MA ANCHE ENZO SALVI, MICHAEL MADSEN (SÌ, È COSÌ), NADIA RINALDI, FRANCO OPPINI… - VIDEO


     
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    the beatles get back the beatles get back

    Marco Giusti per Dagospia

     

    Che vediamo stasera? Non so. Io, da due giorni, mi sto beando delle oltre sette ore di “The Beatles Get Back” di Peter Jackson, che mi sembra il film dell’anno, in barba a chi fa i distinguo fra cinema, serie, miniserie, cartoon, documentario e altre barzellette.

     

    Peter Jackson costruisce le sue tre puntate e l’intero quadro complessivo del racconto su come si lasciarono i Beatles come un grande mélo, con una grande storia d’amore e d’amicizia tra John e Paul. A una visione attenta le dinamiche tra i quattro si dipanano perfettamente come fossimo davanti a “Game of Thrones”.

     

    Ma va visto di seguito non saltando nulla. E più che i dialoghi sono nascosti, come quello solo audio tra John e Paul davanti al vaso di fiori, più che si capisce qualcosa, perché a camere accese, tutti tendono a nascondersi.

     

    the beatles get back peter jackson 2 the beatles get back peter jackson 2

    Ancor di più trovo straordinario il lavoro, magari tendenzioso, di Peter Jackson, che ribalta le riprese d Michael Lindsay Hogg che dettero vita al suo modesto documentario che, all’epoca, non piacque granché a nessuno.

     

    Nel film è comunque curiosissimo il personaggio di Michael Lindsay Hogg, figlio dell’attrice americana Geraldine Fitzgerald e di Orson Welles, al quale somiglia incredibilmente, anche se porta il nome del marito della mamma, il baronetto Sir Edward Lindsay Hogg, che mollò la famiglia dopo tre anni di matrimonio.

    documentario the beatles get back 9 documentario the beatles get back 9

     

    Il giovane Lindsay Hogg si atteggia anche a Welles, sempre con grossi sigari in mano, ma a parte la follia di riprendere anche segretamente tutte le giornate passate coi Beatles, non sembra avere in testa nessun tipo di messa in scena. Quella che avrà, pur tendenziosa e di puro montaggio, un genio come Peter Jackson, molto più wellesiano e ossessivo di lui.

    scarlett johansson lucy scarlett johansson lucy

     

    Passiamo a cosa vedere stasera. Ci sarebbe la bellissima Scarlett Johnsson nel fumettone di gran classe “Lucy” firmato da Luc Besson su Italia 1 alle 21, 20.

     

    Fatevene una ragione. Scarlett Johansson qui è una ragazzetta americana che grazie a una superdroga blu che le hanno infilato a sua insaputa nella pancia diventa capace di controllare prima il 20, poi il 30, poi il 40 per cento delle proprie facoltà mentali. Non ha più sentimenti, anche se bacia così, a buffo, Pierre Del Rio, cioè Amr Waked, il macho poliziotto francese che cerca di aiutarla nella sua missione.

    scarlett johansson lucy scarlett johansson lucy

     

    Almeno per un’ora, prima che diventi una follia mistica alla “2001: odissea nello spazio”, e prima che Lucy arrivi al 100 per cento delle proprie facoltà, è un gran bel divertimento.

     

    Quando cioè Scarlett si risveglia in una prigione con i coreani cattivi che se la vogliono fare in quel di Taiwan e da supereroina con superpoteri inizia a sparare a tutti. Poi si fa togliere dalla pancia la droga rimasta e intanto chiama la mamma in America e si mette a piangere.

    scarlett johansson lucy scarlett johansson lucy

     

    E il supercattivo è il geniale Min Sik Choi, l’eroe di “Old Boy”, una specie di Gigi Burruano coreano, magnifico. Sì, è un polpettone incredibile dove c’è di tutto, da “Leon” a “Nikita”, ma Scarlett come Lucy è magnifica e quando spara o blocca i maschi in aria solo con la forza del pensiero ci fa impazzire.

     

    the founder the founder

    Su Tv8 alle 21, 30, in attesa del nuovo Spider Man c’è “Spider Man Homecoming” di John Watts con Tom Holland come Spider-Man ragazzino in vacanza in Europa che demolisce Venezia peggio di una nave da crociera, Robert Downey Jr, Michael Keaton, Marisa Tomei. Fu un grande successo di pubblico, 185 milioni di dollari incasso solo nella sua prima settimana americana con 160 di budget, altri 167 milioni in Cina, 33 dalla Corea del Sud. Questo era il cinema prima della pandemia.

     

    spider man homecoming spider man homecoming

    E’ molto buono anche il curioso “Lady Macbeth” diretto da William Oldroyd con l’emergente Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Cielo alle 21, 15. Solido, benissimo interpretato, ma decisamente molto teatrale “Barriere – Fences” diretto e interpretato da Denzel Washington con una strepitosa Viola Davis, Stephen Henderson, Jovan Adepo, Iris alle 21, dramma di una famiglia nera di Pittsburgh negli anni ’50, dove le barriere del titolo, che sarebbe stato pià giusto chiamare recinzioni, dividono, proteggono, escludono.

    denzel washington barriere – fences denzel washington barriere – fences

     

    Washington porta al cinema un grande testo realistico sulla vita della comunità nera di Pittsburgh che il commediografo nero (ma di padre tedesco) August Wilson scrisse nel 1983 e che venne portato in scena prima nel 1987 e poi nel 2010 a Broadway proprio da Washington e dai suoi partner Viola Davis e Stephen Henderson, che ritroviamo anche nel film.

     

    Lo stesso Wilson, prima della morte nel 2005, aveva scritto una sceneggiatura per il cinema, ma la condizione per qualsiasi trasposizione cinematografica era di avere un regista nero. Perché interamente neri sono l’intero cast, la storia, il linguaggio e l’ambientazione.

    barriere – fences. barriere – fences.

     

    Questa spiega anche perché il gran lavoro che deve avere fatto sul testo un commediografo importante, ma bianco, come Tony Kushner non è riportato sui titoli di testa, e Kushner è accreditato solo come produttore esecutivo. Ma l’idea principale di Washington, come quella di Kushner, presumo, è di salvaguardare il testo di Wilson, che già fece vincere ai due protagonisti due Tony Awards sette anni fa.

     

     

     

    dove la terra scotta. dove la terra scotta.

    Per questo film Viola Davis vinse sia l’Oscar che il Golden Globe. I fan del grande cinema western americano ameranno rivedere “Dove la terra scotta” di Anthony Mann, Rai Movie alle 21, 10, con Gary Cooper che affronta il passato da bandito, la sua vecchia banda e la grande figura paterna maligna di Lee J. Cobb. Per tutto il film, fino al regolamento di conti finali, Gary Cooper è come inebetito, senza movimenti rispetto al ritorno del padre.

     

    i mostri oggi i mostri oggi

    E’ un film che la mia generazione critica, da Godard in giù, diciamo, ha molto amato. Inutile dire che ci sarebbe stato meglio James Stewart nel ruolo di Gary Cooper, che pure è meraviglioso, già fragilissimo, poco prima di fare un’operazione di plastica al volto. Grande anche la presenza di Julie London e imperdibile il duello finale, dove il personaggio di Cobb diventa Dio.

     

    i mostri oggi. i mostri oggi.

    Non è bellissimo, invece, vi avverto, “I mostri oggi”, sorta di reboot del capolavoro di Dino Risi e del sequel di Risi-Scola, diretto qui da Enrico Oldoini con grande cast, Abatantuono, Ferilli, Bisio, Buccirosso, Finocchiaro, Panariello. Scrivevo sul glorio Manifesto: “Anche se porta la firma dei due produttori originali, poco è così lontano dalla leggerezza, l'ironia e la cattiveria del vecchio classico e del suo sequel, che aveva punte comiche altissime. Ovviamente tra le mostruosità di oggi neanche un accenno alla politica, alla tv, al cinema o ai carabinieri. Ah, scordavo, però c'è un Enzo Cannavale in gran forma”. E’ così.

     

     

    federico fellini donald sutherland sul set di casanova federico fellini donald sutherland sul set di casanova

    In seconda serata svegliatevi che passa il “Casanova” di Federico Fellini con Donald Sutherland, Tina Aumont, Cicely Brown, Carmen Scarpitta, Rai 5 alle 22, 15. Personalmente, lo ritengo uno dei film più importanti di Fellini, quello che mi fermo sempre a rivedere, assieme a “Toby Dammit” e “Roma”, perché Fellini prende di punta uno dei suo temi preferiti, il sesso, e ne fa un balletto di morte di infinita tristezza, al punto che diventa un film sulla morte più che sul sesso.

    james stewart l’uomo di laramie james stewart l’uomo di laramie

     

    E Nino Rota compone una delle musiche più complesse e incredibili di sempre. Per anni Fellini pensò di aver sbagliato attore chiamando Sutherland, che invece è magnifico, e sosteneva che l’unico vero, grande Casanova, non poteva che essere il suo vecchio maestro, Roberto Rossellini. Attenti all’apparizione di Renato Zero…

     

    Su Rai Movie la serata dedicata a Anthony Mann prosegue col bellissimo “L’uomo di Laramie” con James Stewart alle 23. Su Cine 34 alle 23, 10 i fedelissimi del cinema stracult potranno ripetere a mente le battute di “Attila flagello di Dio” di Castellano e Pipolo, flop natalizio al tempo dell’uscita e grande film di culto nella sua riscoperta successiva.

     

     

    johnny depp nemico pubblico johnny depp nemico pubblico

    L’incontro con Ennio Antonelli centurione romano che gli chiede chi è non si batte. “Attila… A come atrocità, doppia T come terremoto e traggedia, I come ira di Dio, L come lago di sancue e A come "adesso vengo e ti sfascio le corna!". Neanche se avesse chiesto il green pass a un no vax.

     

    Non è bellissimo, purtroppo, “Nemico pubblico” di Michael Mann con Christian Bale, Johnny Depp e Marion Cotillard, Iris alle 23, 45 e nemmeno “The Founder” di John Lee Hancock con Michael Keaton, Laura Dern, John Carroll Lynch, sulla nascita della catena dei McDonald.

     

    gianfranco butinar in non escludo il ritorno gianfranco butinar in non escludo il ritorno

    Ma la perla della notte, attenzione, è il biopic di Stefano Calvagna sulla vita di Califano, “Non escludo il ritorno” con Gianfranco Butinar come Califfo, ma anche Enzo Salvi, Michael Madsen (sì, è così), Nadia Rinaldi, Franco Oppini. Da registrare assolutamente. Qualcuno lo dica a Dago, please.

     

    Su Iris alle 2, 20 un grande film di Walter Hill, “I trasgressori” con Bill Paxton, Ice T, William Sadler e Ice Cube, per non parlare dell’arrivo su Iris di un primissimo capolavoro di Sam Peckinpah, “Sfida nell’alta sierra” con due vecchie stelle del genere come Joel McCrea e Randolph Scott, ma anche la giovane Mariette Hatley, L. Q. Jones, Warren Oates e R.G.Armstrong.

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    Era stato pensato per Gary Cooper e John Wayne, ma Gary Cooper morì prima delle riprese e il film divenne un’altra cosa. McCrea e Scott si scambiarono i ruoli e fu un bene per il film. Randolph Scott, dopo averlo visto, decise di lasciare il cinema. Non sarebbe mai stato così bravo in un altro film. Era un bell’addio.

    piedone lo sbirro. piedone lo sbirro.

     

    Chiudono l’allegra nottata il film a episodi “Tickets” con regie di Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach, Cine 34 alle 4, 25, e il cultissimo “Piedone lo sbirro” di Steno con Bud Spencer e Cannavale. Trasmesso chissà perché alle 5 di notte da Rai Movie.

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