CLAUDINA MELIS CENTENARI SARDI
L’idea originaria era venuta a Renato Soru, che nel 2000 aveva fondato Shardna, società che gestisce la banca dei geni di 13mila abitanti dell’Ogliastra, una delle tre aree della Terra in cui si registra il maggior numero di centenari. Sedici anni dopo, il patrimonio genetico dei vegliardi sardi finisce in mani straniere.
L’ha acquistata per 258mila euro Tiziana Life Science, una spa quotata a Londra e posseduta da un imprenditore di origine italo- americana, il 43enne Gabriele Cerrone. Il quale ha così spiegato l’operazione:
Renato Soru
«L’opportunità è quella di generare preziose informazioni sulle reti di regolazione genica, sul legame genotipo-fenotipo e sulle interazioni gene-ambiente, che andranno ad alimentare e fornire dati utili alla scoperta di nuovi farmaci e di programmi diagnostici».
Soru aveva venduto Shardna nel 2004, quando era diventato presidente della giunta regionale sarda, al San Raffaele, e la società era poi finita nel crack finanziario del polo ospedaliero milanese.
L’obiettivo di Cerrone - che ha al suo attivo varie aziende biotech quotate al Nasdaq di New York - non è quello di trovare l’elisir di lunga vita, ma di comparare i geni della popolazione sarda con quella di altri posti nel mondo per osservare se ci sono delle alterazioni e sfruttare queste informazioni per lo studio di nuovi farmaci. Tiziana Life Sciences, infatti, è specializzata nella cura di alcune forme di cancro e delle malattie del sistema immunitario.
MAURO PILI
L’operazione ha provocato la reazione di un altro ex presidente regionale, Mauro Pili, ex Forza Italia e ora eletto nella lista Unidos. Pili parla di «svendita» e propone che «Tiziana realizzi in Sardegna la filiale per la gestione della biobanca e coinvolga le università sarde e tutti gli enti di ricerca preposti. Se così non fosse lo scippo sarebbe ancora più grave ai danni della Sardegna e dei sardi ».