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    IL CINEMA DEI GIUSTI - NEL FUTURO NON SI TROMBA. E NON SI PROVANO NEANCHE SENTIMENTI: E’ QUESTO IL MONDO FUTURISTICO DI “EQUALS” DIRETTO DAL REGISTA DRAKE DOREMUS - I SUOI ZOMBI SENZA CUORE, TUTTI VESTITI DI BIANCO, GALLEGGIANO IN GRANDI SPAZI MINIMALISTI E IN UNA GALLERIA MORTACCINA CHE PIÙ CHE AL FUTURO ASSOMIGLIA AL MURO TORTO ROMANO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Nel futuro non si tromba. E vabbé. Ma non si provano neanche emozioni e sentimenti. Chi lo fa diventa subito un malato da curare. E da compatire. O peggio. E' questo il mondo futuristico di Equals, fantascientifico intellettualistico diretto fra Tokyo e Singapore dal giovane talentuoso regista californiano Drake Doremus, che aveva esordito vincendo il primo premio al Sundance con Like Crazy.

     

    Doremus, assieme al suo sceneggiatore Nathan Parker, inserisce i suoi terrestri senza sentimenti, tutti vestiti di bianco, in grandi spazi minimalisti e in una galleria mortaccina che più che al futuro assomiglia un po' al Muro Torto romano.

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    Ma illumina bene gli spazi e ci mette davanti le sagome di due giovani attori intensi e bravissimi, Kristen Stewart e Nicholas Hoult, la prima ormai diventata la musa di autori fin troppo impegnati e il secondo specializzato in ruoli di sfigato del futuro, che scoprono di provare sentimenti e di amarsi. Ahi!

     

    Cercheranno di non farlo capire, di nascondersi, perché la società del futuro reprime qualsiasi emozione. Hanno anche scoperto una cura per rendere i terrestri degli zombi senza cuore. Però possono ricordare. Mah.

     

    Anche se tanti maschi che si conoscono sono molto più rincojoniti di quelli curati in Equals, diciamo che il film, prodotto dal buon Ridley Scott con un budget miserabile, scorre un po' lentamente nella prima parte, con rischi di colpi di sonno pesante, ma si velocizza nella seconda, quando i due ragazzi scoprono l'amore. Il film diventa un po' un Romeo e Giulietta della nuova fantascienza fighetta del 2000, sensibile e elegante.

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    Molto simile, insomma, a altri film del futuribile un po' minimal e soporiferi, da Her a Ex Machina. Certo, si rimpiange un po' il mondo pop della Decima vittima di Petri. I fan di Kristen Stewart sono comunque impazziti, lei ha un'espressione sola ma la usa bene, Nick Hoult salva qualsiasi scena con eleganza. Alla fine noiosino ma non malaccio. Già presentato in concorso a Venezia e poi a Toronto un anno fa. In sala.

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