1. VIDEO - PASSA LA MEZZANOTTE AL SENATO SENZA RINNOVARE IL PATRIOT ACT
2. SENATO USA FA SCADERE PATRIOT ACT: INDEBOLITA DIFESA DA TERRORISMO
OBAMA SNOWDEN
(LaPresse/Reuters) - L'autorità legale che negli Stati Uniti consentiva l'intercettazione e la raccolta di dati sulle comunicazioni degli americani è scaduta alla mezzanotte locale, dopo che il Senato non ha approvato la sua estensione. Una nuova legge, il Freedom Act, scritta dopo lo scandalo sul programma di raccolta dati rivelato dall'ex contractor della National Security Agency (Nsa).
nsa
Il Freedom Act è già passato alla Camera, mentre il Senato deve ancora dare l'ok, quindi una estensione all'autorizzazione delle attività di sorveglianza sarebbe stata necessaria per non creare un vuoto. Sebbene il Senato non abbia agito in tempo per evitare che il programma scadesse, il voto è stato comunque una parziale vittoria per il presidente Barack Obama. Questi aveva spinto per la riforma, come compromesso per rispondere alle preoccupazioni sulla privacy e il mantenimento di strumenti per proteggere il Paese. Il passaggio al Senato è però stato posticipato sino ad almeno martedì, a causa di obiezioni del senatore repubblicano Rand Paul.
National security agency NSA
La raccolta e la ricerca di dati telefonici è quindi bloccata dalla mezzanotte (le 6 italiane), ora in cui gli aspetti del Patriot Act voluti dopo gli attentati dell'11 settembre 2011 sono scaduti. Inoltre, le forze dell'ordine e le agenzie di sicurezza perderanno l'autorità di condurre altri programmi.
Tuttavia, la ripresa del programma di raccolta dei dati telefonici in altra forma e con altri poteri governativi sembra probabile, dopo che il Senato ha votato 77 a 17 per accettare la legge di riforma, il Freedom Act. "Questa legge alla fine passerà", ha detto Paul dopo il voto. Secondo gli esperti, un vuoto di soli pochi giorni avrà pochi effetti immediati. Il governo è infatti autorizzato a continuare la raccolta di informazioni legata a ogni indagine di intelligence esterna che sia iniziata prima della scadenza.
Il senatore Rand Paul chiama Clinton un predatore
Obama ha fortemente appoggiato il Freedom Act, così come ha fatto la maggior parte dei democratici. La Camera aveva approvato la misura il 13 maggio, con 338 voti favorevoli e 88 contrari. Dopo che il Senato questa notte non ha dato l'approvazione alle proroghe, la Casa Bianca ha diffuso una dichiarazione chiedendo ai senatori di "mettere da parte le motivazioni partigiane ed agire velocemente".
Sulla misura sono previste altre discussioni al Congresso. Il senatore repubblicano Richard Burr ha proposto diversi emendamenti, tra cui uno con cui estendere il programma esistente per 12 mesi per fornire più tempo in cui adottare le modifiche. Ciò potrebbe essere un problema per la Camera, perché raddoppia il periodo di transizione da loro previsto.
3. BATTAGLIA SULLA LEGGE DI BUSH CHE HA FATTO SPIARE L’AMERICA
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Il repubblicano Rand Paul con il padre Ron in Kentucky
Nel momento in cui il giornale è andato in stampa, la saga del Patriot Act al Senato non era ancora finita, ma è possibile che dalla mezzanotte di ieri gli Usa e i loro alleati abbiano meno difese contro i terroristi. A quell’ora, infatti, scadevano alcuni aspetti della legge voluta dal presidente Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, che consentivano di intercettare e raccogliere i dati sulle comunicazioni degli americani. Il fatto curioso è che Barack Obama avrebbe voluto conservare queste capacità, pur emendandole, perché le ritiene fondamentali per proteggere il paese, mentre un candidato repubblicano alla Casa Bianca, Rand Paul, era il più determinato a farle scadere.
Il Patriot Act è una legge molto discussa, che Bush aveva firmato per la «guerra al terrorismo» dichiarata dopo gli attacchi di al Qaeda a New York e Washington. Fra le altre cose, consentiva di intercettare le telefonate degli americani e conservarne i dati, senza però registrare il contenuto delle conversazioni; tenere sotto sorveglianza i «lupi solitari», capaci di colpire in autonomia; accedere ai documenti dei sospettati.
snowden
Secondo le agenzie di intelligence si trattava di strumenti indispensabili per evitare un altro 11 settembre, e il presidente Obama aveva concordato, infatti nel maggio del 2011 aveva firmato una proroga di alcune di queste capacità. La proroga è scaduta alla mezzanotte di ieri, ma nel frattempo è avvenuto anche lo scandalo provocato dalle rivelazioni dell’ex agente della Nsa Edward Snowden, sui controlli a tappeto condotti dai servizi americani. Questo ha cambiato completamente il dibattito pubblico sulla materia, costringendo il Congresso a stabilire nuove regole.
CHIAMATE SOSPETTE
La Camera ha già approvato una nuova legge, chiamata Freedom Act e appoggiata da Obama, che salva le capacità di sorveglianza giudicate indispensabili dall’intelligence, ma garantisce più privacy ai cittadini. Ad esempio i dati sulle chiamate sospette potranno ancora essere raccolti, ma li custodiranno le compagnie telefoniche, e per vederli il governo avrà bisogno di chiedere l’autorizzazione da parte di un magistrato.
Snowden x
L’OPPOSIZIONE
Il Senato non ha ancora votato questo testo, e quindi nell’intervallo fra la scadenza di ieri del Patriot Act, e l’eventuale entrata in vigore del Freedom Act, era necessaria un’estensione per consentire ai servizi di continuare il loro lavoro. Alcuni senatori come Rand Paul si sono opposti, costringendo i colleghi a tornare in aula domenica sera per cercare una soluzione.
SNOWDEN OBAMA
Paul è repubblicano e candidato alle presidenziali dell’anno prossimo, ma ha una radice libertaria che lo ha spinto all’opposizione assoluta delle norme in scadenza, anche per posizionarsi in maniera distinta rispetto agli altri colleghi del Grand Old Party che ambiscono alla Casa Bianca. Obama ha definito questo comportamento irresponsabile, perché politicizza una questione di sicurezza, esponendo il paese ad essere colpito dai terroristi mentre avrà le orecchie tappate.
I sostenitori del Freedom Act, democratici e repubblicani, sono arrivati ieri sera in aula convinti di avere abbastanza voti per scavalcare l’ostruzionismo e procedere all’approvazione delle nuove norme, ma i tempi tecnici rendevano difficile un via libera entro la mezzanotte, lasciando l’America davanti al rischio di perdere protezioni che l’intelligence giudica essenziali per difenderla.