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    I 5 STELLE IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA AL PD. CON UNA SOLA ECCEZIONE: IL LAZIO -  C'È GIÀ UN ACCORDO DI MASSIMA PER LE REGIONALI CHIUSO TRA ZINGARETTI E L'ASSESSORA M5S ROBERTA LOMBARDI, PER PROVARE A DARE SEGUITO ALL'ESPERIENZA DI GOVERNO INSIEME. SEMPRE CHE CONTE NON DECIDA DI ALZARE LA POSTA. E IN QUESTO CLIMA GENERALE, TRA I DEM DEL LAZIO, INIZIANO A SERPEGGIARE I TIMORI – IN TOSCANA I PENTASTELLATI RESPINGONO L'OFFERTA DEL GOVERNATORE GIANI: "NON ENTRIAMO IN GIUNTA"


     
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    Federico Capurso per “la Stampa”

     

    NICOLA ZINGARETTI ROBERTA LOMBARDI NICOLA ZINGARETTI ROBERTA LOMBARDI

    Il Movimento si è imposto come terzo partito nel Paese, ha piantato una tenda ben salda nel campo progressista e al Sud ha raccolto due milioni di voti. Ma ora, cosa farne di questo consenso? Lontano dai palazzi romani, nel profondo dei territori, i grillini sembrano muoversi in ordine sparso. Apparentemente, senza una linea. Un filo rosso, però, c'è: andare sempre in direzione contraria al Pd.

    In Toscana, ad esempio.

     

    Il presidente della Regione Eugenio Giani è stato tra i primi Dem a congratularsi con Giuseppe Conte e a chiedere al partito di riaprire i canali di comunicazione con i Cinque stelle. Ieri, poi, è passato ai fatti, invitando i pentastellati a considerare un loro ingresso in giunta, nonostante abbiano registrato numeri tutto sommato mediocri nei collegi toscani, con una media di poco superiore all'11 per cento. Eppure, «niente da fare», hanno risposto i grillini al governatore del Pd.

    ENRICO LETTA NICOLA ZINGARETTI ENRICO LETTA NICOLA ZINGARETTI

     

    Lui ha insistito, ma la porta è rimasta chiusa, sbarrata.

     

    «L'allargamento dell'alleanza non ci sarà, e non per mia volontà» ha dovuto quindi prendere atto Giani, dopo il tentativo di abboccamento andato a vuoto. «I Cinque stelle, a cui avevo offerto una possibilità di dialogo, hanno rifiutato».

     

    In Puglia, invece, i pentastellati siedono già nella giunta di Michele Emiliano, altro governatore Dem. Si sono riuniti con il vicepresidente Mario Turco e hanno deciso di alzare la voce. «Nei prossimi giorni incontreremo il presidente Emiliano per definire insieme un nuovo percorso con obiettivi precisi», hanno spiegato i grillini pugliesi al termine dell'incontro con Turco. «Punto imprescindibile, per noi, sarà un maggiore protagonismo del Movimento 5 Stelle nell'azione di governo regionale». Insomma, forti di quella media superiore al 30 per cento, pretendono più spazio. Stessa storia a Napoli, dove dovrebbero parlarne con il sindaco Gaetano Manfredi. Inutile - e lo sanno - bussare alla porta del presidente della Campania Vincenzo De Luca.

    roberto gualtieri enrico letta silvia roggiani nicola zingaretti foto di bacco (1) roberto gualtieri enrico letta silvia roggiani nicola zingaretti foto di bacco (1)

     

    Il Movimento si muove con più cautela nel Lazio, dove si tornerà al voto a gennaio. Qui, fare la voce grossa o esporre un gran rifiuto avrebbe ripercussioni serie. C'è già un accordo di massima, infatti, chiuso tra Nicola Zingaretti e l'assessora M5S Roberta Lombardi, per provare a dare seguito all'esperienza di governo insieme. Sempre che Conte non decida di alzare la posta. E in questo clima generale, tra i Dem del Lazio inizia a essere difficile scacciare i timori.

    roberta lombardi foto di bacco roberta lombardi foto di bacco

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