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    LA NUOVA EDIZIONE DEL “MEIN KAMPF”? USCIRA’ IL 7 GENNAIO, INTANTO NE ESISTONO VERSIONI IN BRAILLE, IN EBRAICO, IN STILE MANGA, ORA E’ ANCHE OGGETTO DI UNO SPETTACOLO TEATRALE IN GERMANIA - HITLER NE VENDETTE 12 MILIONI DI COPIE E NON CI PAGO’ MAI LE TASSE


     
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    Adolf Hitler Mein Kampf a teatro Adolf Hitler Mein Kampf a teatro

    Kate connolly per “The Guardian”

     

    E’ stato utilizzato in qualsiasi modo, come manuale di business e come carta igienica. Ora il “Mein Kampf” è a teatro, in una versione coraggiosa con il sopravvissuto all’olocausto Alon Kraus e altri sei protagonisti. La storia narra dei tentativi di un avvocato israeliano per sedurre una turista tedesca in visita alla penisola del Sinai. Lui, pensando di fare colpo, legge estratti dal manifesto razzista di Hitler e il risultato è esilarante.

    ADOLF HITLER ADOLF HITLER

     

    Il “Mein Kampf” è considerato il volume più pericoloso del mondo. In Germania non è mai stato proibito possederne una copia, ma distribuirlo è illegale. Alla fine dell’anno, il diritto d’autore scadrà, e lo status del libro cambierà drasticamente da gennaio 2016. Aspettando nervosamente la prima riedizione in Germania dal 1945, due registi teatrali berlinesi  hanno deciso di sondare il campo per capire cosa lo renda così mitico. La tecnica usata è quella investigativa, con interviste reali ad avvocati, librai, antiquari, storici. Si cerca il libro nelle cantine e negli attici, nelle biblioteche dell’Antartide e a Bangalore, lo si trova ovunque, negli scaffali bavaresi e nei mercati delle pulci di Istanbul. Emerge che il libro esercita un fascino diverso su ognuno: nei paesi arabi per via dell’antisemitismo, in Giappone e Turchia ne esiste una versione manga, in India gli studenti lo leggono come introduzione al management moderno. In Israele ne esiste una versione in ebraico, disponibile per studi accademici.

    il gruppo Rimini Protokoll il gruppo Rimini Protokoll

     

    HITLER ccf2801-0 HITLER ccf2801-0

    Le edizioni che il gruppo teatrale “Rimini Protokoll” ha raccolto, fanno parte della scenografia. Ce n’è una in braille, per non vedenti, risalente agli anni ’30, un’altra tascabile per i soldati. Le due copie rare firmate dal giovane Adolf Hitler, l’anno scorso furono vendute ad un’asta in California per 65.000 dollari. Tra il 1925 e il 1945 ne furono vendute 12 milioni di copie. Le prime 10.000 costarono la cifra esorbitante di 300 euro, l’equivalente di 32 chili di pane, all’epoca. Non si sa quanti tedeschi lo abbiano letto, ma gli esperti assicurano che chi lo possedeva, lo lesse ed era a conoscenza dei piani di Hitler. Non è vero invece che una copia fu data ad ogni coppia di sposini: le autorità locali non potevano permettersela.

    Mein Kampf Mein Kampf

     

    Dalle ricerche emerge che circa un quinto dei tedeschi lo lesse dall’inizio alla fine. Alla fine della guerra molti lo bruciarono e, quando finirono le scorte di carta igienica, è vero che fu usato al suo posto. Il collettivo è andato personalmente a Landsberg, la prigione dove Hitler fu imprigionato e dove scrisse il tomo, ma la sua cella numero sette fu distrutta, per timore che diventasse luogo di pellegrinaggio per i neonazisti. La Bavaria detiene il copyright perché l’autore era ufficialmente residente a Monaco, ed era contraria all’idea di pubblicare nuove edizioni che ravviverebbero i movimenti di estrema destra. Gli storici invece vogliono fare uscire una versione con annotazioni accademiche, convinti che solo così si possono affossare le versioni che girano liberamente su internet.

    I DUE MEIN KAMPF VENDUTI A LOS ANGELES I DUE MEIN KAMPF VENDUTI A LOS ANGELES

     

    Così, il 7 gennaio uscirà la versione dell’Istituto di Storia Contemporanea di Monaco, che però ha reso il volume davvero poco affascinante, commercialmente parlando: costa €59, ha 2000 pagine e 3.700 note a fondo pagina. La speranza è che non diventi bestseller e finisca solo nelle biblioteche accademiche.

     

    adolf hitler adolf hitler

    Presentandolo com un tomo incendiario che non doveva raggiungere il lettore, il libro è diventato mitico. Siamo abbastanza cresciuti per non nascondere la polvere sotto al tappeto, anche se esiste il timore che la nuova versione cartacea ravvivi la nostalgia di qualche nazista. Non c’è dubbio che il “Mein Kampf” fruttò una fortuna a Hitler, il quale evitò pure di pagarci le tasse. Infatti un anno dopo essere salito al potere, nel 1934, ricevette una lettera in cui si esigeva il versamento della cifra dovuta. Hitler non la versò e nessuno sa che fine abbia fatto il coraggioso uomo che gli intimò di pagare le tasse.

    COPIE AUTOGRAFATE DEL MEIN KAMPF COPIE AUTOGRAFATE DEL MEIN KAMPF 4 mein furher1 4 mein furher1

     

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