Marco Giusti per Dagospia
Elio Germano, Il Giovane Favoloso, regia di Mario Martone
David di Donatello 2015. Lo sapevamo, dai. Nella stagione dove il miglior cinema si fa nelle serie tv, vedi Gomorra e 1992, gli incassi maggiori vengono ancora dalla odiata commedia, da Siani a Ficarra e Picone, le novità dal cinema più demenziale, leggi Italiano medio di Maccio Capatonda e La solita commedia di Biggio e Mandelli, il cinema italiano si arrocca sulle proprie posizioni e, forte dei tre film italiani a Cannes che dimostrerebbero che non è stata una stagione terribile con incassi da suicidio (come è stata), si autocelebra nella convinzione che siamo i migliori del mondo benedetti pure da Renzi e Franceschini.
mia madre nanni moretti margherita buy
E alla fine ai David, il 12 giugno, la guerra si ridurrà, crediamo, a Mia madre di Nanni Moretti contro Il giovane favoloso di Mario Martone. Visto, soprattutto, che i più pericolosi sfidanti di Cannes, cioè Il racconto dei racconti di Matteo Garrone e Youth di Paolo Sorrentino, vengono considerati film della prossima stagione.
E visto che Anime nere di Francesco Munzi, la vera new entry nelle cinquine dei David, che vanta addirittura 16 nomination (incredibile, no?), difficilmente porterà a casa i premi più importanti, cioè miglior film e miglior regia.
anime nere francesco munzi a venezia
Per il resto è davvero la solita commedia. Anime nere di Munzi, Hungry Hearts di Saverio Costanzo, Il giovane favoloso di Martone, Mia madre di Moretti e Torneranno i prati sono candidati sia come miglior film che come migliore regia.
Tra le sceneggiature scompare il film di Olmi e passa avanti Noi e la Giulia di Edoardo Leo, che vanta ben 7 nomination, ma gli altri quattro sono sempre quelli. Nessuno spazio alle registe femmine che pure avevano dato grandi prove l’anno scorso a Cannes, penso a Le meraviglie di Alice Rohrwacher, nominato per il miglior produttore, Carlo Cresto-Dina, e a Incompresa di Asia Argento.
hungry hearts 4
Qualche contentino però lo hanno tra i registi esordienti, vista la presenza del buffo N-capace di Eleonora Danco e di Vergine giurata di Laura Bispuri, che dividono le nomination con Andread Jublen per Banana, Lamberto Sanfelice per Cloro e Edoardo Falcone per Se Dio vuole. Totalmente scordato sia Maccio Capatonda per Italiano Medio sia Bonifacio Angius per Perfidia. E non parliamo del Pasolini di Abel Ferrara, che personalmente amo molto o di I nostri ragazzi di Ivano De Matteo.
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La cinquina per il miglior documentario mette insieme film che proprio non c’entrano nulla l’uno con l’altro, il grandioso Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco, che doveva concorrere, per me, come miglior film e miglior regia, e non è neanche un documentario, Enrico Lucherini - Ne ho fatte di tutti i colori di Marco Spagnoli, Io sto con la sposa di Augugliaro-Del Grande-Al Nassiry, Sul vulcano di Gianfranco Pannone e Quando c’era Berlinguer di Walter Veltroni. Non faccio commenti. Ho solo la certezza che Franco Maresco, anche se vincesse, non andrà mai a ritirare il premio. Magari manda Tatti Sanguineti.
dell utri in belluscone
Stranamente non è in cinquina il documentario su Rondi di Giorgio Treves. Più o meno condivisibili, invece, le nomination per i migliori attori. Le cinque protagoniste in gara sono Alba Rohrwacher per Hungry Hearts, Virna Lisi per Latin Lover, Margherita Buy per Mia madre, Jasmine Trinca per Nessuno si salva da solo e Paola Cortellesi per Scusate se esisto!
‘’il nome del figlio’’ di francesca archibugi.15
I protagonisti in competizione sono Fabrizio Ferracane per Anime nere, Elio Germano per Il giovane favoloso, Alessandro Gassman per Il nome del figlio, Riccardo Scamarcio per Nessuno si salva da solo, Marco Giallini per Se Dio vuole.
Ovvi, ma abbastanza giusti anche i non protagonisti, Barbora Bolulova, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Giulia Lazzarini, Anna Foglietta, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Bentivoglio, Nanni Moretti, Claudio Amendola, Carlo Buccirosso.
se dio vuole 6
Magari, avrei pescato dai cast di film più piccoli ma interessanti, penso, in generale, ai Sasà Striano e Peppe Lanzetta di Take Five, al Massimiliano Gallo di Perez, alla Greta Scarano di Senza nessuna pietà, a Corrado Guzzanti, Marco Giallini e Valerio Mastandrea in Ogni maledetto Natale, agli attori di La trattativa.
Giuste, invece, tra i reparti tecnici, le nomination a Renato Berta e a Apparat per le immagini e le musiche di Il giovane favoloso. Completamente dimenticati i grandi film stracult della stagione. Le leggi del desiderio di Silvio Muccino, La prima volta di mia figlia di Riccardo Rossi, Uno anzi due con Maurizio Battista, Un ragazzo d’oro di Pupi Avati. Li recuperemo, li recuperemo.
silvio muccino maurizio mattioli