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    GLI ESSERI UMANI POTRANNO RIPRODURSI SU MARTE? GLI SCIENZIATI HANNO INVIATO LO SPERMA DI 66 TOPI A BORDO DELLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE - DOPO CINQUE ANNI, I CAMPIONI SONO RISULTATI ANCORA DI BUONA QUALITA', E NE SONO NATI 168 TOPOLINI - "QUANDO ARRIVERA' IL MOMENTO DI MIGRARE SU ALTRI PIANETI, SARA' IMPORTANTE MANTENERE LA DIVERSITA' DELLE RISORSE GENETICHE", DICONO I RICERCATORI


     
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    Dagotraduzione dal Daily Star

     

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    Un nuovo studio scientifico ha scoperto che gli esseri umani saranno in grado di riprodursi su Marte: il nostro sperma infatti può sopravvivere lì fino a 200 anni. Fino ad oggi gli scienziati credevano che nello spazio le radiazioni potessero danneggiare il nostro DNA e rendere impossibile la procreazione. Per studiare il fenomeno, gli scienziati hanno ospitato lo sperma di 66 topi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per sei anni. E sono rimasti sorpresi di scoprire che si era mantenuto in buona salute.

     

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    Nel 2012 lo sperma dei 66 topi è stato inserito in oltre 30 fiale di vetro. Gli scienziati che hanno lavorato all'esperimento hanno scelto i migliori animali per la riproduzione.  Poi campioni liofilizzati di 12 topi sono stati spediti alla ISS il 4 agosto 2013. Campioni identici sono stati tenuti a terra a Tsukuba, in Giappone, in condizioni simili a quelle dello spazio.

     

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    Dopo nove mesi gli scienziati hanno effettuato un primo controllo, trovando lo sperma in buona salute. Un secondo lotto è stato restituito sulla Terra due anni e nove mesi dopo il primo lancio. L'ultimo lotto è tornato dalla ISS il 3 giugno 2019, cinque anni e nove mesi dopo aver lasciato il nostro pianeta. Contestualmente sono state restituite le scatole conservate in Giappone.

     

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    Gli scienziati hanno eseguito test per misurare la quantità di radiazioni che erano state raccolte dallo sperma durante il loro lungo periodo nello spazio. Sono stati sorpresi di scoprire che gli spermatozoi erano di qualità solo leggermente inferiore a quelli rimasti a terra. Gli spermatozoi si sono sviluppati in 168 topolini, senza problemi nel loro corredo genetico.

     

    «Queste scoperte sono essenziali per l'umanità», ha detto il professor Sayaka Wakayama. «Quando arriverà il momento di migrare su altri pianeti, dovremo mantenere la diversità delle risorse genetiche, non solo per gli esseri umani ma anche per gli animali domestici».

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