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    IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA, SE NON AVETE VOGLIA DI VEDERE ANDREA DELOGU SU RAI3 ALLE PRESE CON UN MONOLOGO DI STEFANO MASSINI POTETE BUTTARVI COME OGNI SABATO SUGLI SPAGHETTI WESTERN. PER I PIÙ SPORCACCIONI: “L’INGENUA” CON ILONA STALLER E LAURA ANTONELLI E MONICA GUERRITORE IN GUERRA PER L’ATTREZZO DI JASON CONNERY, FIGLIO DI SEAN, NE “LA VENEXIANA – LA CHICCA BY ANGELO INFANTI-MANUEL FANTONI: “VIRGINIA MAYO AVEVA VISSUTO ANNI VICINO A ZAGAROLO” – FOTO PORCELLINE+VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Come va con le serie? Ho cercato di vederle un po’ tutte. “Cops” di Luca Miniero, tutta ambientato in una cittadina della Puglia ri-costruita con un misto di Nardò-Lecce e non so quanti altri set, è piuttosto divertente, con un cast spigliato e ben assortito, Claudio Bisio, Stefania Rocca, Francesco Mandelli non ancora uscito dai Soliti Idioti (ma fa ridere), Pietro Sermonti e Giulia Bevilacqua e Dino Abbrescia come unico vero pugliese che vende panini, è praticamente identico, andate a controllare, al film di Josef Fares “Kops” del 2003.

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    I personaggi sono proprio gli stessi, cambiano solo i ripieni dei panini di Abbrescia (le cime di rapa ci sono, ovvio), solo che mentre in “Kops” i poliziotti che si inventano finti casi da risolvere per non spostarsi dalla loro cittadina si muovono in un paesino svedese, , in “Cops” con la C si muovono  in un paesino pugliese.

     

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    Che si chiama, guarda un po’,  Apulia, come Apulia Film Commission. Ammettiamo però che già vedere questi set pugliesi, anche per noi sangue-misto tosco-pugliesi, ci fa stare meglio. Miniero, come nel suo remake di grande successo con Bisio e Siani “Benvenuti al sud”, il sequel però era bruttino, mi sembra che abbia trovato la strada giusta per farci divertire con semplicità. Avrei preferito qualche caratterista pugliese in più, da Gianni Ciardo a Lucio Montanaro…

     

    Ho visto anche le prime due puntate di “Penny Dreadful: City of Angels” ideata da John Logan con la misteriosa Natalie Dormer. E’ diventata una serie molto politica, che vede la comunità messicana di Los Angeles massacrata dal potere bianco nel 1938.

     

    Più o meno è lo stesso set e lo stesso scenario politico di “Mank”, solo che qui oltre ai messicani e ai fascisti bianchi che guardano a Hitler con simpatia ci sono anche la bella diavolessa Natalie Dormer e la Santa Muerte di Lorenza Izzo. Non male. Molto noir.

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    Stasera, se non avete voglia di vedere come se la cava Andrea Delogu su Rai tre a recitare un monologo di Stefano Massini, giuro che sarà l’hit della serata, vedo che passa un da me molto atteso “Fog” di John Carpenter con Adrienne Barbeau e Jamie Lee Curtis. Sì, avevo voglia di rivederlo, e mi piacerebbe anche rivedere il primo “The Thing” di Carpenter. Lo danno su Mediaset Italia 2 alle 21, 10. C’è anche “Broken Arrow”, bel thrillerone americano del maestro John Woo con John Travolta e Christian Slater su Iris alle 21. Cine 34 si butta come ogni sabato sugli spaghetti western.

     

    Alle 21 il tortilla western kolossal, e non lo dico a caso, “Un esercito di cinque uomini”, diretto dall’americano Don Taylor e dal produttore Italo Zingarelli, scritto addirittura da Dario Argento, con Bud Spencer in un ruolo quasi serio, Nino Castelnuovo, qualche americano un po’ da Bmovie come Peter Graves, ma anche il grande attore giapponese Tetsuro Tamba e la bella Daniela Giordano. Il film funzionava piuttosto bene, anche grazie alla fotografia di Enzo Barboni e alla musica diversa dal solito di Ennio Morricone. Non si sa bene in quanti abbiano realmente girato il film. Secondo  Daniela Giordano Don Taylor girò un giorno e il resto lo fece quasi tutto Zingarelli.

     

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    Secondo Tetsuro Tamba “Don Taylor iniziò il film ma ritornò prima della fine della riprese in America. Lo rimpiazzò un team supervisionato dallo sceneggiatore Dario Argento”. Non è della stessa idea il protagonista Bud Spencer: “Un esercito di cinque uomini che fu poi ribattezzato Mesito dal nome del mio personaggio, in seguito al successo che avevo avuto, fu diretto dall’americano Don Taylor. Zingarelli era stato solo il produttore, del resto tutti i protagonisti erano americani tranne Castelnuovo e me” (Spencer, “Amarcord”). Non era un film perfetto neanche allora, regia un po’ loffia, ma col tempo mi sembra migliorato.

     

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    Alle 23 arriva in replica il certamente superiore “Vamos a matar companeros” di Sergio Corbucci con Tomas Milian e Franco Nero. Rai Movie si butta invece su due commedie americane con Hugh Grant protagonista. Prima, alle 2110, “Professore per amore” di Marc Lawrence con Marisa Tomei, poi alle 23 “Nine Months. Imprevisti d’amore” di Chris Columbus con Glenda Jackson. Saranno sicuramente gradevoli. “The Aviator” di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio nei panni di Howard Hughes, Kate Beckinsdale come Ava Gardner e Cate Blanchett lo abbiamo visto tante volte, ma credo sia decisamente superiore al “Mank” di David Fincher come ricostruzione di Hollywood. Lo fanno su La7 alle 21, 15.

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    Per i più sporcaccioni c’è poco. Solo un ripassino de “L’ingenua” di Gianfranco Baldanello con Ilona Staller, Giorgio Ardisson e Daniele Vargas su Cielo alle 21, 15. E’ il secondo dei tre film girato uno di seguito all’altro, con cast molto simile, dalle produzioni di Armando Bertuccioli nel Veneto. Si legge della lavorazione del film, nel padovano a Montegrotto, in un articolo della “Stampa Sera”. Il regista, Gianfranco Baldanello dice che «Le premesse del racconto sono direttamente ispirate alla realtà veneta di questi giorni. Abbiamo cioè un industriale che da poco è stato costretto a dichiarare fallimento, il quale non sapendo come superare i suoi giorni difficili, tenta il colpo del "bidone".

     

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    Il giornalista, P.Z., probabilmente Piero Zanotto, chiude il suo articolo così: “un film schiettamente veneto, con diversi attori veneti, girato da un veneziano, Baldanello, è sicuro che divertirà”. Chiamate Zaia, è il suo film. Tutto l’interesse dell’articolo sta però nella scelta della giovane, 24 anni, Ilona Staller come protagonista nel ruolo dell’ingenua. Giorgio Ardisson ricordava di averla scelta lui grazie ai suoi contatti.

     

    Fu un megaflop, vi avverto, il pur interessante sulla carta “Tomorrowland” di Brad Bird, genio dell’animazione americana ma non del cinema dal vero, con George Clooney e Hugh Laurie, Italia 1 alle 21,20. Le cose migliorano, per lo spettatore più smaliziato che ha visto tutto o quasi, a tarda notte, quando spunta “Congo” di Joseph Pevney su Iris all’1, 40. E’ un filmetto niente di che targato Universal in Technicolor anni’50 con George Nader, ma ci sono Virginia Mayo, Peter Lorre e Rex Ingram! Angelo Infanti mi disse che Virginia Mayo aveva vissuto anni vicino a Zagarolo. Ci ho creduto fermamente e penso che sia ancora lì, da qualche parte… Era una delle mie attrici preferite e anche di Angelo.

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    State alla larga da “i guardiani del futuro” di George Nolfi cin Keanu Reeves e Emily Blunt, Italia 1 alle 23, 50, uno di quei film dove ci si muove nel tempo e si accomodano le cose che non ci riporterebbero al corso normale delle cose. Un mar de testa… Mai visto questo “Teneramente folle” di certa Maya Forbes con Mark Ruffalo e Zoe Saldana finalmente senza trucco da Avatar lei e senza possibilità di trasformarsi in Hulk lui, Rai Movie alle 00, 55. Mi registrerò il bellissimo “Lo specchio rovesciato” dei miei amici troppo presto scompasri Gianni Amico e Marco Melani, Rai Tre all’1, 50, docu-fiction prodotta dalla Rai Tre Liguria di Arnaldo Bagnasco nel 1981 sulla nascita della CULMV (compagnia unica lavoratori merci varie), potente e storica union dei camalli genovesi. Amico e Melani erano due persone meravigliose di un’Italia colta e passionale che non esiste più. Lo vidi girare quando iniziai a lavorare in Rai a Genova grazie a Enrico Ghezzi e a Arnaldo Bagnasco. Non avevo nemmeno trent’anni.

     

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    Non voglio farvi piangere troppo, così puntate direttamente, se ce la fate, sulle grazie molto esposte di Laura Antonelli e Monica Guerritore in guerra per l’attrezzo di Jason Connery, figlio di Sean, ne “La venexiana” diretto da Mauro Bolognini e ideato e prodotto da Ciro Ippolito. Sua l’idea di trasformare la Guerritore in una star sexy. Mi ha raccontato per filo e per segno come mise in piedi in tempi record il film e come riuscì miracolosamente a girarlo tutto a Venezia.

     

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    Bolognini era perfetto per queste operazioni piccanti che però avevano dietro anche una grande ricostruzione storico e non sembravano mai cheap come le cafonate americane che si girano in Italia oggi. Nottatona con “King of New York” di Abel Ferrara prodotto anche dal nostro Augusto Caminito e interpretato da Christopher Walken e Wesley Snipes, Italia 1 alle 2, 50. Ferrara e Caminito volevano girare il sequel qualche anno fa.

     

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    Ma ci sono anche un non riuscitissimo “Gli occhiali d’oro” diretto da Giuliano Montaldo e tratto dal romanzo di Giorgio Bassani con un cast da paura, Philippe Noiret, Rupert Everett, Valeria Golino e Stefania Sandrelli, Cine 34 alle 3, 15. Allora lo trovammo tutti modesto, magari oggi sembrerà buonissimo. Tardissimo passano una rarità come “Una giornata spesa bene”, Iris alle 4, 20, film grottesco diretto da Jean-Louis Trintignant con Jacques Dufilho, l’ho visto ma lo ricordo vagamente, l’horror di Alberto De Martino “Extrasensorial” con Michael Moriarty e Cameron Mitchell, tutto girato in America, Italia 1 alle 4, 40, e il capolavoro di Robert Wise targato RKO con Robert Ryan “Stasera ho vinto anch’io”, Rai Movie alle 3, 50. Guardate che tipo di bianco e nero aveva il film di Wise e rendiamoci conto di cosa poteva essere il cinema americano al suo meglio. 

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