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    IOR, MAMMETA E TU - L’EX PRESIDENTE GOTTI TEDESCHI DEFENESTRATO DA BERTONE: “I CORVI? È UN ATTACCO AL PAPA PER FARGLI PERDERE CREDIBILITÀ E IMPEDIRGLI DI FARE LE RIFORME - PERCHÉ LE RIVELAZIONI NON RIGUARDANO ASPETTI DOTTRINARI MA VICENDE FINANZIARIE?”


     
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    Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

     

    «Fuochi artificiali. Voi giornalisti guardate quelli. Ma è inutile guardare verso le luci.

    Ettore Gotti Tedeschi Ettore Gotti Tedeschi

    Bisogna guardare giù». A scrutare sotto i giochi pirotecnici dello scandalo Vatileaks Atto II, è Ettore Gotti Tedeschi. E laggiù intravede un «sistema». Lo chiama proprio così: «Un sistema di potere che mi sembra continui ad operare a prescindere da chi sia il Pontefice».

     

    Dal 2009 a capo dello Ior, Istituto per le Opere religiose, Gotti Tedeschi nel 2011 applicò la legge antiriciclaggio alla banca vaticana voluta da Papa Ratzinger, ma venne defenestrato. Ora che i corvi tornano a svolazzare, paventa: «È un attacco al Santo Padre. Un' aggressione per far perdere credibilità a lui e alla Chiesa per impedirgli di fare le riforme. Ma soprattutto contro la sua autorità ed il suo modello di governance che impedisce a questo "sistema" di operare a suo piacimento».

    gotti-tedeschi gotti-tedeschi

     

    «Perché le rivelazioni non riguardano il sinodo o aspetti dottrinari, ma sono relative solo a vicende finanziarie? - chiede -. Questo dovrebbe far pensare. Si parla solo di soldi e di ruoli di potere finanziario». Ma alla luce di queste nuove rivelazioni, torna il dubbio che lo stesso Jorge Mario Bergoglio si pose: il Papa ha bisogno di una banca?

     

    BERTONE-BERGOGLIO BERTONE-BERGOGLIO

    Gotti Tedeschi pesa le parole: «Sì, se serve al Papa. La mia impressione è che il malessere che la Chiesa e il Papa stanno soffrendo sia dovuto a problemi non risolti che si evidenziarono nel 2012». Cioè subito dopo la sua «cacciata», quando venne smantellata la riforma dello Ior varata l' anno precedente. Una riforma che, secondo Gotti Tedeschi, «portava la Santa Sede ai più alti livelli di trasparenza bancaria internazionale. Era stata fatta su ordine di papa Benedetto XVI, che intervenne con un motu proprio». Ma di quella legge antiriciclaggio, di quei regolamenti e di quelle procedure, ora non è rimasto più nulla.

     

    BERGOGLIO E GLI ESERCIZI SPIRITUALI INSIEME AI CARDINALI BERGOGLIO E GLI ESERCIZI SPIRITUALI INSIEME AI CARDINALI

    Tutto per proteggere conti e investitori segreti? «I conti sono irrilevanti. Occorre un'approfondita indagine su ciò che è accaduto negli ultimi due anni Ma a compierla non devono essere semplici sacerdoti, uomini santi, ma esperti di grande competenza che rispondano solo al Papa. Sarà lui a dire chi». Ma cosa succede? Per Gotti Tedeschi, «basta ascoltare il discorso di Francesco alla Curia».

     

    IL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALI IL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALI

    È un discorso rimasto famoso quello dei «15 vizi a partire dal potere, dal narcisismo e dalla sete di denaro», che il Papa rivolse ai cardinali e ai vescovi della Curia nel Natale 2014. In ultima analisi per Gotti Tedeschi il faro acceso sui mali del Vaticano non ha un effetto positivo. «Genera disorientamento. Il mondo cattolico si sta domandando, non tanto chi si è comportato slealmente, quanto perché lo abbia fatto. E quali siano le ragioni di questo malessere "economico finanziario" che non si riesce a sradicare e che danneggia, nell' opinione pubblica, soprattutto la Chiesa. Chi trae vantaggio da questi scandali?». Una cosa è certa: «Il Papa deve agire subito e con determinazione».

     

     

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