Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
LEONARDO TRIONE 2
La fine del matrimonio tra Totti e Blasi è parsa a molti la conferma che da una crisi di coppia non si esce se non con una separazione. Questa tesi viene contestata, sulla base di pratica e teoria, da Leonardo Trione, consulente matrimoniale e fondatore insieme a sua moglie di una comunità, l'associazione "Arca dell'Alleanza", in cui ha assistito 300 coppie in crisi, "salvandone" ben 200.
Storie e numeri che gli hanno consentito di scrivere "La guarigione della famiglia ferita. Un libro e un metodo per salvare i matrimoni in crisi" (Shalom, pp. 256, euro 7), manuale per affrontare i passaggi a vuoto della vita coniugale e scongiurare separazioni, permettendo di rinnamorarsi.
Trione, quali sono le cause più frequenti che determinano la crisi di una coppia?
«Dobbiamo partire dal presupposto che il conflitto è inevitabile nella coppia: è normale che essa attraversi momenti di crisi. Il termini crisi è associato erroneamente all'idea di fallimento, invece un evento del genere determina sempre un'opportunità di crescita per ripartire e ritrovare un amore più consapevole.
ILARY BLASI totti
Detto questo, di solito il tradimento è il manifesto della crisi, ma è anche l'esito di una crisi nata molto prima. La fatica più grande è affrontare subito i problemi, chiedere aiuto e correre ai ripari. Invece generalmente si preferisce l'evitamento, e il tradimento rientra in questa strategia: anziché affrontare la difficoltà, eludo il problema e cerco un altro o un'altra.
Non a caso, più della metà delle coppie che arrivano da noi hanno già iniziato una relazione extraconiugale, consumando l'atto o coltivando il tradimento tramite chat. Ma, alla base, ci sono cause più profonde, che vanno dalla cattiva educazione all'amore alla frustrazione di coppia, sia affettivo-sentimentale che erotica».
Il primo punto da cui partire per affrontare una crisi si può sintetizzare così: "il senso della relazione conta più del sentimento e del sesso"?
«Sì, viviamo in un tempo che esalta la sensualità come valore assoluto. Quindi ciò che mi dona piacere si afferma, ciò che mi provoca dolore è male. E spesso i coniugi fanno scelte in base a .m."e j 4. -. r 4 No al mito di "Due cuori, una capanna": non bisogna idealizzare il matrimonio come una bolla fuori dalla società.
LEONARDO TRIONE
Ridare spazio alla tenerezza: la tenerezza è il sentimento più forte che alimenta anche la dimensione erotica (non è vero che il desiderio sessuale è destinato fatalmente a esaurirsi) ciò che sentono o non sentono. "Non sento più nulla per te" diventa spesso la frase con cui ci si lascia. Ma il piacere e il sentimento per definizione sono momentanei. Anziché sul sesso o sul sentimento, io propongo allora di concentrarsi sul senso della relazione, in pratica chiedo ai coniugi di ritagliarsi dei momenti di ascolto per chiedersi perché si sono sposati, cosa li lega ancora oggi e se credono ancora nell'impegno assunto. È una sorta di "check up" periodico, di verifica coniugale, da fare una volta a settimana; un'opportunità per andare in profondità alla relazione, ritrovare ciò che c'è di bello e affrontare ciò che non funziona».
Lei suggerisce di fare gesti concreti d'amore anche quando non li si sente. Non si rischia così di essere ipocriti?
«Non è ipocrisia, ma una piccola "forzatura" accompagnata da un atto di umiltà, perché significa non concentrarsi solo su ciò che ci ha ferito o deluso, sul risentimento o sul sentimento in calo. Si tratta di passare dal "sento di amarti" allo "scelgo di amarti". In questo modo impegno tutta la mia persona, non solo la parte emotiva. E, anche quando a livello sentimentale qualcosa viene meno, faccio responsabilmente un'azione che magari non corrisponde a quello che provo, ma che poi mi aiuterà a riscoprire i sentimenti. Perché non dobbiamo dimenticarci che l'amore è una scelta, non un sentimento. Il sentimento nutre l'amore, ma non è l'amore».
la guarigione della famiglia ferita di leonardo trione
È giusto dire, a riguardo, che oltre che una persona si ama e si sceglie l'istituzione matrimonio e l'impegno che comporta?
«Sì, l'amore è una scelta che impegna la volontà e richiede responsabilità. Verso il coniuge ma anche e soprattutto verso l'istituzione e/o il sacramento grazie a cui ci si è uniti».
Lei pone l'accento sulla tenerezza coniugale, sulla necessità di carezze e coccole. L'affidarsi solo a quello non sacrifica la parte più passionale del rapporto? Per dirla con De André: «Non resta che… qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza».
«No, al contrario la tenerezza mantiene a galla l'amore. Educarsi alla tenerezza significa vivere l'intimità coniugale in una esperienza più significativa e profonda, che riconosce la persona nella sua interezza, non solo come un corpo. La tenerezza non è tenerume, non significa essere deboli o sdolcinati. Al contrario, è un sentimento forte, esprime protezione, coraggio e accompagna la parte erotica. E la bella notizia è che il calo del desiderio in una coppia non è una condanna irrevocabile: anzi, grazie alla tenerezza, si fa meglio l'amore dopo una crisi superata».
Dal linguaggio del corpo a quello verbale. Quali strategie comunicative adottare per ricucire la frattura col partner?
ILARY BLASI E FRANCESCO TOTTI
«Siamo spesso abituati a una comunicazione di coppia che adotta una modalità imperativa del tipo "Devi andare a prendere nostro figlio", "Mi raccomando, vai a fare la spesa". Basterebbe passare a un metodo empatico che ricorra a espressioni come "Mi piacerebbe questa sera uscire insieme", "Che ne diresti di andare a prendere nostro figlio, te la senti?" Quando coinvolgiamo l'altro, questo non si sente più un burattino. E smette di fare le cose solo perché deve».
Lei propone anche di usare il Noi nelle discussioni.
«Sì, i litigi sono momenti in cui di solito si usa il Tu per attaccare e l'Io per difendersi. Invece, un metodo intelligente è ricorrere al Noi quando si discute, condividendo le responsabilità. È la condivisione nello scontro, il mettersi in discussione durante una discussione».
Perché è importante fare regali in una fase di crisi?
«È una forma di attenzione che contribuisce a superare la distanza. Nel donare un oggetto c'è il tendere la mano, che è più importante dell'oggetto stesso, anzi è il vero regalo».
crisi coppia 1
Il passaggio più difficile è affrontare un tradimento. Come si fa?
«Suggerisco di demitizzare il tradimento: quella che appare come una parentesi straordinaria ed eccitante è tale solo perché calata fuori dalla quotidianità. Sono le stesse coppie a riconoscere che si tratta di un paradiso artificiale, una fuga che non ha garantito soluzione ai problemi. Ma è possibile superare un tradimento e perdonarlo solo se si riesce a dare un senso al tradimento stesso, cioè a capire perché si è arrivati fino a quel punto, senza banalizzarlo come una scappatella. Conta poi il sacrificio, inteso come apertura di credito da parte del coniuge tradito e come rinuncia a relazioni extraconiugali da parte del traditore. Quel doppio sacrificio è un investimento per imparare ad amare di più e meglio».
Perché i miti di "due cuori e una capanna" e della "famiglia-azienda" sono la morte della coppia?
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«Quanto al primo, il problema è che molte coppie prima di sposarsi idealizzano il matrimonio come un rapporto esclusivo fuori dalla società. Ma così ci si concentra solo sulle dinamiche della vita coniugale, senza possibilità di un confronto con l'esterno. E più ci si concentrerà su di esse, più ci sarà il rischio di restarvi imprigionati.
Quanto alla famiglia-azienda, il pericolo è intendere la vita di coppia come un servizio in cui tutto deve funzionare alla perfezione. Ma questa visione si scontra con la realtà che è sempre, e per fortuna, imperfetta. Molte crisi nascono dalle aspettative troppo alte verso partner che poi, nella relazione, inevitabilmente deludono. Meglio allora fare bagni di quotidianità e mettere in conto i limiti altrui, traendo reciprocamente forza dalle proprie debolezze».
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Credere in Dio aiuta davvero a far durare di più un matrimonio?
«Sì, la migliore relazione è a tre, perché coinvolge pure Lui. E la fede è la migliore promessa di eternità: ci convince che anche l'amore può durare in eterno».
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